mercoledì 20 dicembre 2023

#Natale: Nowhere Time - Terza Parte

Mi sto caricando più che mai, sono davvero pronta a intervenire. È questo il mio compito, arrivo una volta nella vita di tutti voi e la cambio. Beh, non è proprio e sempre così, diciamo che il mio intento è farvi tornare in pista. Dite così, giusto? Ho degli aiutanti, sia chiaro, non posso mica fare tutto da sola. Non sono mica Lui.


È che mi emoziono sempre quando stiamo quasi al punto di svolta. Oh, speriamo che lei capisca. È così bella quando è illuminata. Questa ombra nera non le rende giustizia. Non la rende a nessuno, a dir la verità.

Ora però silenzio, è un momento piuttosto delicato. Futuro deve concentrarsi, deve capire che forma prendere definitivamente, perché è l’unico tra di loro che è sempre pronto a cambiare.
 
Quello che non sapete di Serena, ma che è importante da dire, è che la sua famiglia è ben abituata ai Natali senza di lei. La apprezzano proprio per questo: ogni anno fa volontariato in qualche ospedale o centro Caritas. Beh, tranne questo anno. Ha sentito il bisogno di stare accanto a Rossella fin dalla prima volta che l’ha incontrata. Studia psicologia. Ha notato la sua camminata, il suo portarsi il peso di tutto il mondo, l’aria oscura che la avvolge anche dietro un “Buonasera”.


Serena non è un tipo di persona che vuole avere il controllo sugli altri, o che desidera vedere il proprio aiuto reso. È appagata solo dandolo, per cui è sinceramente al settimo cielo mentre torna al suo appartamento anche se non sono ancora le dieci di sera.

Dall’altra parte della parete Rossella sistema i piatti nel lavello, prende il detersivo al limone e comincia a lavare il suo piatto, la sua forchetta e i due bicchieri.
Ripensa a quanto detto da Serena, al clima di festa che sta vivendo la sua famiglia, ai suoi ricordi di infanzia e non può far altro che chiedersi: “Cosa staranno ricordando i miei figli?

Si sente scomoda in quella domanda. Vede i suoi castelli crollare. “L’ho fatto per il loro bene”, “L’ho fatto per liberarmi del padre traditore e assente”, “Ho dovuto dare l’esempio, ho mostrato loro come funziona il mondo reale”. Perché non c’è solo il negare la Vigilia tra gli errori da lei compiuti.


Ha smesso di impacchettare i regali per loro quando loro hanno smesso di credere a Babbo Natale. Se volevano qualcosa potevano contare sui loro risparmi. Volevano risparmi? Dovevano meritarseli. I bei voti non bastavano più dalle medie, poi era tempo di aggiungere i lavoretti in casa e poi ancora qualche lavoro stagionale, perché dopotutto se si hanno tre mesi liberi, si può fare tutto.

E c’è da dire che i suoi figli ne danno di soddisfazioni: intanto hanno dei lavori stabili, con posizioni alte. Poi volere una famiglia non è forse indice che il suo ruolo di madre non è poi stato così male? Certo, non si sentono praticamente mai e quando lei li chiama sembrano parecchio scocciati. Ed ecco di nuovo la sensazione di scomodità: e se si comportassero così perché lei li ha allontanati?

“Che sciocchezze vai pensando?”
“In effetti sono stata troppo severa…”
“Un genitore severo è un buon genitore. Ti hanno mai dato problemi? Ripensa al figlio della tua amica Laura, quello che è stato bocciato, che ora fa lo spazzino…”
“Sì, ma ogni domenica la va a trovare, le fa la spesa, la porta persino in vacanza…”
“Ma che vita ha? Non può permettersi neanche una macchina nuova! Hai visto come va in giro? Con quella di vent’anni fa che cade a pezzi.”
“Però ha sempre quel sorriso… e anche Laura, che bel sorriso…”
“Ma se neanche ha i denti perché non può permetterseli!”
“Beh, sorride con gli occhi…”

Futuro prende sempre più forma è magico vederlo mentre cambia il suo aspetto. Rossella sta capendo, ne sono così orgogliosa. Trattengo il fiato – ve lo dico solo per esprimere ciò che provo, io non ho il fiato – e mi avvicino a lei, abbracciandola.


Interrompe il lavaggio delle mani correndo verso il cellulare. Sta studiando da Google Maps la strada verso la montagna con dei brividi lungo il corpo che la fanno sorridere.
Oh, speriamo che l’albergo abbia una stanza libera”.
Sorrido mentre ho fatto andare via prima una coppia. Per una bella notizia, tranquilli: hanno vinto una vacanza a New York per due il weekend di Capodanno, quindi devono tornare di corsa per sistemarsi con il lavoro.

Stiamo sempre con voi, lavoriamo sempre per il vostro benessere, eppure, chissà perché, alla serendipità ci credete davvero solo in questo periodo dell’anno.

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