giovedì 2 dicembre 2021

#TheBeatles: Beatles For Sale

Gli anni Sessanta sono stati il decennio più importante per la rivoluzione musicale. Anche se la Beatlemania ricopriva una grande percentuale del pianeta, c’era anche chi, proprio come un condor, aspettava il crollo del gruppo made in Liverpool. Con tre album di successo alle spalle, i Beatles non si prendono di certo una pausa e, dopo soli due mesi dall’uscita di 'A Hard Day’s Night', in pieno agosto, entrano negli studi di registrazione per lavorare al loro quarto album: 'Beatles For Sale.'

Anche se in apparenza non sembra ai livelli dei precedenti, l’album esce il 4 dicembre 1964 e ottiene il primo posto nelle classifiche nel Regno Unito, in Australia e in Germania. Con 750.000 ordinazioni giorni prima dell’uscita, Beatles For Sale spodesta A Hard Day’s Night sul trono della UK album chart, divenendo il quarto album dei Beatles a raggiungere tale posizione. Quattro su quattro, non male. 

“I nostri album si stavano evolvendo. All’inizio eravamo nervosi, ingenui e in cerca di successo, come chiunque entri in studio per la prima volta. All’epoca però avevamo già varie hit e alcuni tour all’attivo; stavamo acquistando fiducia in noi stessi e ci sentivamo più a nostro agio in studio. E la musica stava migliorando”.

-George Harrison

Nell’eterna battaglia con i Rolling Stones (ripetiamo che secondo noi non c’è storia, ma bisogna anche essere sportivi) i Beatles rimangono in cima alla classifica per sette settimane, per venire superati da 'The Rolling Stones No. 2'. Il 27 febbraio i Beatles tornano di nuovo in vetta, ma per una settimana, per riprendersi il posto il 1° maggio, per altre tre settimane, questa volta superati da 'Freewheelin’' di Bob Dylan. Se i numeri parlano chiaro, i Beatles rimangono in vetta per undici settimane solo nel 1964 e per ottantatré (su centoquattro) tra il maggio 1963 e il maggio 1965. Siete senza parole? Beh, noi sì.

“La registrazione di Beatles For Sale non ha richiesto molto tempo. In pratica è la scaletta dei nostri concerti, più alcuni inediti tra cui ‘Eight Days A Week’. La copertina dell’album è molto bella, con le foto di Robert Freeman. È stato facile. Dopo una sessione di appena un paio d’ore avevamo già delle foto da usare. Il fotografo poteva convocarci in qualsiasi momento, tanto tutti noi indossavamo sempre le stesse cose: vestiti neri, camicie bianche e grandi sciarpe scure.”

-Paul McCartney

Se si guarda all’intera discografia dei Beatles, questo album può essere definito il peggiore, o comunque non all’altezza degli altri. A nostro parere personale, può anche essere vero, ma bisogna considerare la mole di lavoro che hanno avuto, consegnando due album all’anno, più i tour. Dopo una settimana di lavoro in studio, infatti, i Beatles partono per venticinque tappe live negli Stati Uniti. Iniziano il tour il 19 agosto a San Francisco e terminano il 20 settembre a New York. Tornati in patria, iniziano il tour nel Regno Unito nella data del 9 ottobre. Nei giorni liberi tra le tappe Hull ed Edimburgo, poi Brighton e Plymouth, continuano a lavorare all’album.

“Siamo davvero soddisfatti del brano [‘Eight Days A Week’] e del nuovo LP. Abbiamo avuto un momento difficile in cui non sembravamo avere materiale per il disco, o per un singolo. Ora che è tutto risolto ed entrambi stanno per uscire, è un bel sollievo”.

-John Lennon

Insomma, se si nota il contesto in cui hanno lavorato, 'Beatles For Sale' non è di certo un pessimo album. La copertina -sempre curata da Robert Freeman- sembra rispecchiare il velo malinconico dell’intero album, con l’immagine autunnale a Hyde Park. Per la prima volta i Beatles adottano una copertina apribile, e anche nel Regno Unito furono tra i primi a utilizzare questo packaging.

Nel lato A, con la firma McLennon, troviamo: 'No Reply', -canzone che ha ispirato il secondo capitolo della fan fiction Penny Lane- 'I’m a Loser', 'Baby’s in Black' e 'I’ll Follow The Sun'. Tra le cover, invece: 'Rock And Roll Music' (Berry), 'Mr. Moonlight' (Johnson) e 'Kansas City/Hey, Hey, Hey, Hey' (Leiber/Stoller/Penniman)

Nel lato B, con firma McLennon: 'Eight Days A Week', 'Every Little Thing', 'I Don’t Wait To Spoil The Party' e 'What You’re Doing'. Tra le cover: 'Words Of Love' (Holly), 'Honey Don’t' (Perkins) e 'Everybody’s Trying To Be My Baby' (Perkins). 

Fa sorridere come un album considerato  “peggiore” abbia sia cover che hanno fatto la storia, (tra tutte: 'Kansas City/Hey, Hey, Hey, Hey' e 'Rock And Roll Music') che brani riferimento dei Beatles, come 'I’ll Follow The Sun' ed 'Eight Days A Week'.

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