mercoledì 31 marzo 2021

#Pasqua: Impara ad aver fiducia

L’essere umano per comprendersi utilizza la proiezione. Capisce ciò che va o non va grazie ai comportamenti altrui. Ecco, pensiamo che le generazioni antiche siano state veramente molto sagge.


Non si affidavano troppo alle gesta dei loro vicini di casa, loro guardavano la natura. Stagione dopo stagione, scoprivano dei lati di loro stessi. Piante e animali erano gli insegnanti di una scuola senza confini. E apprendevano senza alcun limite all’immaginazione. 
La primavera è una stagione che imbroglia spesso: può esserci un caldo sole, come un gelido acquazzone. Spesso cambia umore nell’arco di pochi minuti, e allora che fare? Semplice, come accade sempre in ogni situazione fuorviante: basta essere in presenza.

La primavera è la stagione dell’avventura positiva, del sorriso di fronte a ogni avversità. Non a caso nella tradizione pagana prima e in quella cristiana poi, il tema principale di questo periodo è la rinascita. Cosa c’è dopo la morte? Chi lo sa! Ma noi ci affidiamo alla fede incrollabile che ci sia un’altra vita. E l’Universo, manifestandosi nella natura di ogni cosa, ce lo conferma proprio con la primavera.

Gli alberi spogli, dai rami rinsecchiti, smorti, che ricordano le mani tremolanti di vecchietti stanchi, giorno dopo giorno si riempiono di foglioline verdi e piccoli boccioli annunciatori di nuova vita.

La neve che ricopre il manto col bianco candido, lo stesso nei capelli dei nonni buoni e saggi, si scioglie ricordandoci del prato verde e della vasta tavolozza colorata dei fiori, suoi compagni. Piccoli, timidi, schiudono i loro petali alla calda luce del giorno, e li richiudono al ritorno della notte. Fiduciosi che arriverà qualcuno, prima o poi, a trovare ristoro nel loro nettare.

La primavera ci insegna la fiducia nel nuovo. L’esperienza passata, che ci addolorato con la perdita, si è cristallizzata in noi. L’abbiamo scaldata, coccolata e ora è pronta a lasciare il rifugio sicuro, ma buio. Come fanno il riccio, l’orso, le formiche, il pipistrello…

La natura riempie la nostra vita di nuovi colori, suoni, odori e sapori. Chiudiamo gli occhi, seduti sulla tovaglia distesa al parco e avvertiamo quel senso di famigliarità, che è sempre diverso.


Per ogni tradizione: la cioccolata che si scioglie sulla lingua, il profumo della brace, i primi raggi del sole sulla pelle ancora chiara, il suono degli uccellini e i timidi ronzii delle api… troviamo qualcosa di nuovo. Un nuovo amore, una nuova canzone cantata assieme alla radio, nuovi ricordi che suscitano nuove risate.

La primavera non ci costringe a nessun legame. Scegliamo noi dove e con chi stare. Il senso di famiglia, in questo periodo, è più comunitario. Si sta con gli amici, con i parenti, o con nuove persone che non si conoscevano fino alla settimana precedente.

Ed ecco arrivare il primo nuvolone grigio a coprire il sole. Ci chiudiamo anche noi, mettendoci al riparo. “E se poi piove?”. L’incertezza non ci piace per niente. È giusto che sia così, a volte salva la vita; altre volte, invece, la impedisce.

Abbandoniamo il giardino alla prima minaccia, entriamo in casa, o corriamo verso la macchina ad attendere. Aspettiamo il sole, non accorgendoci che il sole sta proprio dietro quella nuvolona grigia.

“E se poi piove?” e che piovesse. La pioggia purifica, pulisce l’aria e dona la vita. “Oh Gesù, si bagna tutto il cibo”, la lamentela di Giusy. Il cibo si copre, non si bagna. Ma noi perché non rimaniamo a bagnarci sotto la pioggia? Ogni tanto, non sempre. Perché vogliamo fare un picnic sotto i ciliegi solo quando siamo sicuri che fuori non piova?

Perché pensiamo di essere pronti al nuovo solo quando abbiamo la certezza? È davvero vita, o ce la stiamo raccontando? “Voglio vedere, poi, se rimani sotto la pioggia con i fulmini”. Ma se ci sono i fulmini, mi riparo, non sono una sprovveduta. Rispondo a Emiliano.

Aria, terra, fuoco e acqua. E se piove, che piovesse. Prima o poi smetterà e la sensazione dell’acqua che si asciuga sulla pelle sarà ancora più avvolgente e calda.

La primavera ci insegna ad avere fiducia, sempre. Se ci lasciamo andare alla piena fiducia nella vita, troviamo il raccolto dell’estate.

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