martedì 9 giugno 2020

#ImpressionistiSegreti: Mostra a Palazzo Bonaparte

Ritratto di madame Josse Bernheim-Dauberville, 
Pierre-Auguste Renoir, 1901
Sono riuscita a vedere la mostra degli Impressionisti Segreti per pura fortuna, dopo aver perso ogni speranza e dopo essermi rassegnata all'idea che non avrei mai visto dal vivo le tele appartenenti a collezioni private mai mostrate in pubblico, dipinte da alcuni dei miei pittori preferiti: Monet, Renoir, Sisley, Cézannne e tanti altri.

Già una volta la mostra era stata prolungata fino al 3 Maggio (inizialmente sarebbe dovuta finire l'8 Marzo), e non credevo che con una pandemia di mezzo, dopo pochi giorni dalle riaperture dei musei avrebbero prolungato la mostra.

 Ovviamente questa volta non mi sono fatta scappare l'occasione.


Sapevo già che avrei amato la follia la mostra, come ho già detto erano esposti quadri di alcuni dei miei pittori preferiti, e quando mi sono ritrovata a piangere come una bimba davanti a il "Ritratto di madame Josse Bernheim-Dauberville" non mi sono stupita più di tanto: mi è già successo di emozionarmi davanti a un volto dipinto da Renoir. 

Davanti ai quadri di Signac e Cross, due neoimpressionisti, invece, non sono riuscita a non rimanere incantata: è una stanza completamente diversa da tutte le altre e rimanere stupiti è più che naturale.



Vale e pini, Paul Signac, 1896
Il Neoimpressionismo, stile pittorico ispirato all'Impressionismo, si diffuse principalmente in Belgio, per poi arrivare in Italia e affermarsi con il Divisionismo. Tra i maggiori esponenti di questa corrente troviamo Odilon Redon, Georges Seurat,e i sopracitati Paul Signac ed Henri-Edmond Cross.
Paesaggio con capre, Henri Edmond Cross, 1895.
Paesaggio con capre, Henri-Edmond Cross, 1895

Come si può notare già da un primo sguardo, nei loro quadri i neoimpressionisti puntavano all'emozione ottica, piuttosto che a quella soggettiva e le linee dovevano essere perfettamente in armonia tra di loro. I colori erano luminosi in quanto la fusione dei colori sulla tavolozza veniva totalmente rifiutata. 

È incredibile pensare a come l'Impressionismo, che oggi vanta alcuni degli artisti e dei quadri più famosi e importanti del mondo, quando nacque nella metà del 1800 a Parigi (che veniva a quei tempi considerata la culla della cultura a livello internazionale) fu quasi totalmente ignorato e criticato.



La siesta, Camille Pissarro, 1899

Inizialmente, infatti, i pittori impressionisti furono snobbati, non ebbero un grande seguito e furono costretti a vendere i loro dipinti per due soldi per poter vivere.

Solo nel 1874 venne organizzata e messa in piedi la prima mostra, che non venne apprezzata affatto dalla critica.
Braccio della Senna Vicino a Vetheuil, Claude Monet, 1878

La nuova scelta stilistica proposta dagli impressionisti veniva infatti considerata rivoluzionaria e, al contrario della pittura che era stata vista fino a quel momento, i soggetti e le scene che venivano rappresentate nella pittura impressionista, erano di vita quotidiana. Solo con il tempo, l'Impressionismo prese piede in Francia e successivamente nel resto d'Europa e negli Stati Uniti

Nonostante alcune caratteristiche che collegano tutti i pittori impressionisti, tutti gli artisti sono nettamente diversi tra di loro e ognuno rappresenta la realtà che lo circonda in base alla propria sensibilità. 


*La mostra è terminata lo scorso 7 giugno 2020 ed era possibile assistervi presso palazzo Bonaparte a Roma. Seguici per restare aggiornato con le prossime tappe. 

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