giovedì 15 aprile 2021

#Anime: Jujutsu Kaisen

Attenzione, questo articolo potrebbe contenere spoiler sul manga e sull'anime.

Jujutsu Kaisen (呪術廻戦, letteralmente "combattimento di stregoneria"), scritto e disegnato da Gege Akutami è un manga pubblicato per la prima volta nel Marzo 2018, inizialmente sulla rivista giapponese Weekly Shōnen Jump.
Composto da quindici volumi, il manga, edito da Shūeisha, è stato pubblicato per la prima volta sotto forma cartacea il 31 Ottobre 2019.
Poco meno di un anno dopo, il 3 Ottobre 2020, sbarca su JNN (Japan News Network) il primo episodio di Jujutsu Kaisen, composta da ventiquattro episodi animati dallo studio MAPPA e disponibile in streaming su Crunchyroll.
Da subito la serie ha acquisito un enorme successo, tanto da coinvolgere una fetta di pubblico più ampia di My Hero Academia e Boruto: Naruto Next Generations uniti, due degli anime in corso più chiacchierati e popolari oggigiorno.

Noi di 4Muses lo abbiamo guardato e, ovviamente, abbiamo tratto le nostre conclusioni ma successivamente ci siamo chieste: perché è così tanto popolare?
Le ambientazioni non sono in realtà niente di nuovo, né tantomeno lo sono i personaggi; il mondo è diviso in stregoni, maledizioni e esseri umani normali.
Già di base niente di sconvolgente, insomma, tanto che a tratti inizialmente l’ambientazione dell’anime ci era sembrata estremamente simile a Noragami - ambientato in un mondo diviso in divinità, maledizioni ed esseri umani normali -, del 2010 e, per moltissimi versi, a Naruto, del 1999 (vedi: i personaggi del team di Satoru Gojo ispirati in modo impressionante ai quattro personaggi principali del team sette di Kakashi Hatake).

"Yuji, tu sei una persona forte, quindi devi aiutare il prossimo. Vanno bene anche solo le persone che ti sono vicine, ma vedi di salvare chi puoi"
- Wasuke Itadori

La storia inizia con il protagonista Yuji Itadori, uno studente del liceo West Junior High di Sendai (città del Giappone capoluogo della prefettura di Miyag) e membro del club dell'occulto della scuola.
Il nostro protagonista in realtà vive una vita perfettamente normale: ha i suoi amici, ha un talento innato nello sport che non ha voglia di coltivare per via del troppo impegno che richiede e ogni giorno visita suo nonno, Wasuke Itadori, all'ospedale.
Il punto di rottura della trama avviene dopo la morte per vecchiaia di quest'ultimo e dopo l'incontro con Megumi Fushiguro avvenuto nella sala d'attesa dell'ospedale; il ragazzo si presenterà da subito come uno stregone, studente del primo anno della Jujutsu High di Tokyo, e gli annuncerà senza troppi giri di parole che nella sua scuola superiore sarebbe dovuto essere presente un talismano maledetto di grado speciale, capace di trattenere tutte, o larga parte, delle energie negative presenti all'interno della scuola.
Come possiamo ben immaginarci, l'oggetto maledetto è scomparso, e il nostro protagonista è la persona che lo ha rubato. Yuji non si farà problemi a confermare l'accusa sportagli e non si farà problemi a restituire l'oggetto - una scatolina con all'interno il talismano -, oggetto che deve risultare un po' troppo leggero a quanto pare, dal momento che lo stregone si accorgerà pochi istanti dopo averlo preso in mano, che la scatola è vuota; infatti il feticcio vero e proprio non lo ha Yuji, ma Sasaki e Iguchi, i suoi senpai, che hanno tutta l'intenzione di sciogliere il sigillo.
Bene, il sigillo è un dito - apparentemente umano - che una volta sciolto porta su Sasaki e Iguchi tutte le maledizioni della scuola accumulatasi nel corso dei secoli.
Raggiunta la scuola ma incapace di sconfiggere le maledizioni a causa della sua mancanza di poteri magici, Yuji ingoia il dito per proteggere i suoi amici e, quando rimarrà ferito, Megumi, diventando così l'ospite di Sukuna Ryomen, un essere umano vissuto più di mille anni prima, reincarnatosi dopo la sua morte in maledizione e soprannominato nientepopodimeno che "il Re delle Maledizioni".

Con la spiegazione della trama ci fermiamo qui, non vi diciamo altro.
In realtà come potrete aver capito se non siete propriamente nuovi nel mondo degli anime shōnen ( 少年, letteralmente "ragazzo". Gli shōnen sono opere indirizzate tendenzialmente e principalmente a un pubblico maschile e sono quello che noi chiameremo "d'azione", per quanto il termine in realtà sia una sorta di termine ombrello. In questo genere sono infatti spesso incluse opere horror, fantasy, di fantascienza, sportive e che vedono la presenza di robot e l'utilizzo di arti marziali) veramente quest'anime non è niente di nuovo e ha veramente poco di originale.
Però è come un film che, per quanto sia visto e rivisto almeno un centinaio di volte sul mercato, ti tiene incollato allo schermo.
Le animazioni sono il suo punto forte, e lo studio MAPPA con Jujutsu Kaisen ha dato veramente il meglio di sé; i dialoghi sono oggettivamente esilaranti e accattivanti e i personaggi, per quanto molto ispirati ad altri personaggi già esistenti in Naruto (dai, su, non solo il team di Satoru Gojo, ma anche lui stesso ha tante similarità con Kakashi Hatake, a partire dall'aspetto fisico) sotto determinati punti di vista hanno delle marcie in più rispetto agli originali.
Ah, sì, a proposito di Satoru Gojo...il 70% buono (secondo noi anche di più) di chi guarda quest'anime lo guarda o ha iniziato a guardarlo grazie a lui, e noi crediamo sinceramente che se un personaggio riesce ad avvicinare una fetta di pubblico così tanto ampia a un'opera, forse qualcosa di buono Gege Akutami l'avrà anche fatto.

In conclusione, pensiamo anche che un'opera non debba per forza fare la storia, lasciamoci alle spalle l'idea sbagliata che una cosa è valida e piacevole solo ed esclusivamente se rivoluzionaria e/o leggendaria. Questo anime non lo è adesso e non sappiamo se lo sarà mai - probabilmente no -, ma va benissimo così.

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