giovedì 31 dicembre 2020

#StorieRomane: Marforio

Torna il nostro appuntamento con le statue parlanti di Roma, quelle sculture sparse per la città su cui i cittadini erano soliti lasciare frasi e invettive contro il potere dell’epoca. Abbiamo già parlato di Pasquino e di Madama Lucrezia, ma oggi parliamo di Marforio. Si tratta di una statua costruita da un ignoto nel primo secolo, che probabilmente rappresenta il dio Nettuno, Oceano o il Tevere. Secondo altre fonti sarebbe la personificazione del fiume Nera, uno dei principali affluenti del Tevere. 

mercoledì 30 dicembre 2020

#Costume&Società: Black Mirror nella vita reale - il caso di Stas Reeflay

Stanislav Reshetnikov, in arte Stas Reeflay.
Forse conoscerete già il volto di questo ragazzo, o forse, purtroppo o per fortuna per voi, ancora no.
Il suo nome è Stas Reeflay, nome d'arte di Stanislav Reshetnikov.
Ha trent'anni, come potete ben immaginare dal suo nome è russo, ed è uno youtuber. O forse dovremmo dire era.

I suoi iscritti non erano nemmeno tanti, e se calcoliamo quanto alcuni creators sulla piattaforma di YouTube abbiano alzato l'asticella (il canale con più iscritti al mondo è T-Series, con 166 milioni di iscritti), ci rendiamo conto che i quasi 5 mila iscritti di Reeflay sono letteralmente il nulla cosmico.
Eppure, era molto conosciuto.

martedì 29 dicembre 2020

#Costume&Società: Balla che ti passa!

Quante volte abbiamo detto o sentito qualcuno dire “Io non so ballare”? Bene, è una delle più grandi menzogne di sempre. Il ballo fa parte del nostro patrimonio culturale da secoli, dalla nascita delle prime comunità. Nasce con noi, con i primi ominidi, con lo scopo di comunicare e per rafforzare il lavoro di gruppo. Addirittura lo psicologo dell’evoluzione Robin Dunbar sosteneva che il primo ballo fosse nato come conseguenza di uno “spidocchiamento”.

Noi sappiamo ballare, perché la capacità di seguire un ritmo nasce insieme a noi. Gli esseri umani e poche specie di uccelli hanno il senso del ritmo. Siamo in grado di distinguere quello regolare da uno irregolare, perché il secondo psicologicamente tende a sorprenderci.

lunedì 28 dicembre 2020

#Pensieri: La rana e lo scorpione

Ho conosciuto la favola de: "la rana e lo scorpione", attribuita a Esopo, nel 1999, grazie alla musicassetta degli 883 Grazie mille”. Da bambina mi piaceva tantissimo, tanto che il nastro era quasi rovinato nella parte in cui si narra la storia. Crescendo mi è rimasta sempre impressa la frase: “Perché sono uno scorpione, è la mia natura”. E ora che sono ormai donna, mi rendo conto di quanto le persone non cambino realmente. Possono limare i propri difetti, possono evitare certi comportamenti, ma finché agiscono a seconda della propria natura umana (l’Ego), non cambieranno mai del tutto.

"Lo scorpione doveva attraversare il fiume, così non sapendo nuotare, chiese aiuto alla rana. «Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull’altra sponda». La rana rispose: «Fossi matta! così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi». «Per quale motivo dovrei farlo?», incalzò lo scorpione. «Se ti pungo, tu muori e io annego»."

sabato 26 dicembre 2020

#Natale: Questo era Natale

Ci sono ricordi che solleticano il cuore. Ognuno vive il Natale secondo le proprie tradizioni, tramandate negli anni, intoccabili come comandamenti incisi su pietra. Per noi la vigilia era l'ultimo ostacolo a dividerci dal mattino più atteso dell'anno. Consisteva in una comune cena seguita possibilmente da uno speciale canoro ad hoc del cantante di turno, e poi tutti a letto dopo aver lanciato un'occhiata smaniosa ai piedi sgombri dell'albero, rigorosamente vero, addobbato ogni volta di una miscela diversa di colori e ornamenti.

Allora entravo in scena io, silenziosa, rapida, a posizionare i pacchetti di tutta la famiglia sul pavimento cosparso di aghi di abete, per poi coricarmi trovando il sonno solo più tardi, troppo emozionata per abbandonarmi subito nel suo abbraccio.

#StorieRomane: La sedia del Diavolo

La rubrica di Storie Romane è una di quelle che abbiamo più a cuore.
Siamo quattro ragazze, e viviamo in quattro quartieri ben diversi l'uno dall'altro. Amiamo questa città, e il nostro scopo è quello di farvela conoscere poco a poco.
Ci siamo spostate letteralmente da Roma Nord a Roma Sud (e viceversa), e vi abbiamo fatto scoprire chicche come La Porta Alchemica e il cuore di Nerone, e vi abbiamo portato con noi all'EUR, al Corviale, a Testaccio e in altri quartieri, tutti diversi ma tutti bellissimi a modo loro.

Oggi vi facciamo conoscere l'ennesima chicca di Roma, chicca decisamente non nascosta e poco visibile.
Vi raccontiamo la storia della sedia del Diavolo.

venerdì 25 dicembre 2020

#Natale: Sono solo un osservatore

Voi esseri umani siete terrorizzati dal buio. Vi osservo da qualche miliardo di anni, ormai, e ancora non ho ben compreso perché voi abbiate così tanta paura dell’oscurità; eppure avete una torcia al vostro interno che vi illumina ovunque voi andiate. Non la seguite mai. O meglio, lo fanno pochi di voi e io sono felice quando seguo quei pochi che riescono a procedere sicuri sul sentiero della luce.


Giro attorno a queste persone saltellando, cantando, gioisco e le inondo anche con la mia di luce, perché meritano tutti gli abbracci che riesco a dare. Loro sanno, allora mi arresto e li guardo allontanarsi. Non si allontanano mai sul serio da me, la loro luce brilla con tale forza che posso vederli sempre. Un po’ come quando voi osservate le stelle: sono lontane, ma se alzate lo sguardo, di notte, le trovate sempre allo stesso posto.