mercoledì 31 marzo 2021

#Pasqua: Impara ad aver fiducia

L’essere umano per comprendersi utilizza la proiezione. Capisce ciò che va o non va grazie ai comportamenti altrui. Ecco, pensiamo che le generazioni antiche siano state veramente molto sagge.


Non si affidavano troppo alle gesta dei loro vicini di casa, loro guardavano la natura. Stagione dopo stagione, scoprivano dei lati di loro stessi. Piante e animali erano gli insegnanti di una scuola senza confini. E apprendevano senza alcun limite all’immaginazione. 

martedì 30 marzo 2021

#Costume&Società: Il coniglio pasquale? Una lepre

Il periodo di Pasqua è il periodo della cioccolata in abbondanza, simboleggiata dall’uovo al latte, fondente o misto, con le nocciole, al pistacchio, insomma di vario genere. Si è soliti, però, regalare anche i conigli di cacao, ma perché in questo periodo di festa si utilizza l’immagine del coniglio?

Iniziamo intanto a dire che, più di un generico coniglio, parliamo di una lepre. Per gli antichi Britanni, questo animale era una divinità lunare e ucciderlo era un tabù. Per i Celti la lepre aveva poteri divinatori ed era portatrice di presagi a seconda di come si muoveva nell’erba alta. La lepre è presente nelle leggende di culture lontane tra loro, eppure in tutte ha qualità magiche. Secondo la tradizione buddhista, una lepre tendeva a lanciarsi ripetutamente sul fuoco perché Buddha se ne cibasse che, per sdebitarsi, impresse la sua immagine sulla Luna. In Cina, la lepre viene raffigurata con in mano un pestello mentre prepara l’elisir di lunga vita e per i Nativi Americani era l’eroina dell’alba, della trasformazione, la creatrice e la salvatrice. Per gli Egizi era simbolo di luce, infatti Osiride vinse la morte e venne simboleggiato con una lepre. Per la cultura norrena, la dea Freyja aveva delle lepri al suo servizio, mentre nel folklore europeo era legata al grano, perché vi si nascondeva nei periodi di mietitura. La stessa Afrodite per i Greci era considerata come una lepre, per la sua fecondità.

lunedì 29 marzo 2021

#Musica: La luce dell'Est

Vi ricordate quando a scuola dovevamo spiegare e interpretare le poesie? Ecco, non sapendo bene il perché, abbiamo perso l’abitudine di farlo anche con le canzoni. Pensiamo che un testo abbia solo il significato letterale, al massimo allegorico. Ma se non fosse solo ciò? 

Certo, non vogliamo dire che le nostre interpretazioni siano le uniche sole giuste; non crediamo neanche al giusto o sbagliato. Vogliamo però darvene una in più, così, tanto per riflettere da un altro punto di vista. 

Oggi siamo qui per analizzare un’altra canzone di Lucio Battisti, scritta da Mogol: La luce dell’est. E se non fosse solo una canzone che parla di un amore passato, frutto di una vacanza nell’Europa dell’Est? E se fosse anche una canzone di iniziazione alla metafisica?

Vi sentiamo, sappiamo che state pensando: “Vedete la metafisica ovunque.” No, la risposta è che vediamo la metafisica dove c’è.

sabato 27 marzo 2021

#Arte: Koson Ohara

L’arte asiatica, si sa, in Italia è quasi sconosciuta. Le ragioni sono abbastanza ovvie: noi siamo un popolo di artisti, eppure le arti sono le prime a essere bistrattate. Abbiamo visto chiudere i musei, cinema e teatri, per di più i giovani sono abituati a entrare in contatto con l’arte solo attraverso la scuola, ma di certo l’apprezzamento di un’opera vista su di un libro è ben diverso rispetto al partecipare a una mostra. 

L’arte è una scoperta continua e per caso noi di 4Muses abbiamo scoperto l’esistenza di questo artista, Koson Ohara, e siamo rimaste affascinate dalle sue opere inerenti alla natura e al mondo animale. Koson Ohara è lo pseudonimo di Ohara Matao ed era un disegnatore e pittore giapponese, vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Si fa conoscere come artista realizzando alcuni trittici silografici (un’opera divisa in tre e realizzata creando una matrice che viene prima inchiostrata e, con un torchio, riportata su carta o tela) in stile “ukiyo-e” (la stampa su carta appunto) che illustrano episodi della guerra russo-giapponese (1904-1905). Questo è solo l’inizio, perché la sua maggior produzione artistica è costituita da pitture e stampe kachō-e (la tecnica di stampa ukiyo-e con uccelli e fiori come soggetti).

venerdì 26 marzo 2021

#Cinema&SerieTv: Sherlock Holmes moderno

Nato dalla penna di sir. Arthur Conan Doyle, l’investigatore Sherlock Holmes è sempre stato un personaggio enigmatico e affascinante. Il primo romanzo, “Uno studio in rosso” del 1887, lo vede come protagonista con a fianco il suo amico fidato John Watson (e no, la frase “Elementare, Watson” non è assolutamente una citazione scritta da Conan Doyle). 

Nei romanzi, Sherlock è un personaggio del giallo deduttivo, del thriller psicologico che porta lo spettatore a vedere il protagonista a combattere battaglie mentali per risolvere i casi, fino al “combattimento” finale contro il suo acerrimo nemico, James Moriarty. Le storie di questo personaggio vengono sempre narrate in prima persona da John Watson, che si prende il compito di conservare le memorie dello straordinario investigatore, nonché migliore amico, con cui ha avuto il piacere di lavorare. 

A partire dal 2009 le indagini del più intelligente tra gli investigatori sono tornate a conquistare il pubblico. Ad aprire questa nuova corrente è stato il film “Sherlock Holmes” diretto da Guy Ritchie in cui i ruoli di Sherlock e Watson erano affidati a due attori straordinari: Robert Downey jr e Jude Law.

giovedì 25 marzo 2021

#Libri: Il Tao della fisica

Vi sarete sicuramente accorti che noi di 4Muses amiamo parlare di filosofia e spiritualità. Possiamo passare intere giornate a discutere di questi argomenti, tanto da trovare parallelismi tra la Disney e i testi sacri delle varie religioni o filosofie.
Ciò che ci manca è sicuramente una mente scientifica, ma questo può essere davvero un ostacolo?
Spesso ci siamo imbattute in persone che hanno ascoltato affascinate i nostri discorsi, liquidando il tutto in: «Molto interessante, peccato che di concreto non ci sia nulla». Anche se siamo rimaste sempre un po’ perplesse (insomma, che vuol dire “che in concreto non ci sia nulla”? La felicità, la rabbia, la paura, l’amore... sono forse tangibili? Eppure non ci pare qualcuno le metta in dubbio) siamo comunque molto curiose e ci siamo chieste: “cosa dice la scienza in riguardo?”.

Non credendo alla casualità delle cose (“caso” è solo una parola che diamo a ciò che ancora non conosciamo) ci siamo imbattute in un libro: “Il Tao della fisica”, di Fritjof Capra. Inutile dire che abbiamo deciso di acquistarlo e che lo abbiamo letto tutto d’un fiato.

mercoledì 24 marzo 2021

#Cinema&SerieTv: La Justice League di Zack Snyder

Lo Snyder Cut è sulla bocca di tutti, del resto è un film che viene sicuramente preceduto dalla sua fama. I fan lo hanno voluto, lo hanno acclamato, lo hanno desiderato firmando petizioni su petizioni affinché la Warner si convincesse a dare una seconda opportunità al regista per poter ultimare l’opera che è stato costretto ad abbandonare in fase di post-produzione.

Come in molti sapranno, infatti, era il lontano 2017 quando in sala era approdata la Justice League firmata Joss Whedon. Zac Snyder aveva abbandonato la lavorazione del film a causa di un lutto importante e non era stato in grado di portare avanti la sua idea che si estendeva per almeno altri 3 film. Subentrato Whedon, il lavoro è stato deragliato da quelli che erano i binari principali, facendo approdare in sala un film con notevoli difetti che non era piaciuto a gran parte del suo pubblico. Chi ha visto quella versione cinematografica ricorderà le battute scontate ed evitabilissime, la slow motion usata come un virtuosismo, la CGI in grado di ferire gli occhi del pubblico e scene rigirate male.
Ma finalmente Zac ha avuto la possibilità di portare al termine quella che era la visione originale, o quanto possibile di essa, con un film di ben quattro ore.

Ma vale la pena passare quattro ore davanti a uno schermo per rivedere un film che, in un certo senso, abbiamo già visto?
Ci sono le 4Muse per poter rispondere a tale domanda attraverso la nostra analisi.

martedì 23 marzo 2021

#Intervista: Andrea Rinaldi, Campione di Kickboxing

La Pandemia ha cambiato le nostre abitudini. Chi più, chi meno, tutti abbiamo dovuto rinunciare a momenti importanti delle nostre vite. Un aperitivo, una cena tra amici, il cinema, ma anche e soprattutto la cura del nostro corpo.
Lo sport è importante tanto e quanto il benessere psicologico. Passare un’ora in palestra per imparare una disciplina è un ottimo metodo per sfogare molte energie negative e riequilibrarsi. Per alcuni può diventare una strada da percorrere quotidianamente, integrando allo sport anche altre passioni. A volte il tutto può portare anche a una carriera agonistica.

Abbiamo avuto la possibilità di intervistare Andrea Rinaldi, campione italiano e maestro di Kickboxing. Attraverso le sue parole speriamo di avvicinare molte persone a questa disciplina, perché essa può aiutarle a superare anche i limiti psicologici che questo continuo lockdown accentua.
La capacità di un vero professionista è quella di sapersi adattare a ogni circostanza
The interview is available in english here

lunedì 22 marzo 2021

#MustToWatch: Dawson's Creek, quarta stagione

Anche oggi siamo qui per analizzare un'altra stagione di Dawson’s Creek, questa volta la quarta. Come spiegato negli articoli precedenti, questa serie è il teen drama per eccellenza e non solo può aiutare a capire la società di vent’anni fa, ma anche gli adolescenti di oggi. Perché in fondo, tutto è cambiato, ma nulla è cambiato realmente.

Per un adolescente americano l’ultimo anno di liceo vuol dire solo una cosa: prepararsi al college. E anche a Capeside i nostri protagonisti passano il loro tempo pensando solo ed esclusivamente al loro futuro, creando molte situazioni di ansia e angoscia. Il dito è costantemente puntato sulle alte aspettative e su come sia difficile decidere della propria vita a soli diciotto anni.

Certo, ognuno affronta la stessa situazione in maniera differente e grazie al diverso carattere di ognuno di loro, possiamo riconoscere anche i nostri limiti, ammettendo quali sono e imparando da essi. Non importa, infatti, quanti anni abbiamo: ognuno di noi ha il suo "college" da dover affrontare. Possiamo ritrovarci a dover cambiare la nostra vita anche a cinquant'anni, e non sempre l'età significa la piena consapevolezza di noi stessi.

sabato 20 marzo 2021

#Arte: Giorgio de Chirico e la Pittura metafisica

Le muse inquietanti, Giorgio de Chirico, 1916-1918.
"Metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά].
Quella parte della filosofia che, andando oltre gli elementi contingenti dell'esperienza sensibile, si occupa degli aspetti più autentici e fondamentali della realtà, secondo la prospettiva più ampia e universale possibile. Essa mira allo studio degli enti «in quanto tali» nella loro interezza e concentra la propria attenzione su ciò che considera eterno, stabile, necessario, assoluto, per cercare di cogliere le strutture fondamentali dell'essere."

Il termine viene coniato nel primo secolo avanti Cristo dal filosofo Andronico di Rodi, per dare un nome a tutte quelle opere di Aristotele che non trattavano di fisica; da qui il termine "metafisica" (letteralmente: "dopo la fisica").

venerdì 19 marzo 2021

#Libri: Un Angelo Per Sempre

Se esiste una scrittrice che c’è sempre stata a cuore, quella è di sicuro Federica Bosco. Con uno stile frizzante, ironico ma molto riflessivo, l’autrice ricorda Sophie Kinsella, ma con un modo di entrare in contatto con lettore molto più profondo, unico.

Il suo ultimo libro uscito, e che oggi vogliamo recensirvi, è “Un Angelo per sempre”, pubblicato sul finire dello scorso anno dalla Netwon Compton Editori.

giovedì 18 marzo 2021

#Sanremo: Potevi fare di più

Noi di 4Muses siamo amanti del Festival di Sanremo e non potevamo esimerci dal commentare le canzoni in gara. Cercheremo di analizzarle non soltanto stando attente al testo, ma anche valutando interpretazione e intenzione.


Da amanti della voce di Arisa e degli innumerevoli capolavori di Gigi D’Alessio, abbiamo deciso di iniziare con “Potevi fare di più”.

Gigi D’Alessio ha fatto un miracolo con questo testo” –Cristiano Malgioglio

Noi non potremmo essere più d’accordo con il grande Maestro, così come ci troviamo nella stessa posizione della rivista Rolling Stone Italia, con il commento: “Una canzone classica e drammatica, interpretata con aria sofferente”.

mercoledì 17 marzo 2021

#Libri: Falce

Le serie distopiche, si sa, da qualche anno compongono sia il panorama del cinema che quello della letteratura. Oggi noi di 4Muses vogliamo parlarvi di "Falce", il primo libro de "La Trilogia della Falce" di
Neal Shusterman che ha catturato la nostra attenzione e aperto una riflessione morale sul concetto di umanità.
In un mondo distopico, tutto il sapere del mondo è stato affidato a un cervello informatico, ovvero il Thunderhead. Non esistono più conflitti, dispute che non possano essere gestite e risolte dal Thunderhead; non esistono più ridicoli giochi di potere e, soprattutto, non esiste più la morte. In tutti i soggetti vengono impiantati dei nanociti che si occupano di rigenerare le cellule del corpo e fermare anche l’invecchiamento, così un ragazzo che all’apparenza ha una ventina di anni, potrebbe benissimo avere più di un secolo dalla sua. Se qualcuno prova a uccidersi, la medicina è arrivata al punto fermare il processo naturale, tranne che in un caso: si tratta della spigolatura.

martedì 16 marzo 2021

#Arte: Scuola Romana

Visitando il Casino Nobile siamo inevitabilmente rimaste affascinate dalla bellezza e dalla storia dietro all'ex dimora di alcune delle famiglie più importanti del mondo - e di Benito Mussolini - e tra le righe dell'articolo (che potete trovare qui) da noi scritto, abbiamo provato a descrivere e a spiegare per quanto possibile la magnificenza di questo edificio, senza però soffermarci troppo su tutta una parte del museo in realtà assai importante ed estremamente interessante: quella del Museo della Scuola Romana.

lunedì 15 marzo 2021

#Costume&Società: I Måneskin stanno davvero rivoluzionando la musica italiana?

Vi rispondiamo subito: sì. Abbiamo conosciuto i Måneskin nella puntata delle audizioni di X-Factor e ci siamo subito innamorate della loro grinta, del loro sapersi mangiare il palco. Abbiamo apprezzato l’energia di Damiano, rimanendo incantate, e ammettiamolo: abbiamo dovuto frenare certi nostri pensieri perché non sapevamo ancora bene se fosse maggiorenne o no. Se il cantante risalta subito all’occhio, col tempo e grazie al cammino nel talent show, abbiamo imparato a conoscere la “stilosa” Victoria, l’aureo Thomas e lo schivo Ethan.

Quattro caratteri totalmente diversi –almeno in apparenza, non possiamo giudicarli sul serio, non conoscendoli personalmente- ma che in comune hanno la caparbietà di voler fare, ma soprattuto di fare molto bene. "O si fa in maniera perfetta, o non si fa". Il loro percorso è stato pieno di sfide, giustamente pressati da Manuel Agnelli che, come ogni ottimo mentore, ha alitato sui loro colli per tirare fuori il meglio.

sabato 13 marzo 2021

#Libri: Il discepolo

Siamo di nuovo qui a recensire un libro di Nicola Rocca. Dopo “Scheletri nell’armadio”, oggi è la volta de “Il Discepolo”. Prima di iniziarvene a parlare, sappiate che non potete leggerlo se prima non avete letto “La morte ha l’oro in bocca”, di cui vi abbiamo già parlato.


Ritroviamo David Walker, uno dei migliori detective italiani, ma che è rimasto profondamente scosso dal caso precedente. La regola fondamentale, in polizia, è quella di non prendere nessun caso sul personale, ma sull’ultimo a cui ha lavorato, Walker non è riuscito a mantenersi saldo.

“Molte volte le profonde convinzioni della nostra psiche riescono a distoglierci dalla realtà.”

Ora fate attenzione, perché parlandovi del secondo romanzo potrebbe scappare inevitabilmente qualche spoiler del primo.

venerdì 12 marzo 2021

#Arte: L'Arte Povera

Venere degli stracci, Michelangelo Pistoletto, 1967.
Questo lo sapreste fare anche voi, parte due.
Anzi, scommettiamo che lo sapreste fare anche meglio ma la questione, come abbiamo accennato nell'articolo di Lucio Fontana, non è questa.

Il dibattito non è tra chi lo sa fare e chi no, tra chi è più o meno bravo, ma tra chi sa trasmettere qualcosa e chi no.
Tiziano, Michelangelo Buonarroti, Leonardo Da Vinci, Raffaello e tanti altri grandissimi della storia dell'arte hanno tecnica e in base a essa esprimono un significato che trascende il religioso o il mitologico. Gli artisti di arte contemporanea hanno cambiato di poco la formula: meno tecnica, più sostanza. Questo è ciò che ora li rende vincenti. Certo, l'arte contemporanea sicuramente non vanterà della tecnica perfetta e indiscutibile dell'arte rinascimentale e manierista, per citarne due, ma vanta sicuramente contenuti che vale decisamente studiare, o quantomeno conoscere.

Pensavate che Fontana e la sua arte fossero ignorati, o peggio, bistrattati? Se sì, evidentemente non avete mai sentito parlare dell'Arte Povera.

giovedì 11 marzo 2021

#Cinema&SerieTv: Tribes of Europa - Recensione

Tribes of Europa” è una serie tv tedesca prodotta da Netflix di genere distopico. Nel 2029 un misterioso blackout porta a decenni di caos e distruzione. L’improvvisa assenza di elettricità e la fine della tecnologia mettono ko i governi e gli stati di tutto il mondo. L’incolparsi a vicenda pone fine ai paesi e la popolazione si aggrega come può, dando vita alle tribù. Ci troviamo in Europa, più precisamente in Germania e seguiamo le vicende dei tre fratelli Origini, Liv (Henriette Confurius), Elja (David Ali Rashed) e Kiano (Emilio Sakraya), figli del capo della tribù omonima che ha scelto di vivere in pace tra i boschi, con una ristretta cerchia di persone. La pace sembra prosperare, nessuno sa dove questa tribù viva di preciso e la vita sembra scorrere tranquilla, fino a quando i tre fratelli non scorgono una navicella perdere il controllo e precipitare nel loro bosco. Subito si diffonde il panico, perché la struttura del velivolo non appartiene a nessuna di quelle esistenti nel dicembre nero, cioè prima del blackout del 29. Il pilota è gravemente ferito e cerca di recuperare un prezioso oggetto che porta con sé, un cubo atlantideo. L’oggetto è di massimo valore, raro e sembra disporre di una tecnologia che bypassa il problema elettrico. Un altro clan, però, mira ad impadronirsi del cubo, ovvero i Corvi, presentati come i cattivi della serie per i loro modi di fare crudeli e violenti. I corvi, infatti, scovano le tracce della navicella e, grazie ad essa, riescono a raggiungere il territorio degli Origini. Mentre sono alla ricerca del cubo che Elja ha trovato e nascosto, fanno una carneficina della popolazione. Elja riesce a scappare, Liv viene data per morta perché gravemente ferita e Kiano viene rapito dai corvi, con lo scopo di torturarlo e schiavizzarlo per fargli rivelare che fine abbia fatto il cubo atlantideo.

mercoledì 10 marzo 2021

#Libri: L'inizio di ogni cosa


"Una voce maschile che non ha paura di raccontare, con profonda tenerezza, sentimenti e paure di un'intera generazione."

La scrittrice Sara Rattaro ci ha preso in pieno, non c'è altro modo per riassumere questo libro se non con queste parole.
Ne "L'inizio di ogni cosa" edito da Sperling & Kupfer e scritto da Luca Ammirati, autore di "Se i pesci guardassero le stelle" si svela e si mette in risalto con una dolcezza disarmante l'insicurezza che vivendo i rapporti umani ci piomba addosso e si insinua dentro di noi.
È inevitabile: che sia volontariamente o meno, ci troviamo perennemente feriti dagli altri, e feriamo perennemente gli altri.
Non deve essere per forza una questione di cattiveria, sia ben chiaro, ma è nella natura dell'uomo essere egoista nel cambiamento e nella crisi.
Anche se si è sempre stati altruisti e premurosi.
Anche se si è amata una persona con ogni pezzo di cuore e anima.
È semplicemente inevitabile.

martedì 9 marzo 2021

#MustToWatch: Onward - Oltre la magia

Da qualche tempo a questa parte i nuovi cartoni animati prodotti dalla Disney non hanno più un nemico da sconfiggere. I tempi cambiano, i bambini crescono e gli adulti si evolvono, con la consapevolezza che il nemico da abbattere non è più all’esterno di noi, ma al nostro interno. I cattivi non offrono più mele avvelenate, non rubano più le principesse, e non fanno cadere più nessuno in un lungo sonno. No, i veri cattivi sono all’interno dei personaggi stessi, il male si trasforma in una sfumatura dell’animo umano. Bene e male sono due facce della stessa medaglia.

Tutta questa introduzione sulla nuova direzione dei film d’animazione ci serve per parlarvi di un prodotto di casa Disney entrato a pieno titolo nei nostri Must To Watch: Onward – Oltre la magia.
Uscito lo scorso anno negli States e distribuito nelle sale cinematoigrafiche italiane a metà dall’anno scorso, il film è entrato nel catalogo di Disney+ a gennaio 2021.

lunedì 8 marzo 2021

#MustToWatch: Dawson's Creek, terza stagione

Dicendovi che consideriamo la terza stagione di Dawson’s Creek come la migliore, è ovvio che ammettiamo alla luce del sole di essere sempre state (e sempre saremo) team Joey/Pacey.

La terza stagione fa crescere i semi che sono stati piantati durante l’anno precedente a Capeside. Ogni situazione si rivela nella sua reale forma.  Nella seconda stagione i personaggi sono cambiati radicalmente, e nella terza nascono nuove situazioni. Potremmo dire, per citare Joey, che le cose evolvono.

“Qualunque cosa tu abbia fatto in passato, ti ha reso ciò che sei e quindi a me sta bene”

Jen perdona se stessa e il suo passato. Diviene una persona totalmente diversa: è responsabile e cosciente di sé. Inizia una storia con Harry, nella quale abbatte ogni sua barriera. Ammette le sue fragilità emotive, come la gelosia e il possesso. In più, non nutrendo più alcun sentimento per Dawson, riesce a essere una vera amica per lui e Joey. È rinata come una farfalla, e forse il punto cruciale della sua metamorfosi avviene il giorno del Ringraziamento, quando affronta la madre per la prima volta.

sabato 6 marzo 2021

#Arte: Le lacrime di Freyja

Freyja è una dea del pantheon nordico abbastanza conosciuta. Famosa per la sua bellezza e per essere anche la dea della fertilità, questo personaggio non si è mai limitato al ruolo “romantico”, quanto più alla rappresentazione della divinità guerriera. Nella mitologia nordica, infatti, i valorosi guerrieri che si erano distinti in battaglia avevano l’accesaso al Valhalla, una sorta di Paradiso dove ricevevano onore e gloria eterna, passando l’esistenza a coltivare i piaceri del corpo. A portarli in questo mondo degli eroi, a sceglierli, c'erano Odino e Freyja. Di per sé, non è mai stata la semplice rappresentazione dell’amore e della bellezza, ma anche della guerra, in quanto dotata di una grande forza di volontà, autorità e autostima, con una intelligenza sopraffina così da renderla sia tanto amata che temuta. Un comandante autorevole quanto affascinante, il cui nome significa “La Signora”. Nata dalla stirpe dei Vani (divinità minori), lei, suo padre e suo fratello passarono alla stirpe maggiore, ovvero degli Aesir, per sigillare un patto di alleanza tra i due gruppi.

Freyja è anche la protagonista di un famosissimo quadro, dal nome “Le lacrime di Freyja”, la cui attribuzione è stata erroneamente per anni attribuita a Gustav Klimt, mentre la sua autrice reale è Anne Marie Zilberman, una pittrice contemporanea francese.

venerdì 5 marzo 2021

#StorieRomane: Il Casino Nobile

facciata del Casino Nobile
Nel pieno centro del quartiere Nomentano, a pochi passi da Piazza Bologna e dall'omonima fermata metro vi è incastonata una delle piccole (e tantissime) gemme di Roma: Villa Torlonia.

Originariamente proprietà della famiglia Doria Landi Pamphilj che adibì l'oggi parco pubblico a tenuta agricola dal diciassettesimo secolo fino alla metà del diciottesimo secolo e successivamente proprietà della famiglia Colonna, il passaggio del testimone agli attuali proprietari - i Torlonia - avvenì solo nel 1797.
Solo nel 1806 furono però iniziati i lavori all'interno della villa, su progetto di Giuseppe Valadier e continuati da Quintiliano Raimondi, Giuseppe Jappelli e Giovan Battista Caretti.

giovedì 4 marzo 2021

#SullaStrada: Mantova

Nel mezzo della Pianura Padana sorge la città di Mantova, dichiarata Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco per il suo ruolo nella diffusione della cultura del Rinascimento. Città, tra l’altro che dà i natali a Virgilio
 
Noi di 4Muses  amiamo visitare luoghi che non fanno parte della nostra quotidianità e amiamo ancora di più perderci nei meandri della storia. Purtroppo non siamo state fisicamente a Mantova, ma durante il periodo di quarantena, abbiamo voluto evadere mentalmente. Abbiamo conosciuto la città ed è entrata a far parte della lista dei luoghi da visitare appena ne avremo l'occasione. Intanto vogliamo presentarvela lo stesso.

Breve Storia

Mantova sembra sia stata fondata dagli Umbri. Venne comunque poi abitata dagli Etruschi e dai Celti, fino a quando i Romani li cacciarono e iniziarono nella città italiana le loro opere di fortificazione. Grazie al terreno fertile della Pianura Padana, è sempre stata una città molto contesa.

Nell’anno 1000 i Canossa (Teoldo di Canossa prima e la contessa Matilde poi) cominciano a dominare su Mantova, ampliando le proprietà ed edificando conventi e chiese, la più antica è la Rotonda di San Lorenzo, presente ancora oggi. Nel 1115, alla morte di Matilde, la città comincia frequenti scontri con le popolazioni confinanti: veronesi, cremonesi e reggiani.

Nel 1246 Ezzelino da Romano conquista la città, ma viene deposto due mesi dopo. Da quel momento Mantova inizia un periodo di pace e benessere. Sono di quel tempo il Palazzo del podestà e il Ponte dei Mulini.

Nel 1276 la famiglia Bonacolsi incomincia la sua ascesa al potere, diventando una delle famiglie più potenti dell’epoca. Ma il loro primato dura poco, perché a sfidarli ci sono i Gonzaga. Questi ultimi vincono la battaglia finale nel 1328, quando Luigi Gonzaga, aiutato dalla famiglia Della Scala di Verona, uccide l’ultimo dei Bonacolsi: Rinaldo, detto Passerino.

I Gonzaga dominano su Mantova per ben quattro secoli, fino al 1707. Questo è il periodo in cui la città si carica del lustro della storia, divenendo uno dei massimi centri d’arte d’Europa. Artisti come Pisanello, Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna… e tantissimi altri, hanno contribuito a consegnare alla città il lustro che merita.

Ovviamente il periodo dei Gonzaga è segnato anche da momenti terribili, come una guerra di successione e saccheggio a opera dei lanzichenecchi, colpevoli di aver diffuso la peste nel 1630. È proprio in questo anno che ha inizio il lungo declino della città, che per tutto il Settecento e buona parte dell’Ottocento, passerà dal governo austriaco a quello francese, per poi tornare sotto le grinfie d’Austria.

Tra il 1852 e il 1855 avviene l’eccidio dei Martiri di Belfiore, un gruppo di patrioti italiani condannati a morte per impiccagione per ordine di Josef Radetzky, feldmaresciallo austriaco e governatore del Lombardo-Veneto.

Nel 1866 Mantova entra ufficialmente a far parte dello Stato Italiano.

La Mantova dei Gonzaga

Vi vogliamo parlare di alcuni luoghi da visitare assolutamente se vi trovate nei pressi di Mantova.

Iniziamo dalla Basilica di Sant’Andrea. Progettata da Leon Battista Alberti, l’edificazione ha inizio nel 1472 ed è conclusa trecentoventotto anni dopo su disegni di Filippo Juvarra. All’interno della sua cripta è custodita la reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo, portata a Mantova da Longino, centurione romano. Qui è presente il monumento funebre di Andrea Mantegna, noto pittore e incisore.

La Basilica palatina di Santa Barbara è la chiesa della corte dei Gonzaga, infatti fu voluta proprio da Guglielmo. L’architetto è Giovan Battista Bertani. È parte integrante del Palazzo Ducale, la costruzione si conclude nel 1572.

Il Palazzo Ducale, detto anche Reggia dei Gonzaga, è a tutti gli effetti una città-palazzo. I numerosi edifici sono collegati tra loro attraverso corridoi e gallerie. Il tutto è arricchito da cortili interni e vasti giardini. La Reggia dei Gonzaga, per estensione dei tetti, è la seconda in Europa, davanti a lei c’è solamente il Vaticano.


La stanza più famosa del Palazzo Ducale, definita “la più bella camera del mondo”, è senza dubbio la Camera degli Sposi, situata nel castello di San Giorgio. Viene realizzata da Andrea Mantegna ed è forse il suo più grande lavoro in termini di prospettiva. Ci sono voluti nove anni, dal 1465 al 1474, per completare l’opera.

Il nome può trarre in inganno, la sua funzione principale non era quella di camera da letto, ma quella di sbalordire gli ospiti illustri che Ludovico Gonzaga riceveva quasi quotidianamente.

Il miglior punto d’osservazione è sicuramente il centro della stanza: gli affreschi alle pareti ci danno l’impressione di trovarci all’interno di una loggia. Su due pareti possiamo ammirare due scene di una storica giornata del marchese Ludovico II: l’elezione a cardinale del terzogenito Francesco. Tra i tanti personaggi che sono rappresentati notiamo anche Federico I, suo primogenito e successore, e Francesco II, il piccolo nipotino e futuro marito di Isabella d’Este.

Se alziamo lo sguardo sulla volta, rimaniamo stupiti per le decorazioni con continui riferimenti alla cultura classica come teste di imperatori romani e personaggi della mitologia greca. Al centro c’è un’immaginaria apertura dove un gruppo di putti gioca e si sporge dal parapetto. Un senso di vertigine ci viene dato anche dalle cortigiane e da un moro che si affacciano e da un vaso in bilico oltre il bordo.


Di Mantova ci sarebbe moltissimo da dire, e sicuramente non mancheranno altri articoli a lei dedicati. Se però avete avuto la fortuna di visitarla, o ci abitate, non esitate a raccontarci la vostra esperienza o le vostre impressioni lasciando un commento.

mercoledì 3 marzo 2021

#MustToRead: Il Settimo Giorno

I libri degli autori asiatici hanno un carattere molto più spirituale rispetto a quelli dell’occidente. Lo abbiamo visto con “Un’estate con la strega dell’Ovest” di Kaho Nashiki e con “Kitchen” di Banana Yoshimoto. Oggi vogliamo parlarvi dell’opera di quello che viene considerato uno degli autori più influenti della Cina contemporanea, Yu Hua, del suo libro “Il settimo giorno”, edito da Feltrinelli.

È una nebbiosa mattina quando Yang Fei riceve una misteriosa chiamata: è in ritardo per la sua cremazione. Ma il nostro protagonista non ha l’abito adatto per il suo primo giorno da morto, né tantomeno una tomba per il riposo eterno perché nessuno gli è rimasto al mondo in grado di comprargliela. Non potendo passare oltre, il giovane inizia il suo viaggio, cercando di ricordare quali sono stati i suoi ultimi pensieri da vivo e cosa l’abbia trascinato nel mondo dei più. Yang Fei,vagando per le strade dell’Aldilà che sembrano costruirsi al suo passaggio, incontra diverse persone che hanno avuto un qualche impatto sulla sua vita, persone care che in sette giorni racconteranno la loro storia e la loro dipartita, senza rancore e senza più ansie, perché ormai l’Inferno – che loro indicano come l’Aldiquà – l’hanno già superato.

martedì 2 marzo 2021

#Costume&Società: Positività tossica

"Viviamo in un'epoca in cui si è titolati a vivere solo se perfetti. Ogni insufficienza, ogni debolezza, ogni fragilità sembra bandita. Ma c'è un altro modo per mettersi in salvo, ed è costruire [...] un'altra terra, fecondissima, la terra di coloro che sanno essere fragili."
- Alessandro D'Avenia in "L'arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita" (2019).

Non siamo proprio sicure che "rimanere positivi sempre e comunque" sia buono.
Fossimo solo noi a storcere il naso davanti all'insistente positività che aleggia nella società odierna, sarebbe più facile e forse comprensibile prenderci per pazze, ma sappiamo bene tutti che il mondo così tanto patinato e filtrato dei social network con tutti i suoi personaggi che si porta dietro e che ci impone costantemente un atteggiamento positivo che dovremmo avere, nella quotidianità non regge.
Dire che "non regge" è un eufemismo.

lunedì 1 marzo 2021

#MustToWatch: The Good Place

Oggi vogliamo parlarvi di una serie tv forse lasciata un po’ troppo a se stessa: The Good Place. È andata in onda dal 19 gennaio 2016 al 30 gennaio 2020 sul canale NBC e il suo ideatore è Micheal Schur, mente geniale che ha dato vita a serie quali: The Office, Parks and Recreation e Brooklyn Nine-Nine. Anche se la serie si è conclusa da un anno, non è detto che grazie a Netflix  non venga confermata per una quinta stagione.

La serie è imperniata sulla vita terrena e ultraterrena di Eleanor Shellstrop (Kristen Bell) che, dopo aver passato la vita nell’egoismo più puro, si ritrova nell’aldilà e anche se mai avrebbe pensato di guadagnare il Paradiso, viene accolta da un angelo/architetto di nome Micheal (Ted Danson) che ha progettato lui stesso la città "divina" in cui si trova. La casa dove andrà a vivere dovrebbe rispettare i canoni estetici e i desideri che Eleanor ha avuto in vita, e da qui lei si rende veramente conto che c'è qualcosa che non va, in quanto si ritrova in una dimora e in una realtà che non solo non la soddisfa, ma la disgusta.

La ragazza, se inizialmente fa finta di nulla e cerca di godersi il più possibile l’esperienza, sente giorno dopo giorno, attimo dopo attimo di non meritarsela appieno, sente che i desideri ritrovati nell'Oltre non corrispondono a quelli avuti in vita.
Consapevole così di essere stata vittima di uno sbaglio e di meritare in realtà l’inferno, ha davanti a sé una scelta: o prova a diventare una persona più etica, o confessa la verità. Per sua fortuna incontra Chidi Anagonye (William Jackson Harper) che in vita è stato un professore di filosofia ed etica. Lui, anche se con alcune remore, accetta di aiutarla e questo dà il via a vicende sempre più ironiche, ma anche profondamente significative per la crescita dei personaggi.


Un altro protagonista è Jason Mendoza (Manny Jacinto) delinquente che proprio come Eleanor viene mandato in Paradiso a causa di un errore, ma al momento della morte viene scambiato per un monaco buddista.
Chidi aiuterà anche lui, che nel frattempo si è innamorato prima di Tahani Al-Jamil (Jameela Jamil) e poi di Janet, (D’Arcy Carden) un’interfaccia tecnologica che ha in sé ogni informazione relativa all’universo e compare all’istante se qualcuno pronuncia il suo nome.


Nel corso dei cinquantatre episodi ognuno da ventidue minuti ciascuno, tutti e quattro questi personaggi dovranno fare i conti con quelle che sono state le loro azioni sulla terra.
Il bene non è sempre stato un bene, così il male non è sempre stato un male.

Non vogliamo dirvi troppo, perché la serie, seppur conclusa e disponibile a tutti, ha avuto un’eco povera ed è sconosciuta ai più. Vi garantiamo però che ogni episodio vi farà ridere, che proverete empatia per ogni personaggio - anche quelli provenienti dall’Inferno - e che vi ricrederete molto sulla legge del Karma.

Se l’articolo vi ha incuriositi, potete vedere The Good Place su Sky o Netflix.