sabato 1 aprile 2023

#Pensieri: Quando non avremo più bisogno di noi stessi

Arriva quel momento del presente in cui ci si sente soffocare nonostante vada tutto bene. Tutto, in un certo senso, è come lo vogliamo. Però non ci va ancora bene. Che parola strana il “volere”, soprattutto per una creatura volubile come l’essere umano. È che sentimento strano l’insoddisfazione, specialmente se questa è totalmente accerchiata dalla soddisfazione. Eppure qualcosa non quadra.

Allora arriva l’asfissia di un pensiero travolgente, perverso e spaventoso. Arriva il momento di rinunciare a noi stessi, o quantomeno ad alcune matrici comportamentali a cui siamo gelosamente ancorati.

E badate bene che di per sé non è qualcosa di negativo. Semmai è negativo nei riguardi di una struttura d’integrità individuale che fittizia si è imposta costruendo le nostre identità.

Qualcuno identifica tutto ciò con la parola “ego”.

#Pensieri: Quando la vita cambia

Ti ritrovi d’un tratto, da un giorno all’altro, a vivere totalmente un’altra quotidianità, senza neanche farci caso è cambiato tutto. È un attimo in cui ci si rende conto che la parola “ieri” non corrisponde semplicemente al giorno prima, ma a ricordi di quella che sembra una vita passata.

Non sembra possibile eppure è successo. “La vita può cambiare da un momento all’altro” diceva qualcuno di nostra conoscenza.

E ti ritrovi a essere una persona in un mondo diverso fatto di sensazioni familiari che dapprima furono totalmente aliene.

“Quando il pensiero si concretizza
sorge dal nulla l’immaginazione
un desiderio si realizza
in morbidi sentimenti di cotone”
Gianluca Boncaldo, “Diventa vero”

Il mondo gira allo stesso modo, il sole sorge ogni giorno come sempre, ma nonostante ciò, addosso ci si sente un brivido del tutto nuovo e inaspettato, l’esito di una reazione postuma a un bivio che da tempo immemore è presente ma che adesso è stato abbandonato alle spalle.

venerdì 31 marzo 2023

#Racconti: il treno nel supermercato

“L’altro giorno ho fatto un sogno stranissimo”.

Disse Carlo a Teresa, guardandola intensamente negli occhi come se volesse essere scrutato nella sua inquietudine più profonda.

Teresa capì subito che qualcosa non stava andando bene, non tanto per lo sguardo vacuo e spaventato di Carlo, quanto per una strana atmosfera che si era formata all’interno del supermercato.

Teresa: “Stiamo facendo la spesa, giusto?”

Carlo: “Non mi stavi ascoltando, come al solito”.

Teresa: “Sì. Ti stavo ascoltando. Ti ho posto questa domanda così ovvia perché sono sicura che il tuo sogno sia legato a questo”.

Carlo: “In un certo senso, sì”.

Teresa: “Non credo sia un sogno, ma potrebbe esserlo. Ma bada bene, se lo fosse, l’intera vita tua sarebbe un sogno”.

Carlo: “Stiamo facendo la spesa, giusto?”

Teresa: “Forse sei tu che non mi stai ascoltando”.

Carlo: “Lascia stare, questo dialogo non porta a nulla di buono”.

Teresa: “Stavamo parlando?”

Carlo: “Ma tu ricordi la luce del sole?”

Teresa: “Certo, ricordo un forte calore dei pomeriggi di agosto di quando ero bambina”.

Carlo: “Non sto parlando di ricordi così lontani. Voglio dire… Da quanto tempo siamo qua dentro?”

Teresa: “Ora che mi ci fai pensare non ricordo quando siamo entrati”.

Carlo: “E soprattutto, cosa stiamo comprando?”

Teresa: “Questo, più o meno, lo ricordo, stiamo aspettando il treno che ci porti al reparto ortofrutta”.

Altoparlante: “Treno per il reparto ortofrutta in arrivo tra due minuti”.

#Cinema&SerieTv: Evelyne tra le nuvole - Recensione

Ci sono a volte, più spesso di quanto vorremmo ammettere, film non troppo riusciti. Magari il loro intento è nobile, le loro tematiche attuali, ma il modo con cui vengono affrontate fa sì che tutto si riduca in un vero e proprio buco nell’acqua. È il caso di Evelyne tra le nuvole: una commedia, disponibile nelle sale italiane dal 30 marzo, che tenta di affrontare la tematica green usando un po’ di fantasy. La volontà della regista Anna Di Francisca è quella di metter in luce lo scontro tra tecnologia e natura, facendolo rivivere nelle volontà della sua protagonista e della sua opponente.

giovedì 30 marzo 2023

#StorieRomane: Museo Carlo Bilotti

Il museo “Carlo Bilotti” è un piccolo museo all’interno di Villa Borghese, ma nonostante le ridotte dimensioni, esso racchiude opere di arte visiva realizzate da personaggi di spicco nella storia dell’arte contemporanea.

Ma procediamo con ordine: chi è Carlo Bilotti?

È stato un imprenditore calabrese che non disdegnava affatto l’arte contemporanea. Infatti, durante la sua vita ha collezionato con scrupolo opere di notevole rilevanza artistica.

#Mitologia: Amore universale

Nel corso del nostro viaggio nella mitologia e nella scoperta di come i popoli antichi andavano a spiegare certi impulsi o pensieri prima dell’avvento della psicologia o della teologia, abbiamo parlato più volte di Ierogamia: l’unione sacra tra maschile e femminile. La prima volta è stata nell’articolo “Misteri del femminile”, la seconda volta nell’articolo “Ierogamia”, appunto.

Se fino all’ultima volta abbiamo parlato di tale unione solo ed esclusivamente da un punto di vista più biologico, come unione finalizzata alla riproduzione, oggi ne parliamo da un punto di vista più emotivo/filosofico.

Attenzione: vi ricordiamo che parliamo di maschile e femminile non come genere sessuale, ma come parti di noi stessi dove la prima è più logica e razionale, la seconda più simbolica e intuitiva.

mercoledì 29 marzo 2023

#Spettacolo: If Beethoven was a punk

La collaborazione con l’Associazione Sperimentiamo ci spinge a scoprire sempre di più le realtà che si muovono sul territorio romano. Veniamo, così, travolti da spettacoli dal fascino irresistibile come quello che si è svolto qualche sera fa all’interno del Teatro Mongiovino di Garbatella. Abbiamo, infatti, conosciuto i Wakeupcall e la loro irresistibile musica, un piccolo prezioso esperimento che coniuga i grandi della musica classica allo stile fresco del Punk Rock.

“If Beethoven was a Punk” coniuga in sé tutto lo spirito crossmediale che la musica possiede. Dai testi e i brani scritti da questa giovane band è, infatti, nato un fumetto che successivamente è stato trasposto a teatro. La musica, così, si fonde nelle pagine stampate e un narratore fa immergere lo spettatore nelle avventure di Alex e dei suoi amici del Bar Ok. Allo stesso modo permane un intento quasi pedagogico che, grazie al racconto delle biografie dei personaggi, ci spinge a conoscere quei grandi maestri della musica classica considerati dei “reietti” ai loro tempi.