giovedì 29 aprile 2021

#Spettacolo: Tutto molto sbagliato

Ce ne rendiamo conto da soli, ma ce lo aveva già detto Patch Adams nel 1998 quanto necessario fosse ridere. Il comicoterapeuta americano, i cui panni furono vestiti da Robin Williams, cercava di far sentiere meglio i pazienti di ogni età, con ogni malattia, attraverso la realizzazione dei loro desideri e dall’ilarità da essi scaturita. Perché si, la risata allunga la vita; essa porta alla riduzione degli ormoni dello stress, come il cortisolo e l'adrenalina. Quando si ride il cervello rilascia anche quelle endorfine che possono alleviare il dolore fisico. La risata inoltre aumenta il numero di cellule produttrici di anticorpi e migliora l'efficacia delle cellule T, creando un sistema immunitario più forte. Allora perché non ridere con uno spettacolo di  Stand Up Comedy disponibile in streaming su Amazon Prime Video
Lo spettacolo si chiama: Tutto molto sbagliato e adesso vi spieghiamo perché ve lo consigliamo.
Noi di 4Muses stiamo sentendo profondamente la mancanza del palcoscenico. Che sia una sala cinematografica o una teatrale o un prato, sentiamo sempre più l’esigenza di tornare a respirare quella normalità non separata da uno schermo. Come noi, crediamo che tanti altri li fuori stiano sentendo questa mancanza; un’assenza che si declina con sempre più prepotenza anche in chi quegli spettacoli li realizza e li rende possibile. 
Stare seduti su una poltroncina è possibile proprio perchè qualcuno è disposto a fare il suo numero di magia su un palchetto e non importa la dimensione di esso o la quantità di persona che sono disposte a fermarsi a guardare... quella è magia comunque. 
Questo spettacolo del 2019 ci ha un po’ riportate al periodo in cui era normale prenotare un biglietto per poter passare una serata tra gli spalti o al pub con i microfoni aperti. Una risata rilassante che ha avuto la capacitò di catapultarci nelle battute del comico riuscendo a farci staccare la testa dalla stanchezza che quotidianamente si sta accumulando. 

In “Tutto molto sbagliato” il protagonista della scena è Andrea Paone, un comico e scrittore che avete avuto modo ti conoscere nell’intervista che gli abbiamo dedicato (qui il link). Lo show trae ispirazione dallo spettacolo di Neal Brennan che è disponibile su Netflix dal titolo “3Mics”. Il ragazzo alterna dunque 3 atti, attraverso un gioco di luci che gli permette di calare simbolicamente il sipario. Sfondo nero, una luce puntata e un accento toscano che si mescola alla romanità riuscendo a tirar fuori delle vere e proprie esperienze di vita dal forte lato comico. 

La cosa che più ci ha colpito di questo spettacolo è sicuramente il fatto che, nonostante la rapidità delle battute sul palco, venga portata molta emotività. Questo ci ha spinto a chiedere ad Andrea cosa lo ispirasse nella scrittura delle sue battuto. Partendo dal familiare, infatti, il comico riesce a raccontare e ad abbattere stereotipi e luoghi comuni. Si mette a nudo portando una sensibilità non indifferente. 
Il racconto del nostro protagonista parte dalle esperienze più recenti nella capitale tornando a quelle più legate al suo passato, trattando tematiche assai diverse e molto importanti. Ci porta all’interno della sua quotidianità tra Lazio e Roma, giocando con i luoghi comuni e col black humor, facendolo saggiamente, dosando la battuta e l’esplicito.
E se da una parte troviamo questo lato adulto e quasi contemporaneo delle esperienze di Andrea, dall’altra il pubblico viene trasportato in qualcosa di più intimo. Un’elaborazione, un sostegno, un’esperienza che è difficile da far propria, ma che comunque la si ritiene familiare. Andrea parla del nonno, dell’uomo che lo ha ispirato e che continua a farlo, una presenza costante che forse è ancora un po’ su quel palco con lui. Un lutto che viene citato, portato in scena e usato come guida per questo viaggio esperienza le che riesce a suggerire nei suoi atti su quel palco. Un sorriso, dunque, dolce e amaro allo stesso tempo. 

La visione dello spettacolo, successivamente, ci porta ad affrontare una tematica che difficilmente, nell’immaginario collettivo, viene associata ad un uomo, un disturbo alimentare scaturito da un trauma che all’apparenza sembra quasi banale. Portare in scena la bulimia e farlo usando il giusto equilibrio di emozioni non è assolutamente facile e segna la bravura della sua penna. Trattare persino la religione riuscendo a mescolare un passato collettivo assai presente con un presente folle e paradossale. 

C’è qualcosa di interessante e di molto intelligente in tutto questo show. Uno spettacolo che riesce un po’ a rompere degli schemi comuni, pur ritraendo nella canonicità della stend up comedian.  Battute che sono in grado di far comprendere la sottile linea tra satira, black humor ed offesa... una linea che molto spesso non viene capita e che questo genere di spettacoli riescono a definire.





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