mercoledì 24 aprile 2024

#Teatro: Un nemico del popolo

Nel 1882 il drammaturgo norvegese Henrik Ibsen (1828-1906) scrive il dramma “Un nemico del popolo”, andato poi nelle scene il 13 gennaio dell’anno successivo al Christiania Theater dell’attuale Oslo, con regia di Johannes Brun.

In Italia arriva il 21 marzo 1894, al Teatro Nuovo di Verona per la compagnia Zacconi-Pilotto in una tournée con tappe a Napoli, Torino e Milano.
Negli Stati Uniti, invece, arriva il 28 dicembre 1950, con un adattamento di Arthur Miller (1915-2005) al Broadhurst Theatre di New York, con ben trentasei repliche.

Ne esistono anche le versioni cinematografiche: il film del 1978 “Un nemico del popolo” di George Schaefer e quello del 1989 “Nemico Pubblico”, di Satyajit Ray.
La pellicola italiana di “Un nemico del popolo” con regia di Ottavio Spadario va in onda il 24 maggio 1967 sulla Rai; nel 1973 viene trasmessa una seconda versione, con regia di Sandro Sequi.


Dal 10 al 14 aprile 2024 la Compagnia teatrale Giuseppe Schirillo ha portato sul palco del Piccolo Teatro San Vigilio il suo adattamento, con regia dello stesso Schirillo e aiuto regista Carla Brunetti. Le scene sono dello stadio SchiRan, mentre i costumi dell’Atelier Fragola.

Il dottor Stockmann (Fabio Ranucci) fa un’incredibile scoperta: le acque della stazione termale della sua città sono altamente nocive per la salute. Stockmann non ha dubbi: le terme devono chiudere per la stagione, affinché si possano fare i lavori necessari per renderle accessibili. Non è dello stesso parere Peter Stockmann (Giuseppe Schirillo), sindaco e fratello del medico che preme affinché la notizia rimanga del tutto segreta.


I due Stockmann lottano tra di loro anche per mezzo della stampa: la signora Hovstad (Laura Petroni), la signora Billing (Anna Ferri) e Aslaksen (Giorgio Guidoni), infatti, sono giornalisti e voci del popolo, per questo molto interessati alla notizia. Se, però, dapprima sono totalmente dalla parte del medico perché è giusto che la gente sappia e rischi la salute, dall’altra si rendono conto che la chiusura delle terme provocherà una drastica riduzione del turismo con l’aggiunta di una tassa che la popolazione di certo non vorrà pagare. Nasce così in loro una sorta di divisione morale, che li porterà inevitabilmente a una lunga lotta interiore nello scegliere tra bene e male, qualunque cosa siano.
Chi rimane a fianco del dottore è la moglie Catherine (Isabella Burini), il Capitano Horster (Angelo Bonaventura) grande amico di famiglia e – almeno in apparenza – Morten Kiil (Francesco Franchello), in questo adattemento fratello di Catherine.

Thomas non si arrende neanche sotto le minacce del fratello Peter, fa di tutto per mettere in luce la sua tesi, con l’intera città contro. In più i cittadini Nansen (Massimiliano Tron), Edward (Raffaele Cirillo) e l’ubriaco (Giuseppe Marcolino) che con la rabbia di chi ha paura di un’eventuale scomoda verità inveiscono contro il dottore, praticamente costretto a scappare dalla Norvegia per evitare ripercussioni.


Ovviamente non diremo qui come andrà a finire.

Nell’attesa dell’inizio, durante l’intervallo e alla fine, il pubblico è stato allietato con la musica della giovane band “Name Not Found”, che hanno portato eccellenti cover dei grandissimi nomi della musica internazionale.


Come capitato nella visione del film, la compagnia Schirillo ha saputo tenere incollato il pubblico, suscitando molte domande: è vero che la maggioranza ha sempre ragione? Cosa si può definire verità, quando la stampa ha il potere di pubblicare la propria versione?

La chimica sul palco è tangibile, rendendo credibile ogni legame recitato, merito dell
’affiatamento che lo spettatore sa esserci ancora prima che il sipario si apra, sentendo un urlato: Viva il teatro!”, incitamento sempre diretto dal regista stesso.

Chiunque è uscito dal teatro lo ha fatto con una dose di ricchezza in più e, almeno speriamo, più benefici del dubbio per tutti quelli che ancora oggi vengono trattati come “nemici del popolo”.

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