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martedì 8 settembre 2020

#SullaStrada: Reggia di Caserta


Situata nella città di Caserta, la reggia di Caserta è il palazzo reale più grande al mondo per volume. I suoi proprietari storici sono stati i Borbone di Napoli. L’inaugurazione avvenne nel 1774, anche se i lavori sono durati quasi un secolo: dal 1752 al 1845. L’architetto iniziale fu Luigi Vanvitelli al quale nel 1773 successe il figlio Carlo.

Si rimane a bocca aperta davanti alla maestosità del palazzo, in stile barocco e neoclassico. Non è un caso che la Reggia abbia questo aspetto imponente: voluta dal Re di Napoli Carlo di Borbone per un desiderio di competizione contro i reali francesi, la reggia aveva come obiettivo quello di superare in magnificenza e splendore Versailles.

 “La posizione è di eccezionale bellezza, nella più lussureggiante piana del mondo, ma con estesi giardini che si prolungano fin sulle colline; un acquedotto v’induce a un intero fiume, che abbevera il palazzo e le sue adiacenze, e questa massa acquea si può trasformare, riversandola su rocce artificiali, in una meravigliosa cascata. I giardini sono belli e armonizzano assai con questa contrada che è solo un giardino.”Goethe, 1787

Dopo l’eruzione del Vesuvio, nel 1767, re Ferdinando IV di Napoli si convisse a fare della reggia di Caserta la propria residenza di caccia, abbandonando Palazzo Reale di Portici. Con le sue milleduecento stanze, il costo complessivo per la sua costruzione e arredi ammontava intorno agli 8.711.000 ducati. 
All’interno si trova il superbo scalone reale a doppia rampa, di architettura tardo barocca. Ai margini della scalinata si trovano due leoni di marco di Pietro Solari e Paolo Persico. Il soffitto fu affrescato da Girolamo Storace-Franchis con Le quattro Stagioni e La reggia di Apollo. L’interno della Reggia meriterebbe un articolo tutto a parte, quindi è meglio fermarsi qui, per ora.
Il parco si estende per tre chilometri di lunghezza, su centoventi ettari di superficie, dividendosi in due aree: il giardino all’italiana e il giardino all’inglese. Ma anche di ciò parleremo in un altro articolo.
Nel dicembre 1805 Napoleone conquistò il Regno di Napoli e suo fratello Giuseppe ne divenne il re. La famiglia reale borbonica trovò rifugio in Sicilia, lasciando tutte le proprietà al nuovo sovrano. Con la conquista napoleonica della Spagna nel 1808, sul trono di Napoli si sedette Gioacchino Murat.
Fu dopo il Congresso di Vienna del 1815, dove venne restaurata la monarchia borbonica nel nuovo Regno delle Due Sicilie, che i Borboni tornarono ad appropriarsi della Reggia, anche se entrò in uno stato di decadenza.

Quando nel 1861 il Regno venne incorporato nel Regno d’Italia, il palazzo fu utilizzato occasionalmente da alcuni membri di casa Savoia, fino al 1919, anno in cui Vittorio Emanuele III lo cedette allo stato italiano.

Nel 1861 fu deciso di censire il contenuto nella Reggia e negli appartamenti reali venne trovato un bidet. Il sanitario venne così inventariato: “strano oggetto a forma di chitarra”.

La Reggia si è sempre prestata al cinema italiano e internazionale. Il primo e il secondo episodio di Guerre stellari, rispettivamente: “La minaccia fantasma” e “L’attacco dei cloni”, furono girati all’interno della Reggia di Caserta, spacciando gli interni per la reggia del pianeta Naboo.

Altri film con ambientazioni prese dalla Reggia di Caserta sono: “Donne e briganti”, “Ferdinando I re di Napoli”, “Il pap’occhio”, “Sing Sing”, “Li chiamarono… briganti!”, “Ferdinando e Carolina”, “Mission Impossible III” e “Io speriamo che me la cavo”, “I 3 aquilotti”, "Angeli e Demoni".

Gli interni sono presenti nella fiction RAI Giovanni Paolo II, anche se nella pellicola ricreano gli interni dei Palazzi Vaticani.

venerdì 30 ottobre 2020

#Costume&Società: Napoli e il culto per Maradona

Napoli, si sa, è una città che vive di calcio, come poche altre al mondo. E, come tutte le città che vedono il calcio come una religione, ha bisogno di un dio che catalizzi tutte le attenzioni dei tifosi che fanno di questo sport un vero culto. E tutti sappiamo che questo dio risponde al nome di Diego Armando Maradona.

Considerato da molti il più grande calciatore di tutti i tempi, nonostante l'eterna disputa con Pelè, "El pibe de oro" ha rappresentato qualcosa di più per i napoletani, fin da quell'incredibile 5 luglio 1984, quando Maradona calcava per la prima volta il prato del San Paolo davanti a 80.000 persone in estasi. Tutti capirono, da quei pochi palleggi effettuati a centrocampo, che la storia del calcio a Napoli, di lì a poco, sarebbe inevitabilmente cambiata, e che Diego, oltre che profeta in patria, sarebbe diventato "meglio 'e Pelè" all'ombra del Vesuvio.

giovedì 25 giugno 2020

#SullaStrada: Napoli & Musica

“Napoli è un luogo sopravvissuto a invasioni straniere, eruzioni vulcaniche, terremoti, rivolte popolari, e che allo stesso tempo ha prodotto nella sua storia una valanga di musica”
(John Turturro)



Non è difficile immaginare cosa accade nella mente di un italiano appena sente o legge la parola “Napoli”. Quello che mi è sempre capitato di pensare, da romana de Roma è: “perché?”. Sono state tante le volte in cui ho girato per le strade di Napoli, che ho respirato l’odore del mare e assaporato il suo cibo, e ogni volta, seduta su un sedile del treno che mi riportava a Roma, la domanda era sempre la stessa: “perché?”.

lunedì 27 febbraio 2023

#Musica: Quello che fa bene

Arrivato negli store, e disponibile per il download online, dal 17 febbraio: Quello che fa bene è il nuovo disco di LDA. In quest’anno, un po’ tutti, abbiamo avuto modo di conoscere Luca D’Alessio; dalla sua presenza ad Amici e il suo approdo a Sanremo 2023, il giovane cantante napoletano sta calcando il successo datogli dall’amore del pubblico italiano. A soli diciannove anni, ci ricorda la necessità del voler rischiare per poter inseguire i propri sogni.

Successivamente a “Quello che fa male”, con la sua nuova uscita, LDA affronta con le note tutto un suo percorso personale di crescita. Il disco prende questo nome per tre motivi: «il primo è scaramantico, mi sono detto che quello che fa male è andato bene, quindi poteva andare bene pure questo. Il secondo, è perché è un titolo felice perché mette il sorriso, solo per dire bene noi sorridiamo. E quindi dopo tutto questo periodo, un titolo felice mi sembrava la cosa più giusta. E terzo, perché c’è il passaggio di maturità da quello che fa male a quello che fa bene» in un certo senso un percorso di accettazione e redenzione.

venerdì 4 settembre 2020

#Libri: Gente del Sud

Sapete che scelgo i libri in base alle vibrazioni che emanano. Se sono simili alle mie, lo prendo senza leggere la trama.

Non a caso ho comprato “Gente del Sud” di Raffaello Mastrolonardo proprio mentre stavo a Napoli, nel periodo storico della Pandemia di Covid-19.

Noi di 4Muses siamo molto legate alla storia e crediamo fermamente di essere il risultato di ciò che i nostri antenati sono stati. Come accade per gli alberi, i frutti sono più succosi e le chiome più lucenti se le nostre radici sono ben salde e sicure. Non possiamo dare il nostro Essere al mondo se non conosciamo il nostro Passato.
Per questo alla fine del libro possiamo conoscere un po’ anche dell’autore, perché abbiamo letto le sue vicende famigliari, -anche se a volte romanzate o inventate- come se fossimo stati degli spettatori silenziosi in casa Parlante.

giovedì 5 novembre 2020

#Libri: Il Treno dei Bambini

Ogni libro lascia qualcosa al lettore, qualcosa che porterà per sempre dentro di sé. È il pezzo di una storia in cui ci siamo sentiti spettatori o protagonisti, se la scrittura lo prevedeva e se le emozioni descritte erano forti e ben chiare. Il libro che questa volta abbiamo recensito è “Il treno dei bambini”, un romanzo di Viola Ardone.

La storia è ambientata nella Napoli del dopoguerra, del 1946, con la povertà dilagante e le famiglie distrutte dalla miseria. Il protoginista è Amerigo Speranza, un bimbo di appena sette anni che vive solo in casa con la madre, Antonietta. La povertà la fa da padrone nella vita del piccolo, costretto ad ingegnarsi in tutti i modi per sopravvivere, senza cadere nell’illegalità: raccatta le pezze dai secchioni della spazzatura cosicchè la madre possa lavarle e venderle, dipinge i topi per farli sembrare criceti, conta e si dà punti a seconda delle scarpe dei viandanti che vede. Ogni dieci paia, ci sarà una sorpresa. La sua vita è una scommessa, dopotutto. Ma la scommessa più grande Amerigo la fa con la vita: la mamma acconsente a mandarlo al nord da una famiglia che per alcuni mesi si occuperà della sua salute e della sua istruzione, iniziativa del Partito Comunista che si offre di strappare i bambini dalla miseria. E così, come altri bambini, Amerigo viene caricato su di un treno verso il settentrione.

sabato 21 gennaio 2023

#Cinema&SerieTv: La vita bugiarda degli adulti - Recensione

Una frase appena sussurrata, un discorso origliato tra due adulti, un cambio di prospettiva che ci fa mettere in dubbio chi siamo e cosa vediamo allo specchio. L’adolescenza è il massimo momento in cui si viene costantemente bombardati da suggerimenti che provengono dall’esterno. L’equilibrio in noi è precarico, la ricerca di identità è forte, stabilire i paletti tra cosa è reale e cosa non lo è diviene sempre più difficile. Si smette di essere senza peli sulla lingua, si inizia a riflettere sull’importanza delle bugie e allora… solo allora si diviene adulti. Ma è possibile che la vita tra l’infanzia e la maturità sia segnata solo da omissioni e menzogne?

Elena Ferrante se lo è chiesta all’interno della sua storia, adesso diventata serie tv su Netflix. Lo ha fatto attraverso gli occhi di Giovanna, una ragazzina cresciuta nel Vomero di Napoli che finora non ha esplorato poi molto della sua città, esattamente come non conosce molto di sé stessa. E allora basta solo un’estate per poter cercare di ricalibrare la propria identità, basta un contatto per poterla ricercare e il tempo sembra statico e infinito.

giovedì 21 aprile 2022

#Arte: Danae di Tiziano

Ci siamo rese conto che quando parliamo di opere d’arte, per lo più facciamo riferimento a dipinti di pittori stranieri. All’effettivo, di pittori nostrani non parliamo quasi mai, quindi abbiamo pensato di scrivere questo articolo stavolta parlando di una punta di diamante dell’arte italiana, ovvero Tiziano Vercelli (detto semplicemente Tiziano) e della sua opera “Danae”. Quadro realizzato nel 1545, a oggi è conservato al Museo nazionale di Capodimonte a Napoli.

Danae è un personaggio della mitologia greca, figlia di Euridice e Acrisio, principessa di Argo. Di lei avevamo già parlato nella recensione del libro “Il segreto di Medusa”, perché venne messa incinta da Zeus e diede alla luce Perseo. Era stata rinchiusa in una torre perché l’oracolo di Delfi aveva predetto ad Acrisio che suo nipote sarebbe stato la causa della sua morte. Sigillata in quelle mura, Zeus giunse da lei sotto forma di pioggia dorata e quando Perseo nacque, Acrisio rinchiuse entrambi in una cassa e li gettò in mare. Finirono sulle spiagge di Serifo, dove Danae e figlio vennero salvati da Ditti, cadendo, però, nelle mani di Polidette. La storia, poi, si intreccia con quella di Medusa, salvo il fatto che successivamente la principessa di Argo arrivò nel Lazio e fondò Ardea.

giovedì 14 settembre 2023

#SullaStrada: Tagliacozzo

Una delle nostre mete estive di quest
’anno è stata Tagliacozzo, piccola cittadina situata in Abruzzo, in provincia de L’Aquila.
I romani sanno bene quanto questa sia una meta vacanziera più o meno fissa, complice anche il fatto che è situata ad appena un’ora di macchina da Roma.
Oltre le meraviglie naturali che vanta il suo panorama, Tagliacozzo è una città che non manca di storia, e oggi andiamo a scoprirla.  

sabato 10 ottobre 2020

#SullaStrada: Spiriti napoletani

 

Noi di 4Muses abbiamo deciso di dedicare il mese di ottobre alle leggende e al folclore nostrano. Il mese di Halloween, soprattutto nel Nord Europa e nel Nord America, è fortemente sentito e in molti dedicano questo periodo a incantare i piccoli con racconti tradizionali. La nostra cultura sembra voler dimenticare le sue radici e non siamo abbastanza informati sui vari miti o storie di spiriti che popolano il Bel Paese.

Dall’apertura di questo blog vi abbiamo parlato di numerose storie di spiriti romani. Ora vogliamo allargare i nostri e i vostri orizzonti, riscoprendo spiriti di altre città.

Ci troviamo a Napoli dove, secondo la tradizione, le case nascondono due tipi di spettri: uno benevolo (la bella ‘mbriana) e l’altro (munaciello) a volte dispettoso.

giovedì 11 febbraio 2021

#SullaStrada: Procida - Capitale della Cultura 2022

Ogni anno viene scelta una città a cui assegnare il titolo di “Capitale italiana della cultura”: per il 2021 sarà Parma, per il 2022 Procida.

È la prima volta che un’isola entra nella competizione ed è anche, quindi, la prima volta che un’isola vince. Dal titolo “La cultura non isola”, la giuria ha espresso questo parere:
Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria.
La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è importante per tutte le isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Il progetto potrebbe determinare grazie alla combinazione di questi fattori un'autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell'isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono
." [link]

Dopo questa premessa, parliamo dell’isola in sé e perché secondo noi merita di essere visitata quando si potrà tornare a viaggiare.

lunedì 14 settembre 2020

#Costume&Società: Origini della pizza

La pizza come la conosciamo oggi nasce nel 1889, quando –secondo la leggenda- il cuoco napoletano Raffaele Esposito creò la pizza Margherita, in onore della Regina Margherita di Savoia, ispirandosi ai colori della bandiera italiana con pomodoro, mozzarella e basilico.

Ma la storia della pizza ha origini ancora più antiche.

Alcuni archeologi italiani e francesi hanno trovato in Sardegna un tipo di pane schiacciato e tondo risalente a tremila anni fa. A quanto pare esso conteneva già tracce di lievito, il che vuol dire che quelle popolazioni già utilizzavano quel prodotto.

Greci e i Persiani lavoravano il pane dandogli una forma tonda e appiattita. Alcune ricette simili sono state trovate anche in Egitto.

Ovviamente in Italia sono stati i Romani, già a conoscenza della ricetta, a renderla un piatto popolare, cucinavano infatti dischi di farina direttamente nel focolare domestico.

Certo è che la prima ricetta della pizza la troviamo a cavallo tra il 1500 e il 1600 proprio nel Regno di Napoli, si tratta della Pizza Mastunicola. Il condimento prevedeva: lardo, cicoli, formaggio di pecora, pepe e basilico.

Le ricette cominciano a comparire in altre varie città italiane (Roma, L’Aquila, Pesaro, Sulmona…), anche se l’alimento veniva chiamato “pinsa” o “pitta”. Solitamente era bianca, con olio d’oliva, formaggio, pomodori o pesce.

Dalla metà del Settecento le ricette si arricchiscono con l’ingrediente del pomodoro. Sono di questo periodo storico la pizza Marinara (nel 1734), e la pizza Margherita (1796-1810) sfatando così il mito del cuoco napoletano.

Fino al 1830 la pizza veniva venduta nelle bancarelle ambulanti fuori dai forni, ed era considerata il piatto dei poveri. Ma i Borboni per primi, e i Savoia poi, ne erano così ghiotti che con il passare del tempo divenne un piatto amato da tutti.

Contrariamente a quanto si possa pensare, la diffusione delle pizzerie non fu veloce. Bisogna attendere quasi un secolo (gli inizi del Novecento) per vedere la nascita delle prime pizzerie sul territorio italiano, per lo più al Sud. Solo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale il Nord Italia comincia a riempirsi delle pizzerie.

Con l’emigrazione del secondo dopoguerra le pizzerie hanno cominciato a diffondersi anche nel resto del mondo.

L’Antica pizzeria Port’Alba a Napoli è considerata la più antica pizzeria italiana ancora esistente; la sua nascita, infatti, è datata 1738.

lunedì 21 giugno 2021

#Pensieri: Se la notte fa rumore sogna l’alba che verrà

“Roma, 24 agosto 2000

Non so che dire!!”

Questa unica frase campeggia sul mio diario segreto 1998-2003. Di certo non ha un contenuto profondo, né è un susseguirsi di pensieri tipici di un’undicenne italiana all’alba del nuovo millennio. Non annuncia la nuova cotta del mese, non ci sono estratti di canzoni, neanche il classico sclero di una ragazzina che avrebbe iniziato le medie a breve. 

Eppure la pagina su cui è scritta è, per me, di enorme importanza. Sotto quest’unica riga ho attaccato quattordici adesivi, presi da Cioè, che testimoniano i miei gusti musicali del momento. Gemelli Diversi, Alexia, Bon Jovi, Eiffel 65, Lunapop, 883 e… Gigi D’Alessio.

Vedete, è la prima prova tangibile che ascolto Gigi fin dalle elementari. Come vi ho già spiegato nell’articolo Napoli e Musica, l’ho conosciuto grazie al Festival di Sanremo 2000, con Non dirgli mai. Andando veloce negli anni, ci sarebbero stati tanti altri diari a testimonianza di tale amore, se solo la mia cantina non si fosse allagata e l’acqua non avesse portato via tutto. Frasi di canzoni scritte tra i compiti da fare, biglietti per Napoli in giorni scolastici, frasi sognanti dove mi immaginavo a un suo concerto.

martedì 13 settembre 2022

#Eventi: Irpinia Pride 2022, una Rivoluzione di Pace

Dopo gli scorsi Pride ad Avellino nel 2018 e ad Atripalda nel 2019, il 30 luglio 2022, Mercogliano ha vestito i colori dell'arcobaleno grazie all'associazione "Apple Pie: l'amore merita LGBT+"!

Apple Pie, guidata da Mara Festa, Antonio De Padova Battista e Rebecca Piu, è un'associazione attivista riguardante l'omosessualità a 360° che nasce con la finalità di diffondere e sensibilizzare alla "cultura del rispetto" e ha l'obiettivo di far incontrare tutti coloro che vivono o hanno vissuto le stesse problematiche per esprimere i propri vissuti e aiutarsi attraverso il confronto reciproco. L'associazione, inoltre, è fautrice della campagna "Rivoluzione Familiare - il diritto di essere genitori", che intende coinvolgere l'opinione pubblica, la società civile e la politica sull'urgenza di modificare la Legge 184/1983, estendendo la possibilità di adottare a ogni tipo di coppia e a persone single, a prescindere dall'orientamento e dall'identità di genere.

venerdì 6 maggio 2022

#Spettacolo: Eurovision Song Contest

È quasi arrivato il momento, quello dell’Eurovision.
I giorni dell’Eurovision sono giorni strani, perché se di solito durante la settimana del Festival di Sanremo bene o male si conoscono tutti (o quasi) gli artisti in gara, il loro stile e il loro personaggio, è molto probabile che per tutta la durata del festival europeo (e non solo) di cui oggi vi racconteremo la storia, le cose non vadano esattamente come vanno per il Festival della Canzone Italiana.

Eppure lo si guarda e lo si commenta, perché potremmo anche essere le persone meno tradizionaliste di questo mondo, ma quando si parla di determinate cose, non importa: le tradizioni sono tradizioni.

venerdì 24 luglio 2020

#StorieRomane: Vampiri e Licantropi

Licantropi e vampiri non sono creature immaginarie tipiche degli altri Paesi europei, né hanno origine recente. Affondano le loro radici già nell’antica Grecia, passando poi per la cultura Romana.
I vampiri, per i Romani, erano una sorta di demoni donne che si dividevano in lame ed empuse.
Le prime rapivano e uccidevano i neonati, strappandoli dalle braccia della madre. Erano streghe attirate dalla morbidezza della loro carne, dalla purezza del sangue, ma soprattutto dal dolore che la perdita avrebbe provocato alle madri.

Il nome deriva da Lamia, figlia del re di Libia Belo, e una delle tante amanti di Zeus. La dea Era era abituata ai tradimenti del marito, ma non tollerava che le amanti gli dessero dei figli. Alla notizia del parto di Lamia, Era scatenò la sua ira sui bambini appena nati, strangolandoli. Si salvò solo Scilla. Da quel momento Lamia impazzì dal dolore e divenne gelosa tutte le madri felici. Si trasformò in un mostro, con il compito di divorare i bambini appena nati, godendo per le urla strazianti delle madri.

sabato 11 settembre 2021

#Arte: Banksy per il sociale


Centra sempre il suo bersaglio, ma la sua vera identità… non si sa tuttora!

Sì, sappiamo che l’avete letta cantando, ma no, oggi non vi parliamo del piccolo grande detective Conan, ma di un artista che tutti, almeno una volta, abbiamo sentito nominare: Banksy.

È vero, nessuno conosce la sua identità. Non si è mai mostrato in volto, eppure tutti lo conoscono di fama. Sappiamo essere un artista di Bristol, ma il suo vero nome è solo frutto di ipotesi: secondo alcuni dietro il cappuccio di Banksy si nasconderebbe Robert Del Naja, un musicista e un artista sempre inglese, per altri Robin Gunningham, ma nulla di certo alla fine della fiera. Per molti è un vandalo, per altri un importante esponente della Street Art. Discusso, criticato, amato, Banksy non passa mai inosservato. Anche se il movimento artistico di cui fa parte (la sopracitata Street Art) risale agli anni Sessanta del Novecento, questo artista è stato in grado di riportare in auge un genere che sembrava costretto a nascondersi dietro tag e graffiti di dubbia qualità sui muri delle città. Chi l’avrebbe mai detto che, nel giro di qualche anno, i suoi schizzi sarebbero valsi una fortuna?

sabato 31 luglio 2021

#Arte: Artemisia Gentileschi

A. Gentileschi, "autoritratto come allegoria della pittura", 1638-1639.
Donne. Quanto se ne parla, di donne che hanno fatto la storia, nel mondo dell'arte? Purtroppo, poco o niente.
Se non prendiamo in considerazione Frida Kahlo, - che molti apprezzano semplicemente per pura moda e che ormai è diventata più un brand che altro -, di pittrici che hanno fatto la storia non se ne parla. Eppure hanno vissuto eccome.
Ormai più di un anno fa (quando 4Muses era ancora neonato) vi abbiamo fatto conoscere Berthe Morisot, mentre oggi abbiamo il piacere di presentarvi, finalmente, Artemisia Gentileschi.

giovedì 6 maggio 2021

#StorieRomane: Cinecittà

Negli articoli precedenti, quelli dedicati alla scoperta dei quartieri romani, vi abbiamo fatto conoscere dei veri e propri set a cielo aperto. Roma non è solo il centro storico, con le sue antiche meraviglie e la rappresentazione di un’architettura che è cambiata nei vari secoli; Roma è anche la sua periferia, i suoi immensi quartieri –la dimensione di uno solo a volte supera le città di Milano o Napoli- e tutti loro hanno qualcosa di unico.

Se vi capita di tornare a visitare Roma, quindi, cercate di scendere anche ad altre fermate della metropolitana, perché la Storia si nasconde ovunque. Oggi vogliamo parlare esclusivamente di cinema, facendovi scoprire la storia del quartiere nato come città del cinema: Cinecittà.

venerdì 5 febbraio 2021

#Intervista: Marotta&Cafiero Editori - La voce del sud del mondo

L'editoria è un settore rischioso: si comprano sempre meno libri. Nessun genere letterario si salva, è una barca in mezzo al mare, soggetta a venti di burrasca. Certo, durante il lockdown dell'anno scorso molti hanno riscoperto il piacere della lettura, ma a oggi il numero di romanzi, saggi e testi letti in Italia è molto basso. Una volta allentate le varie strette governative, anche i libri sono tornati a riposare sugli scaffali, come se nulla fosse cambiato.

Per questo abbiamo scelto di parlare direttamente con una casa editrice, la "Marotta&Cafiero Editori" (qui il loro sito) per conoscere la loro esperienza diretta. Rosario Esposito La Rossa è stato con noi davvero cordiale e grazie a lui abbiamo scoperto una piccola realtà che però ci ha dato un forte impatto, riempiendoci d'orgoglio nostrano. Dal quartiere malfamato per antonomasia di Napoli, lui e sua moglie hanno scelto di raccontare qualcosa di vero e di vissuto, smettendo così di nascondere sempre e comunque la testa sotto la sabbia. La loro è una casa editrice indipendente che ha aperto la prima libreria di Scampia e Melito, la Scugnizzeria, una piazza di spaccio di libri dove è possibile trovare delle vere chicce letterarie e assaggiare i prodotti a km0.