mercoledì 13 gennaio 2021

#Spettacolo: Questa è Tim

Forse non tutti hanno visto il Musical di cui vi parleremo oggi, ma noi di 4Muses siamo praticamente sicure che vi sarà capitata, almeno una volta, di sentire il nuovo spot pubblicitario della Tim. Canzone orecchiabile, diranno in molti; la voce di Mina è sempre impeccabile, nonostante lei stia praticamente in scena per tornare a far quadrare le bollette; balletto interessante; effetti visivi accattivanti. Ma se vi dicessimo che quello spot è tutto fuorché originale? 
Se vi dicessimo che, in realtà, cantando "Questa è Tim" non si sta facendo altro che fare uno smacco a qualcosa di estremamente bello, prezioso e unico? 
Perchè si, tutto è palesemente copiato da una scena del musical del 2017: The Greatest Showman. 

Brevemente, questa pellicola che ha come protagonisti Hugh Jackman e Zac Efron, racconta le difficoltà che il circo e in particolare il freak show hanno dovuto superare in passato. In particolare la storia è ambientata nel 1820 e cerca di puntare l'attenzione su quella voglia di scommettere e di rialzarsi dopo aver passato molte sventure. Il protagonista, infatti, dopo aver perso le sue navi a causa di un tifone, chiede alla banca un prestito per acquistare un museo nella quale sono tenuti animali impagliati e reperti circensi. Su suggerimento delle figlie decide di far quadrare i bilanci cercando, in giro per il paese, diverse "attrazioni" e forma così uno show basato sui freaks

Con il termine inglese "Freaks" si tende ad indicare un particolare tipo di spettacolo traducibile, nella nostra lingua, con la locuzione "fenomeni da baraccone". Ciò, per l'appunto, si concentra su quelle stranezza appartenenti al mondo umano, quelle bizzarrie che la genetica ha compiuto su uomini e donne rendendoli particolari. Basti pensare ai soggetti affetti da nanismo o le donne con l'irsutismo (la donna barbuta) o a chi è nato con l'albinismo. 

Il circo, in principio, era sempre stato associato alle particolarità umane; fino a quanto queste non hanno smesso di destare la curiosità del morboso, quanto più gli aspetti medici. Ma allo stesso tempo, appartenere a questo mondo, costituiva un vero e proprio ostacolo. Basti pensare alle discriminazioni, all’impossibilità dell’essere accettati, l’allontanamento sociale che nei secoli passati, nell’800 in questo caso, costituiva una vera e propria minaccia. Essere lontani dalla società voleva dire non avere un lavoro, il che banalmente vuol dire non avere di che vivere. Si era gli strani, quindi si veniva abbandonati al proprio destino. 


Infatti, vi è una canzone in particolare che è stata sfruttata dal team creativo di Telecom Italia che è proprio "This is me". Canzone che ha vinto l'Oscar proprio per le tematiche che tratta nel suo testo; le sue parole, infatti, mettono a nudo la difficoltà del vivere con l'etichetta del "particolare" o del "diverso". Si ha un'accettazione che non è data dal mondo che circonda chi è diverso, ma un'accettazione interiore. Un concetto che raramente viene espresso perchè si è troppo presi dall'idea di cambiare la società e non di cambiare il modo con cui noi ci mostriamo ad essa. "This is me" vi entrerà immediatamente in testa e infatti è stata facilissima da ricollegare allo spot pubblicitario. Come se “Questo sono io” e “Questa è Tim” fossero esattamente la stessa cosa, no? 

Basta, dunque, concentrarci sugli sugli aspetti salienti del film - o del solo videoclip in questo caso - per accorgersi fin da subito del contrasto "ideologico" che emerge nel sentire "questa è Tim". 

Sono io.
Questo sono io.
Dice la canzone.

Io che non ho paura di mettermi in mostra, io che non ho paura di esibirmi, io che non mi farò più schiacciare, ma io che trovo il mio posto nel mondo. Tutti valori che di certo non si addicono a un’azienda e che comunque non potranno mai appartenerle. Non vi è un’accettazione del sé, al massimo si è un valore che si cerca di dare e di comunicare. 

Tim nel far cantare i suoi valori a Mina, di certo, non può imprimere un senso di accettazione. Un’azienda non è un individuo, è l’unione di essi, e per quanto possa avere dei valori riguardanti il suo personal branding o il suo storytelling, non può comunque far propri quelli dell’accettazione. 

Attribuire certi valori a un'azienda è davvero uno smacco nei riguardi del valore che la canzone "This is Me" ha e riesce a trasmettere. Quasi una vanificazione nei riguardi anche del significato del film, cosa che siamo sicure spingerà il pubblico a provare un certo senso di rifiuto nel sentire lo spot della Tim ogni qualvolta passi in televisione. 

Nessun commento:

Posta un commento