sabato 5 dicembre 2020

#Costume&Società: San Nicola, il primo Babbo Natale

Babbo Natale è quel signore vestito di rosso, con il pancione e la barba bianca, famoso in tutto il mondo perché, come i bambini sanno, elargisce doni creati appositamente per loro dagli elfi, suoi aiutanti. Dove? Al Polo nord, rispondono tutti. E se vi dicessimo che, in realtà, non viene dal nord del mondo, ma dal sud Italia?

Sono in pochi a sapere che il mito del signore che porta i doni ai bambini nasce dalla leggenda di San Nicola, un vescovo che con il tempo ha assunto il nome di Babbo Natale, Santa Klaus (ecc), perdendo la connotazione di uomo di chiesa. In Puglia si festeggia San Nicola nella notte tra il 5 e il 6 dicembre con il consueto scambio di doni.

San Nicola nacque a Parata di Licia, nel 270 e fu vescovo di Myra (nella odierna Turchia), ma date le poche notizie sul suo conto, sappiamo che la sua biografia fu arricchita di aneddoti che ne denotarono la santità, come il fatto che anche da neonato praticasse l'astinenza impartita dalla Chiesa. Non morì come martire, spegnendosi di vecchiaia, ma dalle sue reliquie sgorgava un olio miracoloso dai poteri curativi (viene infatti considerato un “santo miroblita”, ovvero il cui corpo – in vita o dopo la morte – emana una fragranza piacevole o, come in questo caso, lascia colare un olio profumato). Nicola divenne il protettore dei bizantini, fino a quando le sue reliquie non vennero trafugate e portate a Bari (Puglia) nel 1087. 

La sua storia aveva e ha tutt’ora poche fonti ufficiali, così parallelamente si arricchì di vari aneddoti. Uno dei più famosi riguarda la sua generosità: avendo saputo che tre ragazze povere erano sul punto di diventare prostitute per il volere di un padre povero, Nicola gettò loro tre sacchi d’oro come dote per farle sposare. I sacchi vennero simboleggiati con delle palle d’oro (le odierne decorazioni) e alla sua fama si aggiunse anche quella di portatore di doni. 

La storia legata ai bambini è un po’ più cruenta: una notte tre ragazzi chiesero ospitalità in una locanda e il macellaio con la moglie li fecero a pezzi per poi nasconderli in dispensa, immersi nella salamoia. A questo punto apparve San Nicola che chiese un piatto di carne all’oste. Non avendola, il santo si fece portare in dispensa e tirò fuori i tre ragazzi dalla salamoia, vivi e vegeti. Questo lo rese anche un protettore dei bambini. 

A Molfetta, in provincia di Bari, la vigilia del 6 dicembre si svolge “la Festa di San Nicola che viene dal mare”, dove i bambini accolgono il Santo che, sbarcato, risponderà alle loro domande e regalerà loro delle caramelle, per poi girare in un corteo per le strade. Non siamo certe che quest’anno si svolgerà la celebrazione, a causa del Covid-19. 
A Gallo di Comiziano, Napoli, il 6 dicembre si canta e balla intorno a dei falò in suo onore. 

La devozione verso San Nicola non è prettamente pugliese, quanto anche veneziana. I baresi, infatti, nelle fretta, lasciarono alcune reliquie e ossa del santo, che vennero poi portate via dai veneziani, rivendicando il possesso delle spoglie e rendendolo il protettore della famosa flotta “Serenissima”. 

San Nicola è anche considerato il patrono della Lorena, di Amsterdam e della Russia. In Siberia, infatti, tra le tribù dei Nenci è venerato come un dio, prendendo il nome di Mikkulai. 
Ma come si arriva a Santa Claus? Bene, i coloni olandesi, perché anche nei Paesi Bassi si festeggia San Nicola, lo esportarono nel nuovo continente con il nome di Sinterklass che gli americani trasformarono in Santa Claus.

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