giovedì 21 gennaio 2021

#SullaStrada: Porto

 vista dal ponte Luís I.
Questo articolo è per chi dice che in questo periodo storico non si può partire, e per chi ha paura di farlo. Il weekend lungo che ci siamo fatte a dicembre nell'affascinante Porto è la prova che, con le giuste precauzioni e con la consapevolezza che non si sta viaggiando in un periodo storico normale, si può fare pressoché di tutto.

Siamo felici che il Portogallo sia stato per un po' di mesi uno dei pochissimi paesi visitabili in Europa e nel mondo, l'impossibilità di poter andare dove ci pare ha permesso a noi (e a tante altre persone) di rivalutare uno Stato che non è quasi mai la meta principale nelle liste dei paesi da visitare.

La città, che comprende anche Villa Nova de Gaia, si estende per soli 41,66 km² e pur essendo quello che a Roma chiameremo un paese di grandi dimensioni, conta nella sua area metropolitana 1.700.000 abitanti.
Per darvi un metro di paragone, Porto ha più abitanti di Milano.

Nata nel V secolo a.C. e situata sul fiume Douro, Porto (o Oporto) fu occupata dai romani che la resero una fermata fondamentale nel percorso tra Lisbona e Braga e le diedero il nome di Portus Cale (origine del nome "Portogallo"); occupata successivamente dai Visigoti, questa città divenne la capitale della contea di Portucale, nonché il centro commerciale più importante d'Europa.

Sicuramente complici dell'atmosfera suggestiva e irreale sono il mese di dicembre e il coprifuoco che nei fine settimana all'una di pomeriggio lascia la città praticamente deserta. Il quartiere Ribeira (dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1996) con le sue ripide strade e i suoi vicoletti -che rendono la passeggiata alquanto difficoltosa-, le case color pastello, i panni stesi sui fili ad asciugare, gli edifici ricoperti da azulejos (tipiche ceramiche smaltate portoghesi), i numerosi ristoranti e bar, ci dà la perenne sensazione di inoltrarci passo dopo passo in un ambiente dall'atmosfera rarefatta.
È proprio qui, nella Casa do Infante dietro all'angolo sulla Rua da Alfândega, che pare sia nato nel lontano 1394 Enrico il Navigatore, figlio di re Giovanni I e Filippa di Lancaster.

Arrivati sul Cais da Ribeira, sull'altra sponda del fiume Douro, si staglia Villa Nova de Gaia, la città gemella di Porto.
Se siete amanti del vino (e per inciso, noi lo siamo), sarete felici di sapere che la città, raggiungibile a piedi, riveste grandissima importanza nella produzione del Porto, il famoso vino tradizionale portoghese. Villa Nova de Gaia è sede delle più grandi case di produzione, stagionatura e imbottigliamento di questo alcolico che non potete non assaggiare in una delle numerose degustazioni proposte.

Spostandoci di nuovo a Porto, che vi piaccia o meno leggere, non potrete non visitare la Livraria Lello e Irmão, situata a Vitória, il centro storico della città.
Seconda libreria più antica del Portogallo e tra le più belle del mondo, fondata nel 1869, è un miscuglio di stile neogotico e liberty che vi lascerà a bocca aperta già dall'esterno.
Curiosità: lo sapevate che le scale di Hogwarts e la libreria di Diagon Alley di Harry Potter prendono ispirazione da questa libreria? Infatti, J.K. Rowling fu una fedele frequentatrice del luogo quando negli anni '90 visse e lavorò nella città.

Insomma, nonostante la pandemia e alcune esperienze mancate, Porto è una città che decisamente non ci aspettavamo, con un fascino incredibile e sicuramente da visitare di nuovo.
Tra le altre cose, i portoghesi sono tra le persone più simpatiche che si possano incontrare, e questo è un punto a favore nei confronti di Porto, e del Portogallo.

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