mercoledì 6 marzo 2024

#TheBeatles: And I love her

Foto presa da Pinterest
Se “Something” è la canzone d’amore per eccellenza, scritta da un più maturo George Harrison, “And I love her” ha una sua lettura altrettanto romantica, quanto più giovanile, ingenua, quasi fanciullesca.


È contenuta nell’album A Hard Day’s Night del 1964 e anche questa ha i crediti Lennon/McCartney, ma è stata scritta dal secondo, in riferimento alla sua storia d’amore con Jane Asher.

I give her all my love
(Le do tutto il mio amore)
That’s all I do
(È tutto quello che faccio)
And if you saw my love
(E se tu vedessi il mio amore)
You’d love her too
(La ameresti anche tu)
I love her
(E la amo)

She gives me everything
(Mi dà tutto quanto)
And tenderly
(E teneramente)
The kiss my lover brings
(I baci che la mia amata porta)
She brings to me
(Li porta a me)
And I love her
(E la amo)

Bright are the stars that shine
(Le stelle risplendono lucenti)
Dark is the sky
(Il cielo è nero)
I know this love of mine
(So che da parte mia questo amore)
Will never die
(Non morirà mai)
And I love her
(E la amo)

Foto presa da Pinterest
Jane e Paul si conoscono nel 1963 alla Royal Albert Hall perché lei era incaricata di intervistare i Beatles per Radio Times.
Le realtà dei due erano completamente diverse: lui un artista poco più che squattrinato di Liverpool, lei una ragazza londinese di ceto medio-alto. Eppure si prendono, escono insieme e fin da subito Paul si trasferisce nella casa degli Asher dove per la prima volta nella sua vita vive la quotidianità dell’alta borghesia fatta di arte, cultura e incontri di società.


Per Paul, da sempre ragazzino amante di tutto ciò, era stato abbastanza facile innamorarsi sia di Jane che di tutta la sua famiglia anche se non era così semplice dirle “Ti amo”. Ci stava riuscendo una sera a teatro, durante l’intervallo dello spettacolo, ma la coppia che tanto faceva gola ai giornali di gossip, dovette scappare dai paparazzi quando si sparse la voce che erano tra il pubblico.

Quel “Ti amo” non detto, però, riecheggiò nei pensieri di Paul, che ha cominciato a buttare giù questa canzone, presentata qualche giorno dopo negli studi di Abbey Road per farla ad ascoltare agli altri quattro.
George Martin sentenziò da subito che mancava un intro degna di questo nome, così George Harrison arrangiò lì, su due piedi l’intro che a detta di Paul: “Il riff d’apertura ti cattura; senza quello la canzone non esiste.”


Il testo è carico di parole, perle ricche di emozione appartenenti a un ragazzo che sta vivendo la sua prima storia d’amore.
Da parte mia l’amore che provo per lei non finirà mai”, ma sappiamo tutti com’è andata a finire: i due si lasciano qualche anno dopo e Paul si sposa con Linda.

Eppure, cari cinici, nessun sentimento svanisce del tutto quando è vero. Molti anni dopo l’interruzione della loro storia, Paul si stava recando da un medico a Wimpoole Street, vicino alla casa condivisa con Jane. I ricordi riaffiorano, lui si sente come seguito, si volta e… trova proprio Jane Asher. L’esordio di una conversazione mai pubblicata ha inizio proprio da Paul, con la frase: «Mio Dio, stavo proprio pensando a te e alla casa».

Per noi entrambi sono ancora legati da quello stesso amore.

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