lunedì 4 marzo 2024

#Spettacolo: Andrea Paone - Divergente

ph. Antonella Violante
Mercoledì 28 febbraio
, in occasione del compleanno di Gianluca Boncaldo, siamo andati ad assistere allo spettacolo di stand up comedyDivergente” di Andrea Paone.

Durante il tragitto il festeggiato ha nutrito i suoi dubbi su una serata del genere, perché “non nelle mie corde”, ma io – permettetemi la prima persona singolare che in questo articolo tornerà spesso – dall’alto della mia superbia ho risposto: “E secondo te ti porto fino al Pigneto se non sono sicura che passerai una splendida serata?” Come sempre, ho avuto ragione. 
 
Largo Venue è un locale che non conoscevamo prima di ieri, e come noi anche dei ragazzi che si guardavano in giro cercando di capire se si fossero persi o no. Al mio: “Stiamo tutti qui per Andrea Paone, giusto?” ci siamo riconosciuti come compagni di avventure e quindi rilassati.
Con la faccia tosta che mi contraddistingue, siamo entrati in una sala completamente vuota e difatti subito seduti in prima fila. Col senno di poi è stato l’unico errore della serata, perché la pigrizia post giornata lavorativa e dieci minuti di viaggio su un tram del 1920 ci hanno impedito di alzarci nuovamente per un drink o semplicemente andare in bagno.

ph. Antonella Violante
Il pentimento, soprattutto del secondo, si fa più forte quando Fulvio Venanzini apre lo spettacolo. Il mio primo pensiero è stato: “Oh no. Ora mi farò la pipì sotto per le risate”. So che non è molto fine dirlo su una recensione, ma tanto nessuno si aspetta la classica professionalità. Non sono una giornalista, bensì una scrittrice, posso permettermi il realismo.

Come accennato prima dello spettacolo allo stesso Fulvio, con lui e Andrea sono stata in pausa dai social per diverse settimane, così da non spoilerarmi pezzi nuovi. Certo, tornassi indietro qualcosina la vedrei, perché a un certo punto la pipì era davvero sul punto di uscire fuori, ecco spiegato perché stavo sempre a gambe accavallate, rischiando, nella mia mente, un possibile embolo.
Ipocondria a parte, Fulvio mi ha catturata il pubblico presente fin da subito, riuscendo nell’ardua impresa di chi apre uno spettacolo. Non è da poco, vedo il primo allo stesso modo dell’ultimo rigorista in una finale europea. Tifo Roma, so di cosa parlo. In più mi ha confermato che darmi al vegetarianesimo è cosa buona e giusta, soprattutto per i maiali, gli agnelli, le mucche… anche se non provo gli stessi sentimenti di amore e compassione verso i salmoni, lo ammetto.

A lui si sono succeduti quelli che sono due novità per la sottoscritta: Sara Flamment e Andrea Papale. Che dire? Ho più cose in comune con loro che con la mia migliore amica, e questo non so ancora se considerarlo un bene o un male. Due scoperte che, nonostante le cosce che erano ormai sigillate, mi hanno fatto dimenticare per un po’ il possibile embolo. In loro ho notato una straordinaria libertà di pensiero e due grandi verità sulla mia vita: 1) non ho la Lidl vicino casa, la più vicina è a tre chilometri e mezzo; 2) non conosco nessun torinese uomo.

Ed ecco la volta di Andrea Paone. Avete presente quando vuoi mostrare a un tuo amico un film o una serie tv che ami, e allora passi tutto il tempo a guardare le sue reazioni a certe scene? Ecco, immaginatemi così, con Gianluca.

Di Andrea abbiamo già parlato per il suo precedente spettacolo e nell’intervista a lui fatta, confermiamo in toto quanto già detto, aggiungendo che lo abbiamo visto maturare, anche e soprattutto nell’affrontare su un palco, in un contesto di stand up comedy, l’orrore che sta avvenendo ai danni della Palestina, chiamandolo con il suo nome: genocidio. “Io non mi intimido”, come direbbe Totò e probabilmente in una società di serioso buonismo, c’è proprio bisogno di questo tipo di sfacciataggine. Un coraggio non da poco, se consideriamo che chi calca altri palcoscenici, forse più prestigiosi, non è animato dalla stessa audacia.

Torniamo ai toni più leggeri, anche se dopotutto Paone riesce a parlare sapientemente di religione, disturbi alimentari e dell’attenzione, bullismo, critica alla società con un’intelligenza e classe che solo i grandi comici sanno avere.
La visione di questo spettacolo aiuta ad abbattere tutti i nostri limiti, ne sa qualcosa Gianluca che improvvisamente è divenuto parte attiva dello spettacolo, seppur per qualche secondo, lui che come carattere ama l’ombra.
Non lo so, ho sentito un impulso”, così ha commentato, un po’ pentito, mentre io ero grata perché è stata l’ennesima conferma che ho sempre ragione e che se uno spettacolo di stand up comedy non ti fa uscire dai tuoi limiti, allora non è uno spettacolo di stand up comedy.

Lo approviamo a pienissimi voti, senza alcuna discussione. Anche perché l’unico dubbio che abbiamo avuto all’uscita è stato: ma poi, è vero che a gambe addormentate può venire un embolo?

Se siete interessati, vi lasciamo le prossime date del tour:

7 marzo Ragusa    
15 marzo New York
19 marzo Seattle
21 marzo Portland
29 marzo Terni
30 marzo Campiglia Marittima
5 aprile Pergine
7 aprile Monza
9 maggio Roma (spettacolo musicale improvvisato)

Segui Andrea Paone sui suoi social per maggiori info.

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