giovedì 31 dicembre 2020

#StorieRomane: Marforio

Torna il nostro appuntamento con le statue parlanti di Roma, quelle sculture sparse per la città su cui i cittadini erano soliti lasciare frasi e invettive contro il potere dell’epoca. Abbiamo già parlato di Pasquino e di Madama Lucrezia, ma oggi parliamo di Marforio. Si tratta di una statua costruita da un ignoto nel primo secolo, che probabilmente rappresenta il dio Nettuno, Oceano o il Tevere. Secondo altre fonti sarebbe la personificazione del fiume Nera, uno dei principali affluenti del Tevere. 

mercoledì 30 dicembre 2020

#Costume&Società: Black Mirror nella vita reale - il caso di Stas Reeflay

Stanislav Reshetnikov, in arte Stas Reeflay.
Forse conoscerete già il volto di questo ragazzo, o forse, purtroppo o per fortuna per voi, ancora no.
Il suo nome è Stas Reeflay, nome d'arte di Stanislav Reshetnikov.
Ha trent'anni, come potete ben immaginare dal suo nome è russo, ed è uno youtuber. O forse dovremmo dire era.

I suoi iscritti non erano nemmeno tanti, e se calcoliamo quanto alcuni creators sulla piattaforma di YouTube abbiano alzato l'asticella (il canale con più iscritti al mondo è T-Series, con 166 milioni di iscritti), ci rendiamo conto che i quasi 5 mila iscritti di Reeflay sono letteralmente il nulla cosmico.
Eppure, era molto conosciuto.

martedì 29 dicembre 2020

#Costume&Società: Balla che ti passa!

Quante volte abbiamo detto o sentito qualcuno dire “Io non so ballare”? Bene, è una delle più grandi menzogne di sempre. Il ballo fa parte del nostro patrimonio culturale da secoli, dalla nascita delle prime comunità. Nasce con noi, con i primi ominidi, con lo scopo di comunicare e per rafforzare il lavoro di gruppo. Addirittura lo psicologo dell’evoluzione Robin Dunbar sosteneva che il primo ballo fosse nato come conseguenza di uno “spidocchiamento”.

Noi sappiamo ballare, perché la capacità di seguire un ritmo nasce insieme a noi. Gli esseri umani e poche specie di uccelli hanno il senso del ritmo. Siamo in grado di distinguere quello regolare da uno irregolare, perché il secondo psicologicamente tende a sorprenderci.

lunedì 28 dicembre 2020

#Pensieri: La rana e lo scorpione

Ho conosciuto la favola de: "la rana e lo scorpione", attribuita a Esopo, nel 1999, grazie alla musicassetta degli 883 Grazie mille”. Da bambina mi piaceva tantissimo, tanto che il nastro era quasi rovinato nella parte in cui si narra la storia. Crescendo mi è rimasta sempre impressa la frase: “Perché sono uno scorpione, è la mia natura”. E ora che sono ormai donna, mi rendo conto di quanto le persone non cambino realmente. Possono limare i propri difetti, possono evitare certi comportamenti, ma finché agiscono a seconda della propria natura umana (l’Ego), non cambieranno mai del tutto.

"Lo scorpione doveva attraversare il fiume, così non sapendo nuotare, chiese aiuto alla rana. «Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull’altra sponda». La rana rispose: «Fossi matta! così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi». «Per quale motivo dovrei farlo?», incalzò lo scorpione. «Se ti pungo, tu muori e io annego»."

sabato 26 dicembre 2020

#Natale: Questo era Natale

Ci sono ricordi che solleticano il cuore. Ognuno vive il Natale secondo le proprie tradizioni, tramandate negli anni, intoccabili come comandamenti incisi su pietra. Per noi la vigilia era l'ultimo ostacolo a dividerci dal mattino più atteso dell'anno. Consisteva in una comune cena seguita possibilmente da uno speciale canoro ad hoc del cantante di turno, e poi tutti a letto dopo aver lanciato un'occhiata smaniosa ai piedi sgombri dell'albero, rigorosamente vero, addobbato ogni volta di una miscela diversa di colori e ornamenti.

Allora entravo in scena io, silenziosa, rapida, a posizionare i pacchetti di tutta la famiglia sul pavimento cosparso di aghi di abete, per poi coricarmi trovando il sonno solo più tardi, troppo emozionata per abbandonarmi subito nel suo abbraccio.

#StorieRomane: La sedia del Diavolo

La rubrica di Storie Romane è una di quelle che abbiamo più a cuore.
Siamo quattro ragazze, e viviamo in quattro quartieri ben diversi l'uno dall'altro. Amiamo questa città, e il nostro scopo è quello di farvela conoscere poco a poco.
Ci siamo spostate letteralmente da Roma Nord a Roma Sud (e viceversa), e vi abbiamo fatto scoprire chicche come La Porta Alchemica e il cuore di Nerone, e vi abbiamo portato con noi all'EUR, al Corviale, a Testaccio e in altri quartieri, tutti diversi ma tutti bellissimi a modo loro.

Oggi vi facciamo conoscere l'ennesima chicca di Roma, chicca decisamente non nascosta e poco visibile.
Vi raccontiamo la storia della sedia del Diavolo.

venerdì 25 dicembre 2020

#Natale: Sono solo un osservatore

Voi esseri umani siete terrorizzati dal buio. Vi osservo da qualche miliardo di anni, ormai, e ancora non ho ben compreso perché voi abbiate così tanta paura dell’oscurità; eppure avete una torcia al vostro interno che vi illumina ovunque voi andiate. Non la seguite mai. O meglio, lo fanno pochi di voi e io sono felice quando seguo quei pochi che riescono a procedere sicuri sul sentiero della luce.


Giro attorno a queste persone saltellando, cantando, gioisco e le inondo anche con la mia di luce, perché meritano tutti gli abbracci che riesco a dare. Loro sanno, allora mi arresto e li guardo allontanarsi. Non si allontanano mai sul serio da me, la loro luce brilla con tale forza che posso vederli sempre. Un po’ come quando voi osservate le stelle: sono lontane, ma se alzate lo sguardo, di notte, le trovate sempre allo stesso posto.

#MustToWatch: Krampus, Natale non è sempre Natale

L’aria natalizia la conosciamo bene tutti. Il rosso, il bianco, l’oro e i profumi ci accompagnano da sempre, ma a volte Natale potrebbe non essere Natale. Vi siete mai chiesti come sarebbe Natale se fosse l’opposto di ciò che conosciamo? “Krampus, Natale non è sempre Natale” risponde a questa domanda. 
Questo è un film del 2015 e ci catapulta all’interno di un vero e proprio incubo. Chi altri vi può consigliare un film horror da guardare mentre scartate i vostri regali se non noi di 4Muses? 

La tematica intorno alla quale ruota la trama è il demone del Natale: Krampus; colui che ci ricorda quanto bello dovrebbe essere donare e non ricevere, perché lui viene per togliere e non per donare. Krampus si manifesta nel momento in cui la magia del Natale si spezza. Che sia per colpa di un sogno infranto o per qualsiasi altra motivazione, le cose sono semplici: tu smetti di credere nello spirito del Natale e allora lui arriva per poter soddisfare quel desiderio che hai espresso anche in modo inconsapevole. 

giovedì 24 dicembre 2020

#Natale: La pace degli ultimi

Siamo alla vigilia di Natale, in una enorme casa di campagna. Un’anziana signora è sdraiata sul letto, da troppo tempo per ricordarsi effettivamente da quanto. La badante che è con lei dovrebbe aiutarla ad alzarsi, ma è fuori sul balcone, a fumare e a chiacchierare al cellulare con le sue amiche da chissà quante ore. Nessuno si cura della povera donna, bloccata a letto. Non ha la forza di parlare e non ha neanche voglia di lamentarsi. Con chi, poi? Se la dovrebbe prendere con i figli, ormai adulti e troppo occupati per pensare alla loro povera madre? Non si curano di lei, hanno già pronti i fogli per spartirsi la casa guadagnata in anni e anni di lavoro. Perché dovrebbero preoccuparsi di lei? Hanno i figli da crescere, gli amici da incontrare. E quest’anno non è arrivata neanche la tanto agognata telefonata per farle gli auguri. Se ne saranno dimenticati, poveri cari, pensa la signora, chiudendo gli occhi. La sua unica compagnia è la voce distante della sua badante e il gracchiare della televisione. Sono tutti felici, tutti che cantano e ballano. 

#Costume&Società: Krampus, il Diavolo del Natale

La volta precedente avevamo parlato di San Nicola come il primo Babbo Natale, un santo che viene celebrato in alcune parti d’Italia come portatre di doni. Il santo, però, non viaggiava da solo, ma aveva un particolre accompagnatore, un mostro per l’esattezza: il Krampus

Il nome “Krampus” deriva probabilmente dalla lingua bavarese, in cui “Krampn” significa morto, putrefatto; potrebbe derivare anche dal tedesco “Kramp” che sta per “artiglio”, ma in Trentino Alto Adige viene nominato “Teufel”, che indica il Diavolo.

mercoledì 23 dicembre 2020

#Natale: Primo Natale

Fuori è ancora buio, la mamma si è alzata da un po’, mi ha dato un bacio leggero sulla fronte ed è uscita dalla stanza. Mi ha svegliato, ma non ho pianto, anche perché papà è rimasto a dormire e non mi va di disturbarlo. Allungo le mie gambe e tiro un sospiro, è così bello quando sono distese. Mamma mi ripete che se continuo a fare forza, prima o poi camminerò. Rido mangiucchiandomi la mano, non vedo l’ora.


La mamma entra piano piano in stanza e avverto un profumo di qualcosa mai sentito prima, o forse sì, ad alcune bancarelle fuori, ma qui in casa è più forte. Sveglia dolcemente papà e si danno un bacio. Io chiudo gli occhi, so che la mamma verrà a controllarmi e voglio lasciarle ancora qualche attimo con il papà, visto che non si vedono mai. 

#Cinema&SerieTv: After life, il capolavoro di Ricky Gervais

Il nome "Ricky Gervais" è sinonimo di qualità, da considerare quasi come un brand di alto livello. Il comico, sceneggiatore e produttore britannico - forse per ovvi motivi ancora non molto conosciuto qui da noi, ma una vera star in patria e oltreoceano - ha innato in sé il dono della satira, quella più pungente e scorretta, quella che non guarda in faccia nessuno, che qui da noi viene vista ancora con sospetto e di cattivo occhio.

 Se questa è l'immagine più popolare, per così dire, che caratterizza Gervais, quando si legge la sinossi di "After life", si finisce per restare spiazzati, perchè si pensa a qualcosa di triste e deprimente. Nulla di più sbagliato. After life è forse il lavoro più maturo del poliedrico artista britannico, in cui il proverbiale sarcasmo, british humour, politicamente scorretto e anche un pizzico di black humour, sono solo elementi che arricchiscono la narrazione.

martedì 22 dicembre 2020

#Natale: Preludio: andante, largo e cremisi

Ormai era chiaro, aveva perso la strada.

Erano giorni che Turchina viaggiava sola, sotto al sole. Da quando aveva lasciato il gregge non aveva incontrato più nessuno. Solo, a volte, la propria ombra, l’unica a farle compagnia.

All’inizio si era spaventata. “Ehi chi c’è là?”. Aveva cominciato a correre disperata per far perdere le proprie tracce, ma l’altra le era sempre alle calcagna. “Vattene!” gridava, “lasciami in pace!”.

Poi, rassegnatasi al fatto che andassero alla stessa velocità e nella stessa direzione, si fece coraggio. D’altronde era così raro trovare qualcuno con lo stesso ritmo nel sangue! Così, aveva cominciato a parlarle e ad ascoltare con gli occhi quello che aveva da dire.

“Anche tu qui?”

“Sei di passaggio?”

“E’ meglio che ti guardi alle spalle!”

Se vi foste trovati a passare di là, vi assicuro che non avreste avuto chiaro chi domandasse a chi e chi rispondesse a chi. Di certo entrambe si guardavano l’un l’altra le spalle, come in uno stretto abbraccio, e questo non era cosa di poco conto in un luogo desolato come quello.

#Intervista a Talkingtomybody: Sara Busi

Noi di 4Muses, in questo spazio, cerchiamo di trattare i più diversi argomenti che riguardano la nostra società e la nostra cultura; ma è ovvio che ne siano alcuni che sono più strettamente connesse a chi siamo e a come viviamo e che, quindi, in un modo o nell'altro hanno una rilevanza maggiore. Tra questi vi è, quasi senza alcun dubbio, il discorso sui disturbi alimentari e sulla conseguente cura di mente e corpo. Ne avevamo già parlato quando avevamo fatto un'analisi della canzone di Melanie Martinez "Orange Juice" e oggi torniamo a farlo portando la testimonianza di: Sara Busi, meglio nota come Talkingtomybody.

Abbiamo scoperto il suo profilo un po' per caso, scorrendo tra i reels di Instagram, e siamo rimaste immediatamente colpite dalla sua storia. Il 28 novembre del 2019 lei si è sottoposta all'intervento di bypass gastrico. Un argomento che ci è parso quasi provvidenziale visto il percorso che sta iniziando una di noi 4. 
Questo intervento le ha permesso di perdere un bel po' di chili, ma non ci vogliamo soffermare su ciò, quanto più sulla forza che questa donna riesce a trasmettere nelle sue storie attraverso anche le sue parole. Proprio perchè voglio mostrarvi lei in tutta la sua interezza e forza vi lasciamo alle sue parole sperando che possano ispirarvi e possano esservi d'aiuto come lo sono state per noi. 

lunedì 21 dicembre 2020

#Natale: Luce di speranza

Il freddo quest’anno è arrivato con un leggero ritardo. Io e i miei fratelli ci stavamo preoccupando, ma anche quest’anno possiamo finalmente costruire dei piccoli bambini di neve davanti l’uscio di casa. Giocheranno con noi e ci proteggeranno da tutti gli spiriti maligni che vogliono rubare le nostre scorte di cibo. Ieri sera mia madre, prima di andare a letto, mi ha detto: “Cairine, ricordati di fare un occhio anche dietro la testa dei piccoli bambini di neve, così potranno controllare da ogni punto”. In qualità di sorella maggiore, ho riportato la stessa raccomandazione anche ad Ashling, Ferris e Conall. Il nostro lavoro è quasi concluso, poi potremmo riscaldarci davanti al caminetto con un po’ di pane e formaggio.

Ashling e Ferris stanno discutendo su come chiamare i nostri amici, ma a me non importa più di tanto. Io so bene che si scioglieranno in due settimane, e poi i nomi non sono così fondamentali. Conall mi segue come un'ombra; a volte mi piace, altre non lo sopporto. Ora mi parla di cavalli e battaglie, deve avergli detto tutto nostro zio.

#Costume&Società: Cosa hanno fatto i Beatles per la società?

Noi di 4Muses sappiamo molto bene che l’arte cambia il mondo. Qualsiasi movimento artistico ci mostra lati di una realtà che prima ignoravamo. La letteratura, la pittura, il teatro, il cinema, la musica… ogni forma d’arte ha uno scopo ben preciso. A volte gli artisti non vengono capiti dal periodo storico in cui vivono, altre volte non vengono compresi a distanza di anni dalla loro morte. Ma a volte riescono a cambiare il corso della storia, e tra i più grandi esempi troviamo certamente i quattro ragazzi di Liverpool: i Beatles.

You say you want a revolution/Well, you know/we all want to change the world” 

Il “The Oxford Companion to Popular Music” definisce i Beatles in questo modo: "Gruppo della scena rock britannica. Ogni storia o indagine sociologica della Gran Bretagna degli anni Sessanta dovrebbe includere una sezione dedicata al fenomeno Beatles. Sono chiaramente il più importante gruppo della storia della musica pop, la loro influenza è incalcolabile.” Non a caso David Chapman, assassino di John Lennon, dichiarò: «Odiavo i Beatles, perché hanno cambiato il mondo.»

sabato 19 dicembre 2020

#Musica: Show&Tell

Ormai Melanie Martinez nella nostra rubrica di musica non è affatto nuova; abbiamo parlato di Dollhouse e Sippy Cup, dell'album Crybaby e successivamente di Orange Juice e Strawberry Shortcake, di K-12.

Lo avevamo già detto: si potrebbe e dovrebbe scendere nel dettaglio di ogni singola canzone della cantante statunitense e in realtà pian piano lo stiamo anche facendo ma per il momento ci vogliamo soffermare su Show&Tell, sempre dell'album K-12.

venerdì 18 dicembre 2020

#MustToWatch: 4 Motivi Per Guardare Death Note

Dato che abbiamo aperto la porta agli anime (qui il precedente riferimento), non potevamo esimerci dal parlare di quello che forse è tra i più famosi al mondo: stiamo parlando di Death Note

Nato dall’omonimo manga di Tsugumi Oba, di lui o lei non sappiamo nulla, se non il poter affermare con la quasi totale certezza che si tratti dello pseudonimo di un altro fumettista giapponese di maggior successo. Mandato in onda per la prima volta in Giappone nell’ottobre del 2006 (e trasmesso in Italia nello stesso periodo a due anni di distanza), “Death Note” si è rivelato un caso mediatico che nella classifica IMDB si è piazzato secondo sono a Full-Metal Alchemist. Oggi analizzeremo insieme i motivi per cui questo anime ha le carte vincenti. 

giovedì 17 dicembre 2020

#Costume&Società: L'Ego di chi non ha

Noi di 4Muses non siamo solite seguire un personaggio famoso o un influencer in base ai brand che pubblicizza o per sapere che fa durante il giorno. Non ci interessa nulla di tutto ciò. Ci interessano i messaggi, ciò che la persona in questione trasmette.


Abbiamo voluto regalarvi delle citazioni per il calendario dell’avvento senza mettere il nome dell’autore, ed è stata una scelta voluta da tutte perché per noi non è importante chi ha detto cosa, ma l'insegnamento che ha diffuso. Non dovrebbe cambiare nulla al senso della frase se a dirla fosse stato un passante o un grande filosofo.

Così come per noi non è importante sapere che mestiere fa una determinata persona. Non ci sentirete mai chiedere: “Che fai nella vita?”, ma piuttosto: “Cosa ti ispira?”, “Quali sono i tuoi obiettivi di crescita?”, “Cosa hai imparato negli ultimi mesi?”.

Insomma, non vediamo il corpo, le forme, vediamo l’interno. Dalle nostre recensioni o dai nostri articoli su libri, film, serie tv, dipinti… vi sarete certamente accorti che andiamo oltre il tutto. Oltre il visibile. È metafisica, certamente, e noi amiamo esplorare quel mondo, prendendo per mano e accompagnando chi lo vuole scoprire.

Così, quando mezza Italia si è scagliata contro Fedez perché ha regalato 5000€ a cinque persone in difficoltà, ci siamo chieste: “Ma dove sta il problema?”

mercoledì 16 dicembre 2020

#MustToRead: Il Piccolo Principe

Ci sono libri, film e serie TV che vincono un posto nella categoria "MustTo" a mani basse, e Il Piccolo Principe è decisamente un libro che si merita una posizione tutta sua in questa lista.

Il libro, scritto nel 1943 dallo scrittore, militare e aviatore francese Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry (1900-1944), conosciuto ai più come Antoine de Saint-Exupéry o Tonio, è uno di quei libri che quando sei piccolo (ma anche quando si diventa grandi) almeno una volta ti viene regalato. Che sia la maestra delle elementari che all'ultimo giorno di quinta te lo lascia sul banco con tanto di dedica all'interno, lo zio che al pranzo di Natale te lo porge con fare imbarazzato perché non sapeva proprio che regalo farti, o ancora l'amico, il fidanzato, la fidanzata che come gesto di affetto ti dona questo manualetto di sole centoventidue pagine, Il Piccolo Principe è un must e crediamo non sia un caso che sia stato tradotto in più di trecento lingue e dialetti diversi, risultando il terzo libro più tradotto al mondo dopo la Bibbia e il Corano.

Sulla base di ciò, siamo sicuri che Il Piccolo Principe sia semplicemente un libro per bimbi da leggere con leggerezza?

martedì 15 dicembre 2020

#Cinema&SerieTv: L'incredibile storia dell'Isola delle Rose - Recensione

Sarà capitato anche a voi di accendere la tv o di accedere al palinsesto di Netflix e di essere colti dalla curiosità nel vedere i primi istanti del trailer del film “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose”. A noi di 4Muses è capitato e, affascinate, non abbiamo potuto fare a meno di premere play, attratte anche dall’ideologia che un po’ imbastiva la storia. 

Siamo a Bologna, nel 1967, e il neo-abilitato ingegnere Giorgio Rosa (Elio Germano) decide di seguire una straordinaria idea. Un po’ per amore, un po’ per testardaggine, inizia a ideare letteralmente la sua isola felice. In un primo momento, sconfitto da chi nella vita gli dice e lo intima a essere “normale”, accetta di prendere incarico il compito di ingegnere a Monza. Lì, però, ha la vera illuminazione. Fermatosi in mezzo alla pista, durante una gara di ciclo motori, vede il cartellone pubblicitario delle piattaforme di trivellazione che avevano iniziato a sondare le coste alla ricerca di petrolio. L’aiuto del suo fidato compagno di studi è quanto mai fondamentale, Maurizio Orlandini (Leonardo Lidi) sarà colui che gli fornirà il materiale e la mano d’opera per poter dare il via a questa loro incredibile impresa. Viene, così, fondato nel maggio del 1968, lo stato indipendente della Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose; un basamento di acciaio e cemento posto a 500 metri al di fuori della costa italiana, in acque internazionali. 400 m2 che vennero considerati come una vera e propria micronazione e che costituiscono il primo vero e proprio caso di invasione dell’esercito italiano nei confronti di un paese estero. 

lunedì 14 dicembre 2020

#Pensieri: Quanti vorrebbero un'amica come Joey Potter?

Sul finire degli anni Novanta e per i primi del Duemila, siamo stati testimoni di un teen drama che definirlo cult è poco. Sto parlando ovviamente di Dawson’s Creek. La mia generazione ha passato ogni settimana in attesa di sapere cosa succedesse a Capeside; abbiamo sofferto le chiacchiere contro Joey, contro il coming out di Jack, vissuto le prime passioni di Jen e Pacey, così come abbiamo sognato il cinema insieme a Dawson.

Insomma, per tutta la generazione adolescente negli anni Novanta, Dawson’s Creek è quello che Sex and the city è stato per il moderno femminismo: tutto. Così, durante l’ennesimo rewatch, mi sono chiesta: “Vorrei davvero una Joey Potter come amica?”.

Chi è Joey Potter?

sabato 12 dicembre 2020

#Pensieri: The Sims e il complesso del dio

Mi sono sempre chiesta se “The Sims” potesse favorire o meno il complesso del dio, una sorta di delirio di onnipotenza, nei giocatori. È largamente diffusa l’idea che i videogiochi possano incitare qualsiasi tipo di comportamento anticonvenzionale, senza comprendere che un soggetto (non disturbato in precedenza) dopo aver giocato per un numero non esagerato di ore, può tranquillamente vivere la propria vita, senza che possa uscire di casa per commettere una strage. 
È stato studiato anche il fatto che videogiochi violenti possano avere una funzione di catarsi e il caso di "The Sims" non è diverso. Trattandosi di un gioco di simulazione, il giocatore si trova a costruire il mondo dei suoi personaggi, proprio come una divinità che prepara la “terra” su cui cammineranno le sue creazioni. 

venerdì 11 dicembre 2020

#MustToWatch: Over the Moon

Chi di noi non ha mai visto un classico Disney? Da Biancaneve a Frozen II, la Disney ha fatto parte del quotidiano di bambini e adulti dalla generazione anni ’30, alla nostra. Nonostante l’evoluzione del ruolo femminile, e della società in generale, ancora adesso possiamo sentire i bambini intonare: “I sogni son desideri…”


Sebbene il ruolo della donna sia cambiato anche nella Disney stessa, a una visione più accurata della trama, nessuna eroina sarebbe giunta all’obiettivo senza l’aiuto di qualcuno. Jasmine, la prima principessa che si libera da sé, addirittura seducendo il cattivo Jafar solo per distrarlo, non ci sarebbe mai riuscita senza l’amore per Aladdin. Mulan non avrebbe mai salvato la Cina senza Li Shang ad averla allenata. Anna non avrebbe rincorso Elsa senza Kristoff, ed Elsa non avrebbe salvato Anna senza l’aiuto dei Troll.

La Disney, insomma, ci insegna che tutto è possibile, se l’unione fa la forza. In Over The Moon abbiamo lo stesso insegnamento, ma ci arriviamo su una strada differente, forse la più giusta per il nostro periodo storico. In un’epoca dove la donna deve riuscire esclusivamente da sola, senza l’aiuto di nessuno, meno che mai di un uomo, Over The Moon ci insegna la lezione più importante: “da soli non riusciremmo a fare nulla”.

giovedì 10 dicembre 2020

#Cinema&SerieTv: Humanity - Recensione

Comico, attore, sceneggiatore, regista, presentatore e doppiatore.

Gli amanti della serie TV The Office (2001-2003), sapranno molto probabilmente che Ricky Gervais non è stato solo il volto di David Brent, uno dei protagonisti della famosa serie britannica, ma anche uno degli ideatori della stessa, insieme a Stephen James Merchant.

Possiamo trovarlo, per citare solo alcuni dei programmi più famosi, in Alias (2001-2006) di J.J Abrams, ideatore di Lost e Fringe, in Louie (2010-2015) di Louis C.K., che è sceneggiatore, regista, ideatore, attore e montatore della serie, in Sesame Street (1969-oggi) ideata da Joan Ganz Cooney e LIoyd Morrisett e in The Office USA (2005-2013) ideata da Greg Daniels.

È il Dr. McPhee di Una notte al museo (2006), Una notte al museo 2 (2009) e Notte al museo - il segreto del faraone (2014) diretti da Shawn Levy, è sceneggiatore della quindicesima puntata della diciassettesima stagione de I Simpson (1989-oggi), "Homer Simpson, questa è tua moglie", ed è la voce di Charles Heathbar nella puntata da lui scritta de I Simpson.
Nei Griffin (1999-oggi) possiamo riconoscere la sua voce nel delfino parlante Billy Finn, nel quattordicesimo episodio della decima stagione ("Attento a quello che desideri") e per finire, nell'adattamento cinematografico del 2015 del Piccolo Principe, Gervais è la voce del vanitoso.

Da amanti della stand-up comedy noi di 4Muses non potevamo non parlare del suo spettacolo rilasciato su Netflix il 13 Marzo 2018: Humanity.

mercoledì 9 dicembre 2020

#MustToWatch: Fullmetal Alchemist

"Per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore. In Alchimia è chiamato il "Principio dello scambio equivalente". A quel tempo noi eravamo sicuri che fosse anche la verità della vita."

Si apre così uno degli anime che più amati di sempre, Fullmetal Alchemist (L’alchimista d’acciaio). Gli anime sono una sorta di film animati, sullo stile dei cartoni animati, ma che non sono indirizzati solo ed esclusivamente ad un pubblico infantile, ma variano per fasce d’età: dai bambini ai ragazzi, dagli adolescenti agli adulti. Ecco, FMA decisamente non è rivolto ad un pubblico di giovanissimi. 

martedì 8 dicembre 2020

#Cinema&SerieTv: Se succede qualcosa, vi voglio bene - Recensione

Il cinema e le serie tv ci stanno abituando a tempi sempre più rilassati per poter raccontare una storia. Puntate su puntate, minuti su minuti, ore intere per poter cercare di riempire le stagioni con i loro personaggi e le loro caratterizzazioni. Ciò ci spinge, troppo spesso, a sottovalutare la bellezza dei racconti brevi e di quanto sia immediata la comunicazione che si può fare avendo solo dodici minuti o poco meno a disposizione. 
Netflix ce lo ha ricordando inserendo, nel suo palinsesto, un corto animato che vi spingerà a lasciare il cuore sullo schermo. 

“Se succede qualcosa, vi voglio bene”, infatti, si è posizionato immediatamente all’interno della classifica delle uscite sulla piattaforma raccontando una storia tanto tenera quanto realistica. Dodici minuti, quindi, in cui le immagini prendono vita e spingono la sensibilità di un pubblico a trattare una tematica distante dalla nostra realtà, ma tangibile oltre oceano: quella delle armi all’interno degli istituti scolastici. E per mettere in luce ciò mette a nudo il dolore della perdita con la quale una coppia è costretta a convivere. 

lunedì 7 dicembre 2020

#Intervista: Satira e Web, una chiacchierata con Video Fake tv

Noi di 4Muses vi abbiamo già parlato del politically correct e di come questo flusso di coscienza a volte sia così tanto esaltato da sfociare nell’assurdo. A volte per dire qualcosa bisogna essere “nudi e crudi”. Le parole hanno certamente un loro peso, proprio per questo bisogna essere consapevoli dell’uso che se ne fa.
 
Masini, ad esempio, a inizio anni Novanta, ci ha insegnato che a volte un “Vaffanculo” ha più forza di un “Potresti smetterla, per favore?”. Forse è proprio per essere entrato a pieno regime nella nostra quotidianità che è stato sdoganato come insulto.

Il 7 gennaio 2015 “siamo stati tutti Charlie Hebdo”, il popolo si è unito nel sacrosanto diritto alla satira. Nel 2020, improvvisamente, non si può più parlare di niente. Qualsiasi affermazione può essere presa come un insulto, o travisata.

sabato 5 dicembre 2020

#Costume&Società: San Nicola, il primo Babbo Natale

Babbo Natale è quel signore vestito di rosso, con il pancione e la barba bianca, famoso in tutto il mondo perché, come i bambini sanno, elargisce doni creati appositamente per loro dagli elfi, suoi aiutanti. Dove? Al Polo nord, rispondono tutti. E se vi dicessimo che, in realtà, non viene dal nord del mondo, ma dal sud Italia?

Sono in pochi a sapere che il mito del signore che porta i doni ai bambini nasce dalla leggenda di San Nicola, un vescovo che con il tempo ha assunto il nome di Babbo Natale, Santa Klaus (ecc), perdendo la connotazione di uomo di chiesa. In Puglia si festeggia San Nicola nella notte tra il 5 e il 6 dicembre con il consueto scambio di doni.

venerdì 4 dicembre 2020

#MustToRead: Il giovane Holden

 

Nel 1951 J.D. Salinger pubblica uno dei capolavori della letteratura mondiale. Il titolo originale, “The catcher in the rye”, è un gioco di parole inglese che è stato difficile tradurre in alcuni paesi europei. In Italia “Il prenditore nel campo di segale”, sua traduzione letterale, diventa “Il giovane Holden”. La copertina bianca con il titolo nero è una scelta che  Salinger prende fermamente: ogni lettore, infatti, avrebbe dovuto scegliere il libro solo in base al suo contenuto.

Il romanzo è totalmente scritto in prima persona, e anche se il tempo in cui è ambientato viene omesso, possiamo capire da alcuni fatti e avvenimenti che ci troviamo a pochi giorni dal Natale del 1949. Scritto tra una cittadina della Pennsylvania e New York siamo la mente, il corpo e i ricordi di Holden Caulfield.

giovedì 3 dicembre 2020

#Pensieri: Emily Cooper - La rivincita dei cliché

 (L'articolo contiene Spoiler sulla serie) 


Nel catalogo di Netflix al momento ci sono due serie tv molto chiacchierate: sto parlando di “La Regina degli scacchi” (che abbiamo recensito qui) e “Emily In Paris” e dato che della prima abbiamo già parlato, oggi vorrei concentrarmi sulla seconda.

Emily in Paris” è la classica commedia romantica dalle situazioni al limite del surreale. La trama è quanto più possibile semplice: una ragazza di Chicago, Emily appunto, lavora per un’importante agenzia di marketing e si trasferisce per un anno nella sede parigina per importare le strategie americane in Francia.

mercoledì 2 dicembre 2020

#Costume&Società: Slut-shaming

Ma voi ci credete che ci sono ancora tante donne e uomini che credono che lo slut-shaming non sia un problema?
Peggio ancora, ci credete che ci sono tantissime donne e tantissimi uomini che addirittura si vantano di praticare slut-shaming nei confronti di una donna?

E sì, ci dispiace dirlo ma in questo articolo parleremo di donne, solo ed esclusivamente di donne.
Se gli abusi e le violenze sono un enorme problema che colpisce entrambi i sessi, non possiamo dire la stessa cosa dello slut-shaming.

martedì 1 dicembre 2020

#Cinema&SerieTv: Emily in Paris - Recensione

Chi non ha mai sognato di poter fare il lavoro dei propri sogni in una nuova città? Magari proprio in una delle città considerate tra le più romantiche? Vivere una nuova avventura, trasferirsi dall’altra parte del mondo, mettersi in gioco per poter cercare di dimostrare quanto si vale. Tutto bellissimo, sulla carta, se non fosse che si possa eccedere un po’ e cadere nel pressapochismo. Questo è il caso di Emily in Paris, serie tv Netflix che vede Lily Collins nei panni dell’americanissima protagonista. Chi meglio della Collins poteva essere scelta per poter adempiere a tale ruolo? Del resto lei è stata a lungo il volto della Lancome. 

Ma veniamo a noi.