lunedì 22 agosto 2022

#Costume&Società: Mondo LEGO

Novant'anni fa venne fondata la famosa società di giocattoli nota con il nome di “LEGO”. L’azienda nacque in Danimarca - a Billund - nel 1932 da Ole Kirk Kristianse ed era piccola, a conduzione famigliare e si occupava delle costruzione di giocattoli in legno. Il nome dell’azienda arrivò solo nel 1934, dall’unione di due parole danesi: “leg godt”, che significano “gioca bene”. Ancora oggi il nome rispecchia anche gli ideali dell’azienda e da quel momento il marchio “LEGO” cominciò a essere applicato direttamente sui giocattoli di sua produzione.

Negli anni ’40 cominciò a diffondersi l’uso della plastica, così Kristiansen decise di inserire questo materiale nella sua produzione, nonostante chi gli stava intorno fosse di parere contrario: non si credeva, all’epoca, che puntare sulla plastica fosse una mossa vincente. È nel 1947 che inizia a progettare i primi mattoncini di plastica, anche se la produzione viene avviata in via ufficiale solo due anni dopo. Il primo giocattolo fatto completamente di questo materiale fu un camioncino scomponibile. I mattoncini vennero presentati al pubblico come: “Automatic Binging Bricks”. All’inizio, però, non erano molto funzionali e il gioco risultava troppo impegnativo, così l’azienda riprogettò il tutto e nel 1958 vennero rilasciati i blocchi come li conosciamo oggi che, diversamente dai precedenti, avevano al loro interno dei cilindretti che ne permettevano una sorta di assemblaggio più facile e duraturo. Dato che offrivano la possibilità di creare qualsiasi cosa, si diffusero in tutto il mondo. Addirittura nacquero manuali e guide per la progettazione. Alla morte di Ole, gli succedette suo figlio, Godtfred, che lavorava già da tempo con suo padre.

Inizialmente i mattoncini erano fatti di acetato di cellulosa e solo nel 1963 l’azienda cambiò materiale per uno che fosse atossico, più resistente al calore, meno deformabile e con meno perdita del colore. Nel giugno del 1968 venne creato il primo “Parco Legoland” a Billund, dove vennero realizzate delle città in miniatura e nel 1969 venne messo in commercio il sistema Duplo, fatto con mattoncini molto più grandi per un pubblico di bambini piccoli. Negli anni '70 l’azienda ebbe un vero e proprio boom: nel 1971 iniziò a introdurre parti di mobilio e case per le bambole per un pubblico femminile e l’anno dopo Lego realizzò modellini di navi e barche che galleggiavano davvero.

Nel 1978 l’azienda cominciò a sviluppare i suoi iconici personaggi – a oggi personalizzabili – e nel 1979 vennero introdotti i primi set spaziali , i primi personaggi animali e i primi elementi per realizzare gioielleria per bambine. Nel 1980 LEGO istituì nella sua azienda la Divisione Prodotti Educativi, con l’idea di potenziare l’aspetto educativo dei suoi giocattoli. Facciamo un salto di dieci anni e arriviamo agli anni '90, precisamente nel 1992, quando la società conquistò due record nel Guinness dei Primati: un castello fatto da quattrocentomila pezzi e una ferrovia di cinquecento quarantacinque metri.

Nel corso degli anni, la società è arrivata a realizzare prodotti precisi di fandom di successo, come Harry Potter, Star Wars, Prince of Persia, Pirati dei Caraibi, Jurassic Park, Jurassic World e altri, senza scordare anche quelli realizzati per serie tv come Friends, Doctor Who, I Simpson e tante altre. Negli ultimi anni, dal 2016, si sono aggiunti i set di Animali Fantastici e dove trovarli, Capitan America: Civil War, Doctor Strange, I Guardiani della Galassia, Spiderman e altri prodotti della Marvel.  A livello musicale, sono stati creati dei set dedicati ai Beatles e nel 2020 è uscito perfino uno dedicato a Super Mario.

In Italia, a Torino, nel 2017 ha aperto il più grande store di LEGO nazionale, composto da due piani per un totale di trecentodieci metri quadri. Negli anime, poi, non mancano i riferimenti ai LEGO: in Death Note, possiamo vedere Near giocare e illustrare i suoi ragionamenti attraverso dei mattoncini che richiamano inevitabilmente alla mente quelli della catena danese e anche in Shaman King, il personaggio Blocken Meyer, il cui corpo è composto da blocchi che ricordano molto i LEGO.

Inoltre i mattoncini sono diventati parte integrante dell’arte. Nathan Sawayanel 2001 lasciò il suo lavoro d’avvocato per concentrarsi sulla produzione artistica, e fu il primo in assoluto a portare i LEGO nel mondo dell’arte. La sua mostra itinerante, “The Art of the Brick” ha catturato l’attenzione di persone di tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, tanto che, secondo la CNN, è una delle dodici mostre al mondo da vedere. Fino al 28 agosto la mostra è a Milano con oltre cento sculture composte da un milione e mezzo di blocchi. Possiamo trovare riproduzioni del David di Michelangelo, La Gioconda di Leonardo da Vinci, La ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer, La notte stellata di Van Gogh, la Cappella Sistina, L’urlo di Munch, La grande onda di Kanagawa, La Fontana di Duchamp, La Venere di Milo, Il Pensatore di Rodin e il Bacio di Klimt, ma anche di uno scheletro di un dinosauro lungo sei metri fatto con ottantamila mattoncini.

Noi da piccole ci divertivamo a giocare con i LEGO, e voi?

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