mercoledì 20 marzo 2024

#TheBeatles: Here Comes The Sun

Immagine presa da Pinterest
Siamo un team che non crede nelle coincidenze e questo è un pensiero che facciamo nostro nel quotidiano, visto che ci affidiamo al flusso degli eventi.

Chi sta scrivendo questo articolo lo sta facendo in data lunedì 19 febbraio, quando guardando il calendario della programmazione, si è ritrovata a dover fare un articolo sui Beatles per il 20 marzo, data in cui effettivamente è online.

Non avendo idea su cosa scrivere, ha deciso – come sempre – di far partire la riproduzione casuale della playlist “The Beatles” ed è partita “Here Comes The Sun”.     
Quale canzone migliore, in effetti, per dare il giusto inizio alla primavera?


“Here Comes The Sun” è un brano di George Harrison, pubblicato nel 1969 per l’album “Abbey Road”.

Here comes the sun
(Ecco che arriva il sole)
Here comes the sun
(Ecco che arriva il sole)
And I say, it’s alright
(E io dico che va tutto bene)

Little darlin’, it’s been a long, cold, lonely winter
(Piccolo tesoro, è stato un lungo, freddo e solitario inverno)
Little darlin’, it feels like years since it’s been there
(Piccolo tesoro, sembrano passata anni dall’ultima volta che è stato qui)

[rit.]

Little darlin’, the smile’s returning to their faces
(Piccolo tesoro, il sorriso sta tornando sui loro volti)
Little darlin’, it seems like years since it’s been here
(Piccolo tesoro, sembrano passati anni dall’ultima volta che è stato qui)

[rit.]

Sun, sun, sun, here it comes
(Sole, sole, sole, ecco che arriva)
Little darlin’, I feel that ice is slowly melting
(Piccolo tesoro, sento che il ghiaccio si sta sciogliendo)
Little darlin’, it seems like years since it’s been clear
(Piccolo tesoro, sembrano passati anni dall’ultima volta che è stato chiaro)

[rit. x2]

It’s alright
(Va tutto bene)

Immagine presa da Pinterest
Come possiamo notare è un chiaro inno alla rinascita, a un ricominciare a guardare il sole dopo un inverno gelido, ma come nasce il brano?


Non è un mistero che George Harrison fosse stato a lungo il componente più messo da parte dei quattro. I suoi problemi sulla fiducia e su quanto valesse iniziano a palesarsi durante le registrazioni del White Album per poi culminare nel 1969, quando durante le registrazioni degli album Abbey Road e Let it be lascia temporaneamente la band.

Nella primavera del 1969, Paul e Ringo sono alle prese con la burocrazia della loro etichetta discografica AppleJohn è in ospedale a seguito di un incidente stradale – mentre George preferisce non saperne poi molto, è pur sempre l’autore di Taxman, (e noi aggiungiamo che è pur sempre Pesci/Scorpione/Scorpione, per noi segni d’acqua la burocrazia è un vero incubo) così si ritrova a casa del suo amico Eric Clapton per lavorare a dei nastri.

Durante una pausa dal lavoro, i due si sdraiano in giardino, dove un caldo sole si scopre dalle grigie nuvole di Londra ed è in quel momento che George prende la chitarra e comincia a intonare: “Here comes the sun, turuturu”.

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Il testo è semplice, una lode al sole stesso e al come riesce a scaldare ogni cosa, ridando vita e nuova speranza. I momenti di buio, anche se durano poco, sembrano eternità, ma bastano i primi raggi di luce per abbandonarli del tutto e sorridere all’astro anche quando abbiamo ancora il ghiaccio che si scioglie al nostro interno.


George, sicuramente il più spirituale dei quattro, con una semplicità unica ha spiegato all’umanità come bisogna rimanere in attesa del sole, fedeli che prima o poi arriverà e migliorerà la nostra vita.

La melodia, anch’essa semplice quanto originale, diviene da subito iconica anche senza l’aiuto di John Lennon – sempre perché stava in ospedale – e chissà che sia stato proprio questo a dare più fiducia in sé a un George che poi avrà una carriera solista di tanto rispetto.

E allora lasciamo che questo brano riscaldi le nostre anime ogni volta che stiamo passando il freddo inverno, perché tanto il sole è pronto ad arrivare, e andrà tutto bene.

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