martedì 23 aprile 2024

#Libri: Io non uccido

Non ho vergogna ad ammettere che ho scelto di leggere il libro di Manuel Negro come esperimento: può un thriller essere anche comico? Da lettrice con la puzza sotto al naso e da persona che ama mettersi in gioco e, perché no, stare nel mezzo del dibattito, ho subito approfittato dell’occasione quando ho visto unirsi due generi all’apparenza così lontani.

Io non uccido è uscito in Italia il 16 aprile 2024, edito Fazi Editore.  
 
Eddy è vegano

Questo aspetto della sua vita è lapalissiano sia per le persone che lo frequentano assiduamente, sia per gli sconosciuti che si imbattono nei suoi spettacoli nei peggiori locali di Torino. Il nostro quarantenne, infatti, è un comico col nome d’arte il comico vegano.
Come accade a molti comici – e artisti, mi ci metto anch’io da scrittrice – lo scorrere del tempo smorza l’entusiasmo, soprattutto se il proprio lavoro non viene apprezzato come vorremmo.
Così Eddy, single che vive a casa della nonna fin da bambino a seguito della scomparsa misteriosa dei propri genitori, ha in sé – come è normale che sia visto il suo passato – mille insicurezze e dubbi sulla sua persona e questi si accumulano, fino a portarlo a volver abbandonare il suo lavoro. A farlo rimanere sulla retta via è il saggio agente argentino Buenafuente, che ho immaginato con lo stesso identico accento di Paulo Dybala, e l’amico di sempre Rascel, con i suoi lunghi silenzi.
L’intervento di Buenafuente è davvero miracoloso, perché Eddy continua con i suoi spettacoli nelle bettole, dove viene notato da un autore televisivo che lo vuole a Sanremo: il Festival più importante in Italia, lo spettacolo più visto durante l’anno non solo nel nostro bel paese, ma anche in Europa e nel Mondo.

Da zero a cento in un attimo… si può davvero gioire?


A pochi giorni dal festival, Eddy riceve una terribile notizia: la sua amata nonna Delia è stata rapita dal “Cacciatore di vegani” e potrà essere rilasciata solo ed esclusivamente se Eddy rinuncerà a Sanremo, altrimenti la cara nonnina farà davvero una bruttta fine. Ovviamente in entrambi i casi la polizia non deve essere contatta.
Così Eduarco – suo vero nome – affronta una crisi interiore: deve davvero rinunciare alla sua grande occasione per salvare la nonna? O può fare da sé?
Temerario come solo un artista quarantenne sa essere, chiama a sé i suoi compagni fidati e assieme alla poliziotta Alex, cercano una soluzione all’enigma. Chi può essere questo “Cacciatore di vegani”? Il proprietario del nuovo bioparco che Eddy ha preso di mira negli ultimi spettacoli? Un fan ossessivo? Uno di quelli, invece, che ama insultarlo perché osanna la dieta carnivora? Un pazzo invidioso?

Ovviamente non diremo di più per non fare spoiler

Per rispondere alla domanda posta in introduzione: sembra impossibile, ma sì, si possono coniugare trame thriller con scenari comici. Ovviamente il tutto dipende dai gusti personali, ma non per questo il lettore sarà meno intenzionato a proseguire la lettura che tiene lo stesso incollati.
Pagina dopo pagina si cerca di capire assieme a Eddy, non mancano i colpi di scena pur essendo tutto svolto in un arco temporale ristretto.
La psicologia del protagonista viene poco raccontata, ma molto mostrata, denudandolo nelle sue sofferenze per l’abbandono improvviso dei genitori e quella poca voglia di prendersi sul serio di chi nella vita ha sofferto davvero.
Non manca poi una leggera critica a una società che vive sui social, spiattellando il proprio privato mercificandolo e barattandolo per un po’ di like, questa è davvero la ciliegina sulla torta in una storia che comunque funziona.

Devo dire, però, che il tutto dipende dai propri gusti personali. I fan del noir o del dark poco potranno interessarsi a Eddy, ma gli animi più spensierati, restii allapproccio verso i thriller perché si angoscerebbero con facilità, possono trovare con “Io non uccido” un buon compromesso.

E a proposito di dieta vegana, forse è arrivato il momento di farmi delle analisi.

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