martedì 30 giugno 2020

#Libri: The Hate U Give

In questo periodo le notizie relative all’omicidio di George Floyd, Breonna Taylor e alle relative sommosse da parte degli americani hanno sempre uno spazio significativo nei mezzi di comunicazione. Su social come Twitter non si parla d’altro e il pensiero che il suprematismo bianco sia ancor in voga nel “continente dei sogni”, mi lasci attonita. Nei numerosi post anti-razzismo, mi sono imbattuta in un titolo, “The Hate U Give”. Dato che non avevo nulla da leggere, sono corsa in libreria e sono tornata a casa con il libro scritto da Angie Thomas.

Tieni le mani bene in vista. Non fare movimenti bruschi. Parla solo se interpellata.
The Hate U Give – Il coraggio della verità” è stato davvero una scoperta. Nel romanzo viviamo la storia attraverso gli occhi di Starr Carter, una sedicenne di colore che è divisa tra le due realtà che vive: abita in un quartiere afroamericano dove le gang la fanno da padroni e va a scuola in un prestigioso istituto in un quartiere di lusso, a maggioranza bianca. Starr si sente costantemente divisa tra le due realtà, che finiscono per collidere quando, al ritorno da una festa nel suo quartiere, lei e il suo migliore amico Khalil vengono fermati dalla polizia senza un apparente motivo. Fatto scendere il giovane, il poliziotto lo fredda con dei colpi. Khalil era disarmato. Sotto shock, Starr assiste alla scena con gli occhi sbarrati e anche lei viene fatta scendere a forza dall’auto, una ragazzina mingherlina e anch’essa disarmata. e viene tenuta sotto tiro fino a quando non arrivano i rinforzi. Con una pistola alla fronte, Starr vede il suo migliore amico esalare il suo ultimo respiro. Da quel momento inizia la lunga e incerta battaglia della protagonista, che cercherà con tutta se stessa di accendere i riflettori sull’omicidio a sfondo razziale, di far iniziare una marcia per i diritti delle persone di colore. Solo lei è la testimone chiave di quell’agghiacciante notte. Dovrà trovare tutto il coraggio possibile per combattere per la sua comunità.

Tieni le mani bene in vista. Non fare movimenti bruschi. Parla solo se interpellata.

Queste sono tre frasi che ricorrono spesso nel libro e sono terribili se ci fermiamo a pensarci. Quando la polizia ci ferma mentre siamo alla guida e ci chiede i documenti, nessuno fa pensieri del genere. L’ansia potrebbe non mancare, ma un conto diverso è quello di temere per la propria vita. Le domande più frequenti nel lasso di tempo in cui gli agenti possono chiedere patente e libretto sono “Ho pagato l’assicurazione? E il bollo? La patente è ancora valida? Sono anni che non controllo!”, ecc, ma mai “Tieni le mani in vista. Non fare movimenti bruschi.”. Non temi per la tua vita, cosa che, invece, succede a Starr e a tutti i personaggi di colore in questo romanzo.

Il libro di Angie Thomas ci apre gli occhi su come vivono gli afroamericani da anni, anche se era sempre passato in sordina. Non è solo l’episodio di George Floyd ad aver aperto gli occhi su quanto poco rispetto per la vita umana ci sia per persone di colore e le minoranze etniche, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un po’ come con Floyd, però, gli americani hanno scelto di dire basta. Stessa cosa fa Starr, decide di dire basta perché non ci siano più Khalil, perché la vita umana non debba più dipendere dal colore della pelle. Perché la polizia non debba più prima sparare e poi fare le domande. Con una voce spiritosa ma ricca di grinta, la Thomas ci apre davvero gli occhi sulla dura realtà del razzismo e sulla brutalità della polizia, vista con gli occhi di un’adolescente, troppo piccola per essere un’adulta, ma troppo grande per essere ancora considerata una bambina, eppure ha subito dei grandi traumi per la sua giovane età.
Malgrado sia scritto in prima persona, questo è davvero un romanzo rivelazione, scritto tre anni fa, eppure è attuale come non mai con il movimento Black Lives Matter.

Tutto ciò che prova Starr appare assurdo agli occhi di chi sa di certi episodio tramite i media, ma per la prima volta ci si immedesima alla perfezione nei panni di una ragazza vittima di un sistema corrotto, sbagliato, che cerca in tutti i modi di far passare la vittima per carnefice e viceversa. Starr ci insegna a combattere per ciò che è giusto, a non rimanere in silenzio quando i diritti nostri o degli altri vengono calpestati. Perché le comunità nere non abbiano più il timore che un poliziotto possa sparare senza un motivo, ritenendoli “cattivi”. Questo romanzo è potente, scuote le coscienze e spinge alla riflessione, così che il pregiudizio non si trasformi più in omicidio.
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