venerdì 25 dicembre 2020

#Natale: Sono solo un osservatore

Voi esseri umani siete terrorizzati dal buio. Vi osservo da qualche miliardo di anni, ormai, e ancora non ho ben compreso perché voi abbiate così tanta paura dell’oscurità; eppure avete una torcia al vostro interno che vi illumina ovunque voi andiate. Non la seguite mai. O meglio, lo fanno pochi di voi e io sono felice quando seguo quei pochi che riescono a procedere sicuri sul sentiero della luce.


Giro attorno a queste persone saltellando, cantando, gioisco e le inondo anche con la mia di luce, perché meritano tutti gli abbracci che riesco a dare. Loro sanno, allora mi arresto e li guardo allontanarsi. Non si allontanano mai sul serio da me, la loro luce brilla con tale forza che posso vederli sempre. Un po’ come quando voi osservate le stelle: sono lontane, ma se alzate lo sguardo, di notte, le trovate sempre allo stesso posto.

Io so dove stanno, così come loro sanno dove sono io.

Le persone che seguono il sentiero della luce stanno dove è giusto che stiano. Gli altri di voi, beh, sono palline impazzite, vagano senza meta. Rimango sempre stupito nel vedere quante persone procedono senza coerenza, per poi perdersi.

Voi esseri umani avete paura del buio. Ne siete così tanto terrorizzati che non riuscite a stare da soli, delirate se non avete attenzioni. Siete così tanto intimoriti dall’oscurità che avete creato una festa piena di luci durante il periodo più scuro dell’anno. Eppure l’unico modo che avete per rafforzare la vostra luce interiore è quello di abbracciare l’assenza di luce. Avete scelto di accendere luci, tutte esterne a voi, mi chiedo: perché? Che senso ha?

Vi vedo piangere di sconforto quando qualcosa non va, vi vedo agognare un aiuto esterno, ma a che serve se non riuscite neanche a cambiare un vostro personale punto di vista? Piango con voi. Come posso aiutarvi, se non mi date ascolto? Vi abbraccio lo stesso, ma voi vi sentite al sicuro per qualche minuto, e poi continuate la vostra corsa cieca. Siete ciechi.

Siete così tanti, così diversi e così uguali. Perché non date retta a chi vi vuole mostrare la luce? Perché deridete gli altri quando provano a farlo? Perché avete paura della vostra torcia, ma vi affidate al fuoco effimero degli altri?

Ascolto le vostre preghiere, ogni giorno, ogni attimo. Sono belle, commoventi, ma perché affidate a me quello che potete fare voi? Sperate che io vi ascolti, ma non vi ascoltate voi per primi.

Avete creato un personaggio che vi porta doni in cambio del vostro buon comportamento, il che non ha senso. Volere fare del bene in cambio di una ricompensa, non è fare del bene.

Mi ringraziate quando vi va tutto bene, mi maledite quando vi va tutto male, ma non comprendete che siete voi, solo voi, gli artefici della vostra vita.

Io sono solo un osservatore paziente che sta in attesa. In attesa che voi vi fermiate e mi vediate.

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