martedì 6 aprile 2021

#Costume&Società: Catcalling


"Catcalling: molestia sessuale, prevalentemente verbale, che avviene in strada.
Si forma dal verbo (to) catcall, documentato insieme al nome corrispondente catcall già a partire dalla seconda metà del Settecento per indicare rispettivamente l'atto di fischiare a teatro gli artisti sgraditi e il fischio di disapprovazione stesso."
- Dal sito dell'Accademia della Crusca

Clacson di autovetture, fischi, urla, gesti, risatine commenti non richiesti e richieste insistenti di informazioni personali; queste sono solo alcune delle cose che rendono il catcalling una molestia sessuale a tutto tondo.
Per quanto in questo caso si possa parlare anche di soggettività della persona ricevente, in linea di massima dobbiamo darvi una notizia: no, determinati tipi di attenzioni non vengono viste come complimenti, né tantomeno come apprezzamenti.
Secondo uno studio del 2015 svolto dalla Cornell University, quasi l'80% delle ragazze intervistate in Italia aveva affermato di essere stata vittima almeno un episodio di catcalling al di sotto dei diciassette anni.
E gli uomini? Secondo uno studio del 2019 svolto da LGBCatT - un collettivo dell'Università Cattolica di Milano -, su circa dieci/quindici testimonianze raccolte, due uomini hanno affermato di essere stati vittima di catcalling: una riguardava un ragazzo omosessuale, mentre l'altra un ragazzo in drag.
Quindi è palese che, per quanto le donne siano le vittime principali, questo sia un problema che va ben oltre le dinamiche di genere.

Ma perché anche in questo caso la percentuale di donne vittime di catcalling supera di gran lunga quella degli uomini? Semplice, le donne, che lo si voglia accettare o meno, sono sempre state e sono ancora oggi viste non tanto come degli oggetti (il problema dell'oggettificazione è un problema tanto femminile quanto maschile), ma come delle vere e proprie bambole gonfiabili.
Sapete che c'è? Essere considerati degli oggetti è brutto, sì, ma diciamoci la verità: noi donne non siamo di certo delle sante, e non siamo sempre vittime. Anche noi oggettifichiamo spesso e volentieri gli uomini e il genere maschile in generale senza il minimo riguardo.
Quello che è veramente tanto aberrante, ed è quello che noi donne non facciamo praticamente mai (sottolineiamo "praticamente mai") è considerare un uomo, o un qualsiasi essere vivente, letteralmente una bambola gonfiabile.
Empatia?
Comunque, sta di fatto che se per un oggetto comunque avrai sempre un minimo di rispetto e considerazione (che possono variare in base all'importanza che dai a esso), per una bambola gonfiabile che si usa solo ed esclusivamente per il proprio piacere personale, è ovvio e palese che il rispetto e la considerazione che si ha di questa sarà un po' particolare.

"Un po' particolare" = nessuna donna vuole sentirsi come una bambola gonfiabile con cui sei titolato a fare quel che vuoi.
Speriamo di essere tutti d'accordo quando diciamo che nella società odierna siamo diventati tutti un po' troppo sensibili a tutto, e non capiamo né comprendiamo chi si sente offeso da veri e propri complimenti, anche se fatti da sconosciuti.
Ma i fischi anche no grazie, ecco. Quelli non sono complimenti. Parliamo del fischio solo ed esclusivamente perché se n'è parlato tanto in questi giorni, ma è certo che il discorso valga anche per clacson di autovetture o qualsiasi altro verso e urlo del caso.
Il fischio è, in due semplici parole, deumanizzante e umiliante.
Non esiste umano che si voglia sentire - almeno nella sua quotidianità - un cane, né tantomeno che voglia essere trattato come tale e non importa se non viene capito dov'è l'offesa, certe cose non vanno per forza capite ma vanno fatte e basta. Sulla fiducia.
Attenzione: siamo le prime a condannare il Politicamente corretto, ma crediamo anche che bisogna mettere dei limiti. Se è molestia, se umilia e deumanizza e se non è consensuale non esiste critica sul Politicamente corretto che regga.

Sappiamo, infine, che potrà sembrare sarcastico e forse anche amaro il tono che stiamo usando per queste ultime parole, ma in questa situazione più che in tante altre esce spesso fuori dalla bocca degli uomini la fastidiosissima frase "non tutti gli uomini" e sì, spoiler, lo sappiamo, ma sviare il discorso e ignorare così spudoratamente il problema indirizzando il tutto su sé stessi è, lasciatecelo dire, alquanto squallido; sappiamo bene che non tutti gli uomini assumono determinati comportamenti, ma ciò non giustifica il doverlo ribadire, in quanto in certi casi il dover puntualizzare una cosa - soprattutto se ovvia - non è né intelligente, né utile a nessuno.
Insomma, anche in questo caso così come in tanti altri casi, oltre al danno pure la beffa.

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