mercoledì 31 marzo 2021

#Pasqua: Impara ad aver fiducia

L’essere umano per comprendersi utilizza la proiezione. Capisce ciò che va o non va grazie ai comportamenti altrui. Ecco, pensiamo che le generazioni antiche siano state veramente molto sagge.


Non si affidavano troppo alle gesta dei loro vicini di casa, loro guardavano la natura. Stagione dopo stagione, scoprivano dei lati di loro stessi. Piante e animali erano gli insegnanti di una scuola senza confini. E apprendevano senza alcun limite all’immaginazione. 

martedì 30 marzo 2021

#Costume&Società: Il coniglio pasquale? Una lepre

Il periodo di Pasqua è il periodo della cioccolata in abbondanza, simboleggiata dall’uovo al latte, fondente o misto, con le nocciole, al pistacchio, insomma di vario genere. Si è soliti, però, regalare anche i conigli di cacao, ma perché in questo periodo di festa si utilizza l’immagine del coniglio?

Iniziamo intanto a dire che, più di un generico coniglio, parliamo di una lepre. Per gli antichi Britanni, questo animale era una divinità lunare e ucciderlo era un tabù. Per i Celti la lepre aveva poteri divinatori ed era portatrice di presagi a seconda di come si muoveva nell’erba alta. La lepre è presente nelle leggende di culture lontane tra loro, eppure in tutte ha qualità magiche. Secondo la tradizione buddhista, una lepre tendeva a lanciarsi ripetutamente sul fuoco perché Buddha se ne cibasse che, per sdebitarsi, impresse la sua immagine sulla Luna. In Cina, la lepre viene raffigurata con in mano un pestello mentre prepara l’elisir di lunga vita e per i Nativi Americani era l’eroina dell’alba, della trasformazione, la creatrice e la salvatrice. Per gli Egizi era simbolo di luce, infatti Osiride vinse la morte e venne simboleggiato con una lepre. Per la cultura norrena, la dea Freyja aveva delle lepri al suo servizio, mentre nel folklore europeo era legata al grano, perché vi si nascondeva nei periodi di mietitura. La stessa Afrodite per i Greci era considerata come una lepre, per la sua fecondità.

lunedì 29 marzo 2021

#Musica: La luce dell'Est

Vi ricordate quando a scuola dovevamo spiegare e interpretare le poesie? Ecco, non sapendo bene il perché, abbiamo perso l’abitudine di farlo anche con le canzoni. Pensiamo che un testo abbia solo il significato letterale, al massimo allegorico. Ma se non fosse solo ciò? 

Certo, non vogliamo dire che le nostre interpretazioni siano le uniche sole giuste; non crediamo neanche al giusto o sbagliato. Vogliamo però darvene una in più, così, tanto per riflettere da un altro punto di vista. 

Oggi siamo qui per analizzare un’altra canzone di Lucio Battisti, scritta da Mogol: La luce dell’est. E se non fosse solo una canzone che parla di un amore passato, frutto di una vacanza nell’Europa dell’Est? E se fosse anche una canzone di iniziazione alla metafisica?

Vi sentiamo, sappiamo che state pensando: “Vedete la metafisica ovunque.” No, la risposta è che vediamo la metafisica dove c’è.

sabato 27 marzo 2021

#Arte: Koson Ohara

L’arte asiatica, si sa, in Italia è quasi sconosciuta. Le ragioni sono abbastanza ovvie: noi siamo un popolo di artisti, eppure le arti sono le prime a essere bistrattate. Abbiamo visto chiudere i musei, cinema e teatri, per di più i giovani sono abituati a entrare in contatto con l’arte solo attraverso la scuola, ma di certo l’apprezzamento di un’opera vista su di un libro è ben diverso rispetto al partecipare a una mostra. 

L’arte è una scoperta continua e per caso noi di 4Muses abbiamo scoperto l’esistenza di questo artista, Koson Ohara, e siamo rimaste affascinate dalle sue opere inerenti alla natura e al mondo animale. Koson Ohara è lo pseudonimo di Ohara Matao ed era un disegnatore e pittore giapponese, vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Si fa conoscere come artista realizzando alcuni trittici silografici (un’opera divisa in tre e realizzata creando una matrice che viene prima inchiostrata e, con un torchio, riportata su carta o tela) in stile “ukiyo-e” (la stampa su carta appunto) che illustrano episodi della guerra russo-giapponese (1904-1905). Questo è solo l’inizio, perché la sua maggior produzione artistica è costituita da pitture e stampe kachō-e (la tecnica di stampa ukiyo-e con uccelli e fiori come soggetti).

venerdì 26 marzo 2021

#Cinema&SerieTv: Sherlock Holmes moderno

Nato dalla penna di sir. Arthur Conan Doyle, l’investigatore Sherlock Holmes è sempre stato un personaggio enigmatico e affascinante. Il primo romanzo, “Uno studio in rosso” del 1887, lo vede come protagonista con a fianco il suo amico fidato John Watson (e no, la frase “Elementare, Watson” non è assolutamente una citazione scritta da Conan Doyle). 

Nei romanzi, Sherlock è un personaggio del giallo deduttivo, del thriller psicologico che porta lo spettatore a vedere il protagonista a combattere battaglie mentali per risolvere i casi, fino al “combattimento” finale contro il suo acerrimo nemico, James Moriarty. Le storie di questo personaggio vengono sempre narrate in prima persona da John Watson, che si prende il compito di conservare le memorie dello straordinario investigatore, nonché migliore amico, con cui ha avuto il piacere di lavorare. 

A partire dal 2009 le indagini del più intelligente tra gli investigatori sono tornate a conquistare il pubblico. Ad aprire questa nuova corrente è stato il film “Sherlock Holmes” diretto da Guy Ritchie in cui i ruoli di Sherlock e Watson erano affidati a due attori straordinari: Robert Downey jr e Jude Law.

giovedì 25 marzo 2021

#Libri: Il Tao della fisica

Vi sarete sicuramente accorti che noi di 4Muses amiamo parlare di filosofia e spiritualità. Possiamo passare intere giornate a discutere di questi argomenti, tanto da trovare parallelismi tra la Disney e i testi sacri delle varie religioni o filosofie.
Ciò che ci manca è sicuramente una mente scientifica, ma questo può essere davvero un ostacolo?
Spesso ci siamo imbattute in persone che hanno ascoltato affascinate i nostri discorsi, liquidando il tutto in: «Molto interessante, peccato che di concreto non ci sia nulla». Anche se siamo rimaste sempre un po’ perplesse (insomma, che vuol dire “che in concreto non ci sia nulla”? La felicità, la rabbia, la paura, l’amore... sono forse tangibili? Eppure non ci pare qualcuno le metta in dubbio) siamo comunque molto curiose e ci siamo chieste: “cosa dice la scienza in riguardo?”.

Non credendo alla casualità delle cose (“caso” è solo una parola che diamo a ciò che ancora non conosciamo) ci siamo imbattute in un libro: “Il Tao della fisica”, di Fritjof Capra. Inutile dire che abbiamo deciso di acquistarlo e che lo abbiamo letto tutto d’un fiato.

mercoledì 24 marzo 2021

#Cinema&SerieTv: La Justice League di Zack Snyder

Lo Snyder Cut è sulla bocca di tutti, del resto è un film che viene sicuramente preceduto dalla sua fama. I fan lo hanno voluto, lo hanno acclamato, lo hanno desiderato firmando petizioni su petizioni affinché la Warner si convincesse a dare una seconda opportunità al regista per poter ultimare l’opera che è stato costretto ad abbandonare in fase di post-produzione.

Come in molti sapranno, infatti, era il lontano 2017 quando in sala era approdata la Justice League firmata Joss Whedon. Zac Snyder aveva abbandonato la lavorazione del film a causa di un lutto importante e non era stato in grado di portare avanti la sua idea che si estendeva per almeno altri 3 film. Subentrato Whedon, il lavoro è stato deragliato da quelli che erano i binari principali, facendo approdare in sala un film con notevoli difetti che non era piaciuto a gran parte del suo pubblico. Chi ha visto quella versione cinematografica ricorderà le battute scontate ed evitabilissime, la slow motion usata come un virtuosismo, la CGI in grado di ferire gli occhi del pubblico e scene rigirate male.
Ma finalmente Zac ha avuto la possibilità di portare al termine quella che era la visione originale, o quanto possibile di essa, con un film di ben quattro ore.

Ma vale la pena passare quattro ore davanti a uno schermo per rivedere un film che, in un certo senso, abbiamo già visto?
Ci sono le 4Muse per poter rispondere a tale domanda attraverso la nostra analisi.