martedì 15 agosto 2023

#Anime: Mila e Shiro

Uno degli anime più storici per tutti i nati anni ’80 e anche per chi è nato nei primi anni ’90, parliamo di “Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo” il cui titolo originale è “Atakkā Yū!”; che sarebbe il giapponese per “Attacker You!”, cui possiamo dare come senso “Ti assalgo”, “Ti aggredisco”.


I testi del manga sono di Shinzo Akaede e Jun Makimura, quest’ultimo anche disegnatore. In Giappone esce nel 1984 per la casa editrice Kōdansha, mentre in Italia arriva nel 2003 per la Star Comics.

L’anime approda in Giappone sempre nel 1984 sulla Tv Tokyo, mentre in Italia arriva due anni dopo, nel 1986, su Italia 1.

Nel 2008, per le Olimpiadi di Pechino, è stato realizzato il sequel: “Mila e Shiro – Il sogno continua” (“New Attacker YOU!” in originale).

In questo articolo parleremo solo dell’anime, che si differenzia dal manga.
 
Guarda guarda in campo c’è
una nuova giocatrice
Mila il suo nome è
e il talento ha per tre

Il padre di Mila Hazuki è un famoso fotografo internazionale ed è per questo che, partito per il Perù quando lei era piccola, l
ha affidata ai nonni, i quali vivono in campagna. Tornato dal suo viaggio di lavoro, può di nuovo dedicarsi alla figlia, ormai adolescente – frequenta le scuole medie – e per questo la ragazzina si trasferisce a Tokyo.

La madre di Mila ha abbandonato la famiglia quando lei era troppo piccola per avere suoi ricordi, così il padre, per non far soffrire la figlia, le racconta che è morta. Giusto per non farla soffrire, eh. 

La famiglia non finisce qui, perché nel nucleo c’è anche un bambino, fratello adottivo di Mila: Sunny. Fastidioso come pochi, ma molto legato alla sorella e la segue ovunque vada.

Quando comincia a frequentare la scuola, Mila decide di iscriversi alla squadra di pallavolo ed è qui che nasce la sua passione per questo sport. Si rivela da subito talentuosa, tanto che le viene quasi istintivo sognare di partecipare alle Olimpiadi di Seul 1988 con la Nazionale giapponese. A ostacolare questo sogno, però, sembra esserci Nami Hayase: capitano della squadra, ma avversaria davvero ostica da battere. Nami ha lo stesso talento di Mila, più affinato per anni di pratica. Anche l’allenatore, Daimon, non sembra di certo aiutare la squadra, in quanto i suoi modi sono del tutto maneschi e ostili alle ragazze.


La pallavolo diventa comunque la ragione di vita di Mila, soprattutto quando fa la sua comparsa Shiro Takiki: capitano del club di pallavolo maschile. Come vogliono tutte le dinamiche anni ’80 e ’90, Mila e Nami, già rivali nello sport, accrescono i loro dissapori quando si scoprono entrambe innamorate del ragazzo.


Là tra il pubblico lei sa
Shiro se ne sta
il suo cuore ora sì
batte batte forte, forte forte…

Non sappiamo perché in Italia si sia battuto così tanto sulla storia d’amore tra Mila e Shiro, quando le puntate sono davvero incentrate sulla carriera sportiva delle ragazze. Comunque, Mila è bravissima in attacco, le sue schiacciate sono dinamite… no, quella era un’altra pallavolista (Parliamo di “Mimì e la nazionale di pallavolo”, molto più vecchia di Mila. Stiamo infatti a inizi anni Settanta). Per quanto sia abile in quel ruolo, però, nella ricezione scarseggia, ed è qui che subentra Nami Hayase. Grazie alla completezza delle due, la squadra riesce ad arrivare alla finale del campionato studentesco, nonostante l’allenatore Daimon sia stato mandato – a ragione – via, sostituito letteralmente dal primo che passava e che non sapeva nulla di pallavolo.


Allo scontro finale incontrano le Sunlight, capitanate da Kaori Takigawa, già nella nazionale olimpica dall’età di tredici anni. Kaori è una specie di mostro assatanato di vittorie, non ha pietà del nemico, ma nonostante il carattere fermo e determinato in campo, fuori è gentile, buona e solare, tanto da stringere fin da subito una forte amicizia con Mila che altro non fa che ammirarla.


Shiro è un gran campione già
mentre Mila è riserva
ma con grinta lei sa
campionessa diverrà
 
Finito il campionato delle medie, e dimostrata la sua bravura, Mila entra a tutti gli effetti nel campo dei professionisti, giocando con le Seven Fighters, dove si aggiungono due nuovi personaggi: Yogina Yokono e Sori Shinoda. Con la seconda ci sono un po’ di alti e bassi, in quanto gioca nello stesso ruolo di Mila, ma alla fine ciò che conta è il bene della squadra che riesce a vincere sia il campionato che il torneo open.


Ogni partita è seguita da un palazzetto pieno di tifosi e da due telecronisti fissi, tra cui l’ex campionessa di pallavolo Kyushi Tajima, che guarda con ammirato interesse Mila. Ovviamente il fratellino Sunny è onnipresente, tanto da aver istituito un fan club per la sorella.
Vittoria dopo vittoria, Mila è finalmente convocata in nazionale, ed è in questo periodo che scopre una terribile verità: Kyushi è la sua vera madre che ha abbandonato la figlia per proseguire con la sua carriera di giocatrice.

Inutile dire che Mila ne rimane profondamente turbata. Decide di lasciare la pallavolo, ma sarà proprio Shiro, ormai suo fidanzato, a farle cambiare idea. Il suo talento è troppo grande per essere sprecato, così come deve iniziare a guardare il lato positivo del tutto: sua madre è viva e può lavorare su un rapporto che prima di allora considerava impossibile.

Mila torna sui suoi passi, anche seguita dalla madre con la quale ristabilisce un buon rapporto.

Certo ancora lei dovrà
allenarsi molto
ed un giorno lei sarà
forse la più brava, brava, brava…

La nazionale vince in amichevole contro l’URSS e questo dà grandi speranze al Giappone (giusto negli anime, guardate). Così, spinti da una mania di grandezza che può farli sperare nell’oro olimpico, le ragazze vengono divise nella Nazionale A (con Kaori, Rayaka Omori, Clara Ohsugi, Asai Iromine Nabiki Yokono, sorella di Yogina e altre) e la Nazionale B (con Mila, Nami, Monia Takami, Vera Oriki, Oki Samoto e altre ancora). Chi tra loro vincerà più amichevoli potrà avere più speranze di andare a Seul.


In questo contesto di forte competizione, Mila si scontra con Tulia Kaido che, pronta a tutto pur di partecipare alle Olimpiadi, seminerà discordia tra il gruppo. Alla fine, però, è la squadra di Mila a vincere, Kaori ormai calma riesce a fare pace con tutte.

Nel momento finale dell’ultimo episodio vediamo la nazionale giapponese, con Mila, Nami e Kaori in campo, iniziare la prima partita contro la Cecoslovacchia.

Differenze anime-manga


Questa volta le mettiamo perché sono davvero importanti. Chiameremo Mila con il nome originale di Yu.


Sunny non esiste nel manga, anche perché – sempre nel manga – la madre di Yu è davvero morta e compare solo tramite flashback.

Se nella prima parte dell’anime si è data molta importanza al ruolo di Daimon, nel manga è marginale, tanto da non avere quasi considerazione.
Yu e So (Shiro) nel manga non stanno insieme, ma ciò non toglie che sia spesso il ragazzo a incoraggiare la ragazza.
Il manga è più incentrato sullo spirito di sacrificio e l’impegno per arrivare a raggiungere determinati obiettivi. Le partite non vengono approfondite quanto gli allenamenti. Infatti qui la storia si conclude con Yu che entra a far parte della Nazionale. Tutti gli altri temi (amore, amicizia, abbandono e famiglia) sono stati aggiunti solo per l’anime.

Sequel


Nel sequel Mila si trasferisce in Cina, a Pechino. Anche se qualche anno prima ha dovuto interrompere la sua carriera a causa della rottura del tallone d’Achille, ciò non le impedisce di continuare ad allenarsi.

Shiro allena la squadra delle Dragon Ladies che, retrocedendo, rischia lo scioglimento. È qui che arrivano Ming Yang – ex giocatrice della Nazionale cinese – e Nami Hayase, per cercare di ricompattare la squadra. Al gruppo viene aggiunta Glin Wong, campionessa di kung fu con grandi prestazione atletiche e viene richiamata anche Mila che ormai ha recuperato alla grande.
L’obiettivo di tutte è quello di vincere il campionato A2 in due anni per poter arrivare con le rispettive nazionali alle Olimpiadi di Pechino del 2008.

Voi ricordavate che l’anime era più un insegnamento del “non mollare mai”, o avete solo pensato alla storiella romantica tra Mila e Shiro?

Nessun commento:

Posta un commento