sabato 4 dicembre 2021

#DivinaCommedia: Canto VII

Come vi avevamo già detto nell’analisi esoterica del VI Canto, qui nel VII ritroviamo la stessa lezione, da un altro punto di vista. Quando ciò che dobbiamo comprendere è estremamente importante e a volte troppo grande per noi, la Vita ci offre la stessa situazione di base, da prospettive diverse.

Così è strutturata anche la Divina Commedia, proprio per il suo essere una guida al nostro cammino iniziatico. Vi ricordiamo che la stiamo analizzando dal punto di vista strettamente esoterico, quindi salteremo le parti politiche, storiche o d’ispirazione alla letteratura, se non necessarie al nostro fine. 

venerdì 3 dicembre 2021

#Anime: Banana Fish

Attenzione, questo articolo potrebbe contenere spoiler sulla serie.

Avete presente quelle cose che sapete di dover affrontare ma vi ritrovate puntualmente a rimandare? Ecco, benissimo, questo articolo per noi è quella cosa.
E non perché la nostra recensione sia negativa (continuando a leggere ne avrete la conferma), ma perché è una di quelle serie che ci ha lasciato con un amaro in bocca indescrivibile.

#Eventi: Gabriele Mainetti (Freaks Out)

Lunedì 22 novembre si è concluso l’Heroes Film Festival presso la Casa del Cinema di Villa Borghese e nel giorno di chiusura l’ospite più atteso era certamente Gabriele Mainetti. Classe 1976, è stato il regista di “Lo chiamavano Jeeg Robot” e del film che è ancora in sala “Freaks Out”. Nonostante i numerosi impegni, il regista è riuscito a ritagliarsi del tempo per partecipare al festival delle maestranze, parlando della sua esperienza alla regia e rispondendo alle domande dei ragazzi presenti in sala. Va detto che di solito chi sta dietro la macchina affida le scelte “di contorno” ai reparti a essi dedicati, ma Mainetti ha fatto quel passo in più che rende l’opera, Freaks Out appunto, qualcosa di ancora più personale: ha scritto perfino le musiche e la colonna sonora in generale.

giovedì 2 dicembre 2021

#Arte: René Magritte

Dopo aver parlato numerose volte delle opere di René Magritte (qui potete trovare gli articoli su "Il tradimento delle immagini", "Golconda", "Gli amanti" e "Il figlio dell'uomo"), lo diciamo sinceramente: avevamo dato quasi per scontato di aver già scritto un articolo sulla sua vita.

E allora, proprio perché errare è umano ma perseverare è diabolico, senza perdere ulteriore tempo oggi siamo qui per parlare di uno dei maggiori esponenti del surrealismo.

#TheBeatles: Beatles For Sale

Gli anni Sessanta sono stati il decennio più importante per la rivoluzione musicale. Anche se la Beatlemania ricopriva una grande percentuale del pianeta, c’era anche chi, proprio come un condor, aspettava il crollo del gruppo made in Liverpool. Con tre album di successo alle spalle, i Beatles non si prendono di certo una pausa e, dopo soli due mesi dall’uscita di 'A Hard Day’s Night', in pieno agosto, entrano negli studi di registrazione per lavorare al loro quarto album: 'Beatles For Sale.'

Anche se in apparenza non sembra ai livelli dei precedenti, l’album esce il 4 dicembre 1964 e ottiene il primo posto nelle classifiche nel Regno Unito, in Australia e in Germania. Con 750.000 ordinazioni giorni prima dell’uscita, Beatles For Sale spodesta A Hard Day’s Night sul trono della UK album chart, divenendo il quarto album dei Beatles a raggiungere tale posizione. Quattro su quattro, non male. 

mercoledì 1 dicembre 2021

#Cinema&SerieTv: Strappare lungo i bordi - Recensione

Strappare lungo i bordi ci ha così tanto colpite che non possiamo fare a meno di concedergli un ulteriore spazio all’interno del nostro blog. Siamo quasi tentate di farlo rientrare nei nostri MustTo, ma ci riserviamo la possibilità di farlo in occasione di una seconda stagione. Quindi, siamo qui, per poter cercare di portare a termine la recensione che abbiamo iniziato, in anticipo, grazie alla Festa del Cinema di Roma.

Sei episodi. Solo sei piccoli episodi dalla durata di venti minuti ciascuno per poter arrivare alla conclusione e versare tutte le lacrime che si hanno in corpo. Zerocalcare è riuscito a realizzare un piccolo capolavoro che, attraverso i suoi tratti distintivi, colpisce alla bocca dello stomaco serrandola nel modo più meschino e dolce possibile. Preparatevi perché questo articolo conterrà spoiler per poterci permettere di scendere all’intimità della serie. Quindi andiamoci a prendere un gelato e mettiamoci comodi.

#MustToWatch: Tick, Tick... Boom!

[L'articolo contiene spoiler]

Il tempo scorre e il suo fluire condiziona gli uomini al punto da vedere alcune tappe come “l’inizio della fine”, ma la fine vera è una sola. “Tick, Tick… Boom!”, disponibile su Netflix, è l’adattamento cinematografico dell’omonima opera di Jonathan Larson, drammaturgo statunitense che ha riscritto le regole dei musical e la definizione dello stesso di Broadway, del sound e delle storie che possono essere raccontate. “Tick, Tick Boom” e la sua seconda opera, “Rent”, sono veri e propri capolavori, soprattutto grazie a Rent ha ricevuto un premio Pulitzer per la drammaturgia. Peccato che Larson non sia mai riuscito a ritirare il premio… o a vedere i suoi anni di duro lavoro e sacrificio apprezzati da una folla urlante: l’autore si spense per un improvviso aneurisma all’aorta la sera prima del debutto. Aveva trentacinque anni.

“Tick Tick… Boom!” è la storia di un aspirante compositore di musical alla soglia di trent’anni. Siamo negli anni ’90, a Greenwich Village (New York), il protagonista è Jonathan Larson (Andrew Garfield) che mette tutto se stesso nella sua opera, chiamata “Superbia” (una sorta di moderno “1984”), ma perché abbia successo, si vede sacrificare la donna che ama (Susan, intepretata da Alexandra Shipp) e il suo migliore amico Michael (Robin de Jesùs) in nome del “non ho tempo”. Ogni cosa che Larson fa è legato a Superbia, a trovare quel solo brano che sarà la svolta della storia. In un periodo in cui i suoi amici vengono decimati dall’AIDS, Jonathan vive nella paura costante del sentire nella sua testa il continuo ticchettio delle lancette che determinano lo scorrere inesorabile del tempo. I trent’anni sono alle porte e che cosa ha concluso?