martedì 8 dicembre 2020

#Cinema&SerieTv: Se succede qualcosa, vi voglio bene - Recensione

Il cinema e le serie tv ci stanno abituando a tempi sempre più rilassati per poter raccontare una storia. Puntate su puntate, minuti su minuti, ore intere per poter cercare di riempire le stagioni con i loro personaggi e le loro caratterizzazioni. Ciò ci spinge, troppo spesso, a sottovalutare la bellezza dei racconti brevi e di quanto sia immediata la comunicazione che si può fare avendo solo dodici minuti o poco meno a disposizione. 
Netflix ce lo ha ricordando inserendo, nel suo palinsesto, un corto animato che vi spingerà a lasciare il cuore sullo schermo. 

“Se succede qualcosa, vi voglio bene”, infatti, si è posizionato immediatamente all’interno della classifica delle uscite sulla piattaforma raccontando una storia tanto tenera quanto realistica. Dodici minuti, quindi, in cui le immagini prendono vita e spingono la sensibilità di un pubblico a trattare una tematica distante dalla nostra realtà, ma tangibile oltre oceano: quella delle armi all’interno degli istituti scolastici. E per mettere in luce ciò mette a nudo il dolore della perdita con la quale una coppia è costretta a convivere. 

lunedì 7 dicembre 2020

#Intervista: Satira e Web, una chiacchierata con Video Fake tv

Noi di 4Muses vi abbiamo già parlato del politically correct e di come questo flusso di coscienza a volte sia così tanto esaltato da sfociare nell’assurdo. A volte per dire qualcosa bisogna essere “nudi e crudi”. Le parole hanno certamente un loro peso, proprio per questo bisogna essere consapevoli dell’uso che se ne fa.
 
Masini, ad esempio, a inizio anni Novanta, ci ha insegnato che a volte un “Vaffanculo” ha più forza di un “Potresti smetterla, per favore?”. Forse è proprio per essere entrato a pieno regime nella nostra quotidianità che è stato sdoganato come insulto.

Il 7 gennaio 2015 “siamo stati tutti Charlie Hebdo”, il popolo si è unito nel sacrosanto diritto alla satira. Nel 2020, improvvisamente, non si può più parlare di niente. Qualsiasi affermazione può essere presa come un insulto, o travisata.

sabato 5 dicembre 2020

#Costume&Società: San Nicola, il primo Babbo Natale

Babbo Natale è quel signore vestito di rosso, con il pancione e la barba bianca, famoso in tutto il mondo perché, come i bambini sanno, elargisce doni creati appositamente per loro dagli elfi, suoi aiutanti. Dove? Al Polo nord, rispondono tutti. E se vi dicessimo che, in realtà, non viene dal nord del mondo, ma dal sud Italia?

Sono in pochi a sapere che il mito del signore che porta i doni ai bambini nasce dalla leggenda di San Nicola, un vescovo che con il tempo ha assunto il nome di Babbo Natale, Santa Klaus (ecc), perdendo la connotazione di uomo di chiesa. In Puglia si festeggia San Nicola nella notte tra il 5 e il 6 dicembre con il consueto scambio di doni.

venerdì 4 dicembre 2020

#MustToRead: Il giovane Holden

 

Nel 1951 J.D. Salinger pubblica uno dei capolavori della letteratura mondiale. Il titolo originale, “The catcher in the rye”, è un gioco di parole inglese che è stato difficile tradurre in alcuni paesi europei. In Italia “Il prenditore nel campo di segale”, sua traduzione letterale, diventa “Il giovane Holden”. La copertina bianca con il titolo nero è una scelta che  Salinger prende fermamente: ogni lettore, infatti, avrebbe dovuto scegliere il libro solo in base al suo contenuto.

Il romanzo è totalmente scritto in prima persona, e anche se il tempo in cui è ambientato viene omesso, possiamo capire da alcuni fatti e avvenimenti che ci troviamo a pochi giorni dal Natale del 1949. Scritto tra una cittadina della Pennsylvania e New York siamo la mente, il corpo e i ricordi di Holden Caulfield.

giovedì 3 dicembre 2020

#Pensieri: Emily Cooper - La rivincita dei cliché

 (L'articolo contiene Spoiler sulla serie) 


Nel catalogo di Netflix al momento ci sono due serie tv molto chiacchierate: sto parlando di “La Regina degli scacchi” (che abbiamo recensito qui) e “Emily In Paris” e dato che della prima abbiamo già parlato, oggi vorrei concentrarmi sulla seconda.

Emily in Paris” è la classica commedia romantica dalle situazioni al limite del surreale. La trama è quanto più possibile semplice: una ragazza di Chicago, Emily appunto, lavora per un’importante agenzia di marketing e si trasferisce per un anno nella sede parigina per importare le strategie americane in Francia.

mercoledì 2 dicembre 2020

#Costume&Società: Slut-shaming

Ma voi ci credete che ci sono ancora tante donne e uomini che credono che lo slut-shaming non sia un problema?
Peggio ancora, ci credete che ci sono tantissime donne e tantissimi uomini che addirittura si vantano di praticare slut-shaming nei confronti di una donna?

E sì, ci dispiace dirlo ma in questo articolo parleremo di donne, solo ed esclusivamente di donne.
Se gli abusi e le violenze sono un enorme problema che colpisce entrambi i sessi, non possiamo dire la stessa cosa dello slut-shaming.

martedì 1 dicembre 2020

#Cinema&SerieTv: Emily in Paris - Recensione

Chi non ha mai sognato di poter fare il lavoro dei propri sogni in una nuova città? Magari proprio in una delle città considerate tra le più romantiche? Vivere una nuova avventura, trasferirsi dall’altra parte del mondo, mettersi in gioco per poter cercare di dimostrare quanto si vale. Tutto bellissimo, sulla carta, se non fosse che si possa eccedere un po’ e cadere nel pressapochismo. Questo è il caso di Emily in Paris, serie tv Netflix che vede Lily Collins nei panni dell’americanissima protagonista. Chi meglio della Collins poteva essere scelta per poter adempiere a tale ruolo? Del resto lei è stata a lungo il volto della Lancome. 

Ma veniamo a noi.