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lunedì 24 ottobre 2022

#Racconti: Samarcanda

Questo è un racconto di fantasia, frutto dell’immaginazione dell’autrice che ha usato i personaggi del franchise di League of Legends. Ogni personaggio citato è svincolato dal reame di appartenenza per rendere possibile la narrazione.

È il destino di tutti gli esseri umani, quello di morire. Qualsiasi sia la strada che si decida di prendere, il finale è il medesimo per tutte le creature. “Il domani è una speranza, mai una promessa.

sabato 24 settembre 2022

#Libri: Le bugie del mare

Ci sono alcuni titoli che vengono “spammati” (pubblicizzati in maniera eccessiva) praticamente ovunque, che anche quando esci di casa trovi qualcuno che tiene il libro sotto il braccio o sul treno trovi qualcuno che lo legge con evidente interesse. Incuriositi, ci siamo anche noi approcciati a “Le bugie del mare”, di Kaho Nashiki. Come sapete, noi siamo davvero affascinati dalla letteratura del Sol Levante con autori come la Yoshimoto, Murakami, Arikawa e Shimazaki, e avevamo già letto “Un’estate con la strega dell’Ovest” della Nashiki, quindi con un romanzo così tanto pubblicizzato ci sembrava una buona idea provare nuovamente. Beh, non è andata come speravamo.

venerdì 23 settembre 2022

#Arte: Colazione sull'erba

C’è un tempo e un luogo per ogni cosa” intimava il Professor Oak nei primi giochi Pokèmon se provavamo a utilizzare la bicicletta nei momenti meno opportuni. Questa frase è davvero iconica e può benissimo essere applicata anche all’arte. Pensate al fatto che Manet, il pittore francese che visse tra il 1832 e il 1883, venne aspramente criticato per la sua pittura a macchie, per poi diventare il padre dell’Impressionismo, la corrente pittorica dove veniva data larga importanza alla luce, con pennellate “picchiettate” e veloci in modo tale che il quadro acquistasse un senso se visto a una certa distanza. Tempi precoci? Paradossalmente, Manet non partecipò a nessuna mostra Impressionista e, anzi, il termine venne coniato solo in seguito con un’opera di Claude Monet: “Impression. Soleil Levant”. Critiche e scandali accompagnarono la produzione artistica di Manet, ma il vero scalpore ci fu con una delle sue opere più famose: “Colazione sull’erba” (“Le Déjeuner sur l’herbe”), un olio su tela realizzato tra il 1862 e il 1863 e oggi conservato nel museo d’Orsay di Parigi.

giovedì 22 settembre 2022

#Arte: Laocoonte e i suoi figli

Nella storia dell’Eneide, la fiducia nel prossimo non è che fosse una cosa così scontata, e lo sapeva bene Laocoonte. Nell’articolo di oggi parleremo dell’opera “Laocoonte e i suoi figli” (abbreviato poi in “Gruppo del Laocoonte”). Situata presso i Musei Vaticani, si tratta probabilmente di una copia di una versione del 150 a.C. di tre scultori: Agesandro, Atenodoro e Polidoro. Viene citata per la prima volta da Plinio il Vecchio, che la descrive presso l’abitazione dell’imperatore Tito (decimo imperatore romano). 

Ma perché si parla di “copia”? Se ci rifacciamo sempre al trattato di Plinio, l’autore scrisse: “Nel Laocoonte, che è nel palazzo dell'imperatore Tito, opera che è da anteporre a tutte le cose dell'arte sia per la pittura sia per la scultura. Da un solo blocco per decisione di comune accordo i sommi artisti Agesandro, Polidoro e Atenodoro di Rodi fecero lui e i figli e i mirabili intrecci dei serpenti.” L’opera mostra come non si possa parlare di un solo blocco di marmo, ma di più pezzi composti insieme. Vediamo insieme la storia di Laocoonte e l’opera che potete trovare all’interno della Città del Vaticano.

venerdì 16 settembre 2022

#Musica: Metà di ODE

Dal 26 agosto è disponibile negli store digitali “Metà”, il nuovissimo brano di ODE. Ma chi questo artista emergente? Si tratta di Edoardo Rainoldi, cantante classe 1997, che ha deciso di mollare tutto per dedicarsi alla musica. Come tanti, aveva un lavoro stabile come designer tra gli States e il Regno Unito, ma il richiamo della musica è come quello di una sirena: è difficile resistere se hai qualcosa da raccontare. E così ha fatto, ha deciso di esprimere tutto se stesso nei suoi brani, come “Poco Rumore”, uscito nel marzo di quest’anno.

Edoardo stesso si definisce un artista fuori dal comune perché, nonostante la sua simpatia, si dimostra essere dotato di un animo tormentato e inquieto. Nella sua produzione artistica è possibile percepire paura, disagio, malgrado le sonorità rimandino a tutt’altro. La sua è una generazione che si sente estranea dal mondo, che cerca il proprio posto malgrado il tempo scorra veloce: questo è quello che cerca di comunicare con la sua musica. Ma vediamo nel dettaglio di cosa parla “Metà”.

martedì 13 settembre 2022

#Libri: Due settimane in settembre

Da oggi nelle librerie e negli store digitali è disponibile il libro “Due settimane in settembre” di Robert Cedric Sherriff, lo scrittore e sceneggiatore inglese che durante la Prima Guerra Mondiale si unì al reggimento dell’East Surrey e negli anni Trenta approdò a Hollywood come sceneggiatore di successo. Noi abbiamo avuto la possibilità di leggere la sua prima traduzione italiana in anteprima grazie alla Fazi Editore. Quando uscì nella versione originale, nel 1931, fu letteralmente un successo strepitoso, cadendo però negli anni nel dimenticatoio. Poi, durante il periodo buio della pandemia, il premio nobel per la letteratura nel 2017, Kazuo Ishiguro, si ritrovò a leggerlo e lo consigliò in quanto buon romanzo su cui riflettere in una situazione come quella che ci siamo trovati ad affrontare. Ma adesso vediamo insieme di cosa parla il libro.

lunedì 12 settembre 2022

#Eventi: Romaeuropa Festival 2022

Dall’8 settembre al 20 novembre a Roma si terrà la trentasettesima edizione del Romaeuropa Festival. Si tratta di una manifestazione di quattrocento artisti provenientI dai cinque continenti per settantaquattro giorni di musica, teatro, danza, nuovo circo, arte digitale e attenzione per l’infanzia. Sotto la presidenza di Guido Fabiani e la direzione Generale e Artistica di Fabrizio Grifasi, il calendario è molto fitto, per un totale di ottanta spettacoli e centocinquantacinque repliche.

Alla conferenza stampa, tenutasi il 7 settembre scorso presso l’Istituto Culturale Olandese, si è discusso sul fatto che fosse giusto o meno portare avanti questo progetto a fronte emergenze sociali e internazionali che sono sorte a seguito della crisi pandemica da cui ne stiamo uscendo piano piano. La risposta è venuta spontanea, in quando il teatro è un’espressione di forza, di idee e dialogo, di confronto culturale. Con queste prerogative, sarebbe stato inutile fermarsi.

sabato 10 settembre 2022

#Musica: Giocattoli

Era il 2018 quando Rancore, nome d’arte del rapper romano Tarek Iurcich, pubblicò il suo secondo album da solista, “Musica per Bambini”. Al suo interno ci sono dieci tracce, due le abbiamo già analizzate negli omonimo articoli: “Sangue di drago” e “Quando piove”. Ogni pezzo presente in questo album racconta una storia o un momento della vita dell’essere umano, come la solitudine, la depressione, la crescita e il cambiamento, talvolta aggiungendo l’elemento del fantasy per conciliare meglio la narrazione. Oggi vogliamo parlarvi del brano “Giocattoli” il cui video ufficiale è stato pubblicato su YouTube nel gennaio del 2019.

Questa canzone di Rancore si divide in tre momenti, ognuno di essi rappresentato da tre oggetti differenti: un bambolotto, un rossetto e una sigaretta. Sono gli oggetti a parlare e a raccontare la fase di crescita della ragazza protagonista. Gli oggetti non si presentano mai in quanto tali, ma è facile intuirli da come si descrivono e da come raccontano il loro rapporto con la giovane. Nel videoclip, il personaggio in primo piano è sempre il bambolotto, anche se nelle inquadrature compaiono al suo fianco prima il cosmetico, poi un posacenere pieno di sigarette spezzate o consumate. Per come la storia è costruita, il primo film d’animazione che ci viene in mente è sicuramente Toy Story.

#Anime: Principessa Mononoke

Netflix è una grande risorsa per quanto riguarda la fruizione dei prodotti. Alterna nuovi a vecchi e noi non manchiamo, di tanto in tanto, di fare dei rewatch che ci permettono di riguardare film, serie tv o anime in una chiave diversa, più adulta. È il caso di “Princess Mononoke” (titolo italianizzato nel 2014 come Principessa Mononoke), un film d’animazione dello Studio Ghibli del 1997, scritto e diretto da Hayao Miyazaki (come per “Il Castello errante di Howl” del 2004). Anche se è un anime di venticinque anni fa, tratta della difficile tematica dell’uomo contro la natura, attuale più che mai. Di tutti i film d’animazione dello Studio Ghibli, questo è forse il più cruento, come se fosse una favola per un pubblico più adulto, ma che per la rivista Empire rientra nella classifica come uno dei “cinquecento migliori film della storia”.

mercoledì 7 settembre 2022

#Disney: Baymax!

La piattaforma Disney+ offre sempre una vasta gamma di prodotti da poter vedere e stavolta nella nostra vetrina è comparsa una piacevole sorpresa: “Baymax!” Si tratta di una serie spin-off di “Big Hero 6”, film d'animazione della Disney uscito nel 2014, composta da sei episodi di una decina di minuti ciascuno, dove il nostro panciuto assistente sanitario si troverà ad aiutare alcuni degli abitanti di San Fransokyo (cittadina immaginaria a metà tra San Francisco e Tokyo). Ma chi è Baymax?

“Ciao, io sono Baymax, il tuo operatore sanitario personale.”

venerdì 2 settembre 2022

#Anime: Voglia di Angst

Che siano libri, film o anime, il segreto per catturare le attenzioni del pubblico è il fargli amare tanto un personaggio e poi “farlo fuori” nella maniera più triste possibile. Il lettore o lo spettatore devono rimanere allibiti, senza parole, increduli davanti a una morte così drammatica e la dipartita di un personaggio importante è sempre presente all’interno di un prodotto di successo. Nell’articolo di oggi vogliamo parlarvi delle scene degli anime più angst (tristi e strazianti appunto) per noi. Due avvertenze: la prima è che ci saranno degli spoiler su Ano Hana, Fullmetal Alchemist e Naruto Shippuden; la seconda è che quella che segue non è una classifica dalla scena meno alla più tragica.

martedì 30 agosto 2022

#Pensieri: A cosa ti aggrappi?

Da quando è nato il progetto 4Muses, non ho mai scritto un “Pensieri”. Non ho mai aggiunto niente a questa sezione del blog perché non pensavo di avere effettivamente qualcosa da dire, questo almeno fino a oggi, in cui ho deciso di mettere nero su bianco una parte di me. Probabilmente uscirà qualcosa di sconclusionato, qualcosa che potrà risultare superficiale. Il titolo dell’articolo è una domanda che spesso tendo a sottovalutare, eppure ha dentro di sé tante sfumature che già sento un peso in gola – e no, non è Covid e neanche influenza stagionale.

lunedì 22 agosto 2022

#Costume&Società: Mondo LEGO

Novant'anni fa venne fondata la famosa società di giocattoli nota con il nome di “LEGO”. L’azienda nacque in Danimarca - a Billund - nel 1932 da Ole Kirk Kristianse ed era piccola, a conduzione famigliare e si occupava delle costruzione di giocattoli in legno. Il nome dell’azienda arrivò solo nel 1934, dall’unione di due parole danesi: “leg godt”, che significano “gioca bene”. Ancora oggi il nome rispecchia anche gli ideali dell’azienda e da quel momento il marchio “LEGO” cominciò a essere applicato direttamente sui giocattoli di sua produzione.

Negli anni ’40 cominciò a diffondersi l’uso della plastica, così Kristiansen decise di inserire questo materiale nella sua produzione, nonostante chi gli stava intorno fosse di parere contrario: non si credeva, all’epoca, che puntare sulla plastica fosse una mossa vincente. È nel 1947 che inizia a progettare i primi mattoncini di plastica, anche se la produzione viene avviata in via ufficiale solo due anni dopo. Il primo giocattolo fatto completamente di questo materiale fu un camioncino scomponibile. I mattoncini vennero presentati al pubblico come: “Automatic Binging Bricks”.

sabato 20 agosto 2022

#Arte: L'urlo di Munch

“Una sera camminavo lungo un viottolo in collina nei pressi di Kristiania con due compagni. Era il periodo in cui la vita aveva ridotto a brandelli la mia anima. Il sole calava, si era immerso fiammeggiando sotto l'orizzonte. Sembrava una spada infuocata di sangue che tagliava la volta celeste. Il cielo era di sangue, sezionato in strisce di fuoco, le pareti rocciose infondevano un blu profondo al fiordo, scolorandolo in azzurro freddo, giallo e rosso. Esplodeva il rosso sanguinante lungo il sentiero e il corrimano, mentre i miei amici assumevano un pallore luminescente, ho avvertito un grande urlo ho udito, realmente, un grande urlo, i colori della natura mandavano in pezzi le sue linee, le linee e i colori risuonavano vibrando. Queste oscillazioni della vita non solo costringevano i miei occhi a oscillare ma imprimevano altrettante oscillazioni alle orecchie, perché io realmente ho udito quell'urlo.”

Così descrisse la genesi della sua opera il pittore norvegese Edvard Munch (1863 – 1944). Una sensazione di malessere, di paura e dolore pervade “L’urlo”, uno dei quadri più famosi al mondo. Un sentimento che squarcia l’uomo, incapace di reagire, deformato dal suo stesso malessere interiore. Nell’articolo di oggi proviamo a spiegare questo capolavoro che, secondo noi, è più attuale che mai.

giovedì 11 agosto 2022

#Anime: Il Castello errante di Howl

Alcuni cartoni – o film d’animazione – vanno rivisti in età adulta per comprendere dei concetti che quando eravamo più piccoli ci sono di sicuro sfuggiti. Il catalogo di Netflix ci ha dato la possibilità di rivedere i film dello Studio Ghibli e la nostra attenzione è stata catturata da uno dei più famosi “anime” della produzione: “Il Castello errante di Howl”. Si tratta di un film d’animazione del 2004, scritto e diretto da Hayao Miyazaki e in questo articolo accenneremo alla trama per rinfrescarvi la memoria nel caso lo abbiate visto o non farvi spoiler nel caso fosse nella vostra lista di anime da recuperare durante l’estate. In entrambi i casi, comunque, cercheremo di concentrarci maggiormente sugli argomenti che vengono trattati e di cui ci siamo accorte solo dopo un rewatch più maturo.

mercoledì 10 agosto 2022

#Musica: Quando Piove

Nell’album Xenoverso di Rancore (il rapper romano Tarek Iurcich), uscito il 15 aprile di quest’anno, la quinta traccia si chiama “Cronosurfisti (skit)”. Non si tratta di un pezzo cantato, quanto più un intermezzo della narrazione che “Xenoverso” rappresenta. Come avevamo detto nell’articolo “Xenoverso tour di Rancore”, sia il concerto che alcuni brani sono in realtà una storia. In questo pezzo, Tarek parla con la sua astronave, 507, delle lettere che andrà consegnando, le stesse che sono poi le tre canzoni che seguono e che abbiamo già analizzato in passato: “Lontano 2036”, “X Agosto 2048” e “Arakno 2100”. Nel dialogare con 507, però, il rapper romano si rende conto che all’appello mancano due lettere, ma dopo averlo detto cambia subito discorso. Inizialmente l’ascoltatore non dà molto peso alla cosa, salvo poi scoprire in una intervista che la sparizione è dovuta a un “viaggio nel tempo” di due canzoni che sono finite per far parte dell’album che lo stesso Rancore ha pubblicato quattro anni prima, ovvero “Musica per bambini” del 2018, sono: “Sangue di drago” – di cui abbiamo già parlato – e “Quando piove”, di cui parleremo oggi. Se ci facciamo caso, gli “skit” (sketch parlati) in Xenoverso sono due, rispettivamente come quinta e nona traccia e le canzoni “sparite” e finite nel precedente album sono alle medesime posizioni. Non è un caso. Ma di cosa parla “Quando piove”?

sabato 6 agosto 2022

#Arte: La Pietà di Michelangelo

Una delle opere più famose dell’Occidente si trova all’interno della Città Eterna, nello Stato Pontificio, nella Basilica più famosa al mondo, San Pietro: la Pietà. Scolpita da Michelangelo Buonarroti tra il 1497 e il 1499, l’autore aveva poco più di vent’anni quando realizzò questo capolavoro. Alta 174 centimetri e larga 195, la Pietà gli venne commissionata nel 1497 dal cardinale Jean Bilhères de Ladraulas, ambasciatore di Carlo VIII presso Papa Alessandro VI: l’opera doveva appunto rappresentare la Madonna con il Cristo morto tra le braccia. Lo scopo era quello di posizionare questa scultura nella cappella di Santa Petronilla e che dovesse essere pronta per il giubileo che di lì a tre anni si sarebbe celebrato. Michelangelo impiegò nove mesi alla ricerca del marmo perfetto e quando lo trovò, lo fece trasportare dalla cave di Carrara a Roma. Si tratta di un solo blocco e la leggenda narra che quando l’autore terminò la sua opera, il cardinale morì, rendendo il tutto quindi il suo monumento funebre.

La Pietà presenta anche la firma di Michelangelo, incisa sul petto della Vergine in maniera trasversale, cosa che non aveva mai fatto prima- non è presente infatti ne “La creazione di Adamo” -. La scritta recita infatti: “Lo fece il fiorentino Michelangelo Buonarroti”. Per l’artista, firmare la propria opera era una cosa inusuale, ma pare che degli uomini che videro l’opera, l’attribuirono a un loro conoscente lombardo. Uditi, Michelangelo nella notte sgattaiolò vicino alla statua e vi incise il proprio nome, rendendone innegabile la paternità. Ma perché quest’opera è tanto importante?

martedì 2 agosto 2022

#Eventi: Centri del Jazz

Il 28 luglio si è tenuta, presso la Casa del Jazz di viale di porta Ardeatina, la conferenza stampa riguardante la nascita dei nuovi centri di produzione musicale, per un totale di sette di cui cinque completamente dedicati alla musica jazz. Si tratta di un progetto dalla durate di tre anni, dal 2022 al 2024 che vedrà questi centri sparsi per l’Italia collaborare per dare nuovo respiro a questo genere che per tanto tempo è passato in sordina: basti pensare che nei Conservatori si dà davvero poco spazio al jazz. La Casa del jazz è un luogo simbolico, in quanto rappresenta un vero e proprio centro di rinascita anche a livello strutturale, perché l’immensa villa sull’Ardeatina apparteneva a uno dei personaggi della criminalità organizzata degli anni settanta: Enrico Nicoletti, il “cassiere” della banda della Magliana. Ma vediamo insieme nel dettaglio cosa faranno questi centri.

venerdì 29 luglio 2022

#Anime: Spy x Family

Era già da un po’ di tempo che negli “Esplora” di Instagram ci capitava di vedere l’immagine anime di una dolce bambina dai capelli rosa. È bastato aprire il post per capire che si trattava di una scena di “Spy x Family”, l’anime che sta andando forte in tutto il mondo. Tratto dall’omonimo manga di Tatsuya Endo, è stato pubblicato a puntate con cadenza bisettimanale sulla rivista digitale Shonen Jump da marzo 2019. È un prodotto rivoluzionario nel campo dello shonen, gli anime/manga rivolti per lo più a un pubblico maschile, perché anche se ci sono dei combattimenti (pensate a Dragon Ball, e il riferimento non è casuale a causa di un ester egg), ha quel mix perfetto di intrigo e umorismo che rende impossibile non affezionarsi ai personaggi. Su Crunchyroll al momento sono disponibili i primi dodici episodi, mentre bisognerà aspettare l’autunno per vedere come continua la storia. Ma vediamo insieme di cosa parla “Spy x Family”.

martedì 26 luglio 2022

#Personaggi: Banana Yoshimoto

Abbiamo recensito diversi libri di Banana Yoshimoto, eppure non ci siamo mai soffermate a parlare della sua vita. Abbiamo conosciuto una parte di lei attraverso i suoi romanzi, come “Kitchen”, “Sonno profondo”, “L’abito di piume” e “Su un letto di fiori”, ma dato che il 24 luglio è stato il suo compleanno, abbiamo deciso di parlare della sua vita.

Il suo vero nome è Mahoko Yoshimoto, ed è nata a Tokyo il 24 luglio 1964. Suo padre, Takaaki Yoshimoto (o con lo pseudonimo Ryūmei Yoshimoto) è uno dei più importanti poeti degli anni Sessanta, mentre sua sorella, Haruno Yoiko, è un disegnatrice di anime giapponesi. Dopo essersi laureata in Letteratura alla Nihon University, comincia a scrivere sotto lo pseudonimo di Banana Yoshimoto e la domanda sorge spontanea: perché “Banana”? La risposta dell’autrice fu che effettivamente era un nome che trovava carino, che risultava androgino e che aveva più o meno la stessa pronuncia in tutto il mondo. Secondo altre interviste, invece, la scelta ricadde sul fatto che la Yoshimoto adorasse i fiori variopinti del banano.