martedì 5 marzo 2024

#Libri: Il salario minimo non vi salverà

Il 27 febbraio è uscito per Fazi Editore un interessante saggio intitolato Il salario minimo non vi salverà, tutto dedicato a uno dei temi più discussi e scottanti nella politica italiana degli ultimi mesi.

Il saggio è scritto da
Savino Balzano, giovane sindacalista che si occupa soprattutto di diritto al lavoro, già autore di Contro lo smart working (Laterza, 2021) e Pretendi il Lavoro! L'alienazione ai tempi degli algoritmi (GOG, 2019).

Il libro è sostanzialmente la presa di posizione di Balzano rispetto al tema del salario minimo legale, visto dall’autore come un ennesimo tradimento di politica e sindacati verso i lavoratori, l’analisi di quelle che ritiene essere le cause del crollo dei salari italiani e proporre alcune possibili soluzioni, dal suo punto di vista, senza dover ricorrere al tanto detestato strumento.

Il testo si presenta di agile e veloce lettura, sono solo 150 pagine ma ben piene di cose da dire, le tesi e le argomentazioni dell’autore sono presentate con uno stile appassionato e semplice da comprendere anche nei punti più ostici del discorso. L’argomentazione è sempre supportata da un’ottima ricerca e uso di citazioni e di fonti, sia accademiche, sia soprattutto di natura giornalistica (dopotutto è un tema più contemporaneo che storicizzato). Le conclusioni sono coerenti con le idee dell'autore e fuoriescono organiche dalla tesi presentata nel testo. 

Savino Balzano
Il difetto più grosso del saggio, almeno per come è stato percepito da chi vi scrive, è una estrema ideologizzazione del discorso, pesantemente sbilanciato su posizioni tipiche della sinistra anche estrema (non ci sarebbero altrimenti, data la posizione di sindacalista dell’autore) e riassumibile in una sorta di “old is always better”: qualsiasi innovazione, qualsiasi cambiamento nel mondo del lavoro (e oltre) è solo un ulteriore strumento dei padroni e del capitale per soggiogare i poveri lavoratori. E questo è balzato ai nostri occhi specialmente per la giovane età dell’autore, apparendo ancorato a concetti ormai novecenteschi della lotta sindacale e forse fuori tempo massimo per il mondo del XXI secolo.

Premesso ciò, ci sentiamo assolutamente di consigliare il saggio, sia a chi è vicino alle posizioni dell’autore, sia che si trovi dall’altro lato della barricata: testi come questo che analizzano problematiche attuali e fanno riflettere il lettore sono e devono esser sempre ben accetti nella discussione pubblica.

Nessun commento:

Posta un commento