venerdì 3 dicembre 2021

#Anime: Banana Fish

Attenzione, questo articolo potrebbe contenere spoiler sulla serie.

Avete presente quelle cose che sapete di dover affrontare ma vi ritrovate puntualmente a rimandare? Ecco, benissimo, questo articolo per noi è quella cosa.
E non perché la nostra recensione sia negativa (continuando a leggere ne avrete la conferma), ma perché è una di quelle serie che ci ha lasciato con un amaro in bocca indescrivibile.
Banana Fish è un manga scritto e disegnato da Akimi Yoshidadi e conta diciannove volumi usciti tra il Maggio 1985 e l'Aprile 1994; è stato pubblicato per la prima volta sulla rivista giapponese Bessatsu Shōjo Comic, mentre in Italia la prima versione è stata pubblicata da Planet Manga e risale all'Agosto del 2002.
Da questa serie sono successivamente nati tre spin-off: Private Opinion, Angel Eyes, e The Garden with Holy Light.
L'anime, composto da ventiquattro episodi, è invece stato trasmesso in Giappone su Fuji TV dal 5 Luglio al 20 Dicembre 2018, ed è successivamente approdato su Amazon Prime Video il 5 Dicembre 2018.

In questo articolo, viste alcune differenze e cambiamenti apportati, crediamo sia fondamentale sottolineare che stiamo parlando solo dell'anime, e non abbiamo (ancora) mai letto il manga.

La serie, ambientata nei nostri giorni, inizia con una scena in cui viene mostrato il soldato statunitense Griffin Callenreese uccidere - in piena furia omicida - i suoi commilitoni durante una spedizione in Iraq; la furia omicida dell'uomo però non può essere giustificata dall'orrore della guerra o dal senso di colpa che questa porta. La sua furia omicida è causata da una droga, e il suo stato di alterazione è ben più che evidente. Le uniche due parole che riesce a pronunciare sono "Banana Fish".
Se per lo spettatore è chiaro fin da subito che "Banana Fish" sia una droga, per Ash Lynx (pseudonimo di Aslan Jade Callenreese), il diciassettenne protagonista della serie, leader assoluto di una delle numerose gang di New York, ex protégé di Dino Golzine - capo della mafia newyorchese - e ossessionato dalla verità e dal sapere cosa abbia portato il fratellastro alla pazzia, non è affatto scontato.
Ash è, banalmente parlando, solo. Ha dei seguaci, dei fedeli e gente che lo vuole a tutti i costi, ma Ash è solo; è fondamentalmente un assassino e nella sua situazione, con una gamba nella malavita newyorchese e l'altra nella mafia non può permettersi di avere degli amici.
A stravolgere la vita di Ash (contro la sua volontà) sarà un diciannovenne giapponese: la promessa del salto dell'asta Eiji Okumura, In visita a New York con Shunichi Ibe, un giornalista e fotografo profondamente legato al ragazzo.

Abbiamo iniziato quest'anime convinte di finirlo a lacrime e singhiozzi, quando in realtà tutto quello che ci ha lasciato è stato un immenso e insopportabile amaro in bocca.
Eravamo straconvinte che con la nostra emotività (che ci fa piangere molto spesso anche per la minima cosa) saremmo state distrutte e ci saremmo addormentate la sera senza forze e abbracciando il cuscino come è successo per moltissime altre opere, ma tutto quello che abbiamo provato è stato solo vuoto, un grande buco nero che non ci ha fatto provare niente e che ci ha portate a scrivere immediatamente a F. (una delle persone più appassionate di quest'anime a cui riusciamo a pensare) una cosa molto simile a:
"Ciao scusa, ho finito Banana Fish. Faccio schifo se non ho pianto nemmeno un po'?" per ricevere poi solo una secca e semplice risposta: "Sì.".
È stata sempre F. a fornirci informazioni sugli spin-off, varie curiosità e vari inediti, e solo a quel punto (dopo un paio di giorni) ci siamo riuscite ad emozionare. Anche se "emozionare" non è proprio il termine adatto, e certe note vocali mandate alla nostra povera amica ne sono la prova.

Ci sono tanti personaggi che non meritano di morire, lo sappiamo bene: tra film, serie Tv, anime, manga, libri, trattati storici e tutto quello che vi viene in mente lo sappiamo che di personaggi e figure varie che proprio non se lo meritavano ce ne stanno, ma se una cosa che ci distrugge nel profondo è l'idea che qualcuno possa riuscire a pensare di voler cambiare, di voler essere migliore e di voler uscire dalle brutte abitudini e finire con l'essere ucciso a sangue freddo, con tanto di assassino che guardandoti in faccia ti dice anche "niente di personale". Un sacrosanto diritto negato per sempre per "niente di personale".
Il modo in cui Ash, dopo aver provato a correre verso un futuro migliore, torna morente sui suoi passi per finire nella sua amata New York Public Library e morire lì non è una cosa che ci ha fatto piangere facilmente, ma non è nemmeno una cosa che riusciamo - e riusciremo - facilmente a toglierci dalla testa.

"Ash, sono preoccupato da morire perché non ho visto come stai.
Hai detto che viviamo in due mondi diversi, ma è vero?"

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