lunedì 25 dicembre 2023

#Mitologia: Aett di Tyr - Seconda Parte

Come accennato nell’articolo dedicato all’
alfabeto runico, nell’antichità il linguaggio delle Rune era utilizzato per ogni aspetto della vita: giuridico, commerciale, burocratico… e anche divinatorio.

Proprio come succede con l’astrologia, l’ordine dei simboli non è casuale ma scoprendo il loro significato ci si accorge di come il tutto stia a significare il Viaggio della Vita.

Le ventiquattro rune vengono divise in tre gruppi da otto, chiamati Aett, ognuno dei quali dedicato a un dio. Abbiamo così l’Aett di Freya, di Heimdall e di Tyr.

Oggi ci concentriamo sulla prima parte del terzo e ultimo Aett che prende il nome dal dio omonimo, dio della guerra paragonabile al nostro Marte, ma anche dio della giustizia. Il suo valore lo vediamo soprattutto nel mito del lupo Fenrir, in cui Tyr si sacrifica per il bene comune.

Questo Aett, quindi, prende in considerazione quei momenti della vita in cui capiamo che il nostro Ego va messo da parte per avanzare e far crescere l’intera collettività.


Laguz

Il periodo di questa Runa va dal 29 aprile al 13 maggio. Cominciamo a vedere spuntare i frutti del nostro lavoro interiore, anche se è ancora troppo presto per raccoglierli.
Con Laguz noi siamo di fronte a tutto quello che è il nostro inconscio, nel bene o nel male. Così come l’elemento a cui è maggiormente legato, l’acqua, Laguz ci ricorda che l’apparenza non è l’unica realtà e che spesso il Divino ci parla per simbolismi, mettendo da parte ogni logica umana.
Osservare l’esterno per conoscere il nostro interno è ciò che ci permette una vera stabilità emotiva; chi ha ben compreso Laguz sa perfettamente che non ha senso vederee e incolpare l’edera se cresce e prospera nel giardino, quindi si mette a lavoro per curare ciò che non va all’interno del proprio essere.
Laguz è il momento in cui vediamo spuntare il raccolto, appunto, ma se davanti a noi ci sono cactus (problemi) invece che rose (tranquillità) non è di certo colpa del campo (della vita); lui, infatti, ha solo fatto crescere quello che la nostra mano ha seminato. Sta a noi ammettere se la mano è stata guidata dall’Ego o dall’Anima.

Inguz 

Con Inguz ci troviamo nel periodo che va dal 14 al 28 maggio, quando ormai “quel che è fatto, è fatto”. Fortunatamente il nostro lavoro interiore non è come nell’esterno, quindi possiamo vivere nel pieno dell’inverno quando fuori ci sono quaranta gradi, così come possiamo gioire per l’abbondanza quando siamo rinchiusi in casa per via del gelo.
Inguz ci mette di fronte alla grande responsabilità che abbiamo verso il futuro dell’umanità. Noi umani siamo come i custodi di questo meraviglioso pianeta, e proprio come insegniamo ai nostri figli di lasciare puliti i luoghi pubblici, allo stesso modo dovremmo ricordarci che siamo ospiti della natura stessa e che dobbiamo lasciarla immacolata.
Giustificarsi dietro il: “Eh, ma perché dovrei farlo io se nessuno lo fa?” è uno dei pensieri infantili che chi ha davvero camminato assieme agli insegnamenti degli Aett precedenti non si permette più di avere.
Rimbocchiamoci le maniche, dunque, perché il nostro tempo qui ha una data di scadenza e dobbiamo lasciare solide basi per chi verrà.

Othila

Qui stiamo dal 29 maggio al 13 giugno. Ci ritroviamo con la Runa della famiglia e dell’eredità proprio quando il periodo estivo fa capolino. Quello che abbiamo è opera dei sacrifici dei nostri genitori, nonni e tutti gli antenati prima di loro. È quindi fondamentale ringraziarli quotidianamente, proprio per ricordarci che il nostro lavoro andrà a supportare le generazioni successive.
Onorare le proprie radici è fondamentale per tutti noi, così come è essenziale farsi ringraziare accettando ogni ricompensa per i propri sforzi.
Portare risentimento verso chi verrà, è al quanto ridicolo, non credete? La società progredisce, gli adulti aiutano a togliere ostacoli ai giovani, quindi continuare a seminare frustrazione, invidia e rancore fa del male solo a tutte quelle ferite emotive che stiamo decidendo di ignorare e che infettandoci sempre più ci allontaneranno dalla luce. 

Dagaz
L’ultima Runa è l’estate che trionfa, ecco perché va dal 14 al 28 giugno.
È l’inizio di una nuova era, è la luce che non si spegne mai, è l’essere nella pace, nella gioia e nell’amore nonostante gli eventi del mondo.  
È Dio che adempie alla Sua promessa dopo che lo abbiamo ascoltato e camminato assieme a Lui.
Con Dagaz abbiamo abbandonato ogni rancore, amiamo noi stessi allo stesso modo in cui amiamo gli altri e questo nostro comportamento porta benefici apparentemente inesistenti ma che come un effetto domino – che tanto amiamo ripetere – prima o poi interesseranno tutti.
Viviamo nel nostro cuore e non più nella nostra mente che diventa semplicemente un mezzo per vivere nella materia.
Siamo come gli anziani saggi che sorridono ai capricci dei bambini (le anime ancora rimaste nel materiale) e che invece di giudicarli o condannarli, danno loro lezioni di vita con un sorriso luminoso.

Dagaz è sicuramente la meta che tutti noi vogliamo raggiungere, quello stato vicino alla santità che ci permette di vivere nel Paradiso Terrestre.

Allora perché è così difficile da raggiungere?

Procedere verso la luce di Dagaz vuol dire riconoscere e abbandonare ogni attaccamento egoico e per quanto vogliamo, siamo ancora nel pieno di una società narcisistica che ama apparire, dimostrare, ostentare e fa del proprio orgoglio personale la merce di scambio per comprare rispetto e sentimenti.

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