venerdì 10 settembre 2021

#Libri: Universi paralleli del Sé - Come cambiare la realtà nel multiuniverso

Oggi vogliamo parlarvi di un libro che se siete appassionati di filosofia e spiritualità, vi cambierà di certo la vita. È “Universi paralleli del Sé (Come cambiare la realtà nel multuniverso)”, di Frederick E. Dodson. Saremo abbastanza brevi, perché sappiamo che è un tema delicato e in più non è nostra intenzione convincere le persone a seguire una qualsiasi linea di pensiero. Ma, da appassionate di spiritualità, non potevamo non parlarne.

Dodson, per chi non lo conoscesse, è un coach e conferenziere internazionale, ideatore della Reality Creation: metodo per creare la propria realtà, spiegato molto bene sia in questo libro, che nei suoi altri quindici. Ogni suo libro è stato tradotto in almeno sei lingue, dandogli così il successo che ha meritato… o che si è creato? 

Lo sapete, siamo del tutto convinte che abbiamo ciò che siamo, che la realtà che vediamo riflette costantemente il nostro interno e che di conseguenza se vogliamo cambiare qualcosa, o risolvere un problema, dobbiamo partire dall’interno. Ecco perché il libro di Dodson ci è apparso estremamente facile da comprendere e leggero da leggere, tanto da essere riuscite ad assimilarlo anche in riva al mare. Tra frasi sottolineate con gli evidenziatori, ed esercizi entusiasmanti da mettere in pratica nel quotidiano, abbiamo scoperto la tecnica PURE, scivolando tra le infinite realtà degli infiniti universi.  

“Il mondo […] può solo riflettere ciò che voi date a voi stessi.”

Amiamo parlare e scrivere di ciò, e amiamo di più vedere gli sguardi scettici di chi ci sta davanti. Sapete perché? Perché eravamo scettiche tanto e quanto tutti voi, forse anche di più. Quando, anni fa, abbiamo abbassato i confini della nostra razionalità, abbiamo scoperto un mondo nuovo e del tutto magico. Così come i bambini plasmano oggetti col pongo, o creano la propria realtà grazie a pupazzetti, bambole, mattoncini di Lego… allo stesso modo noi riusciamo a modellare ciò che vogliamo, quando lo vogliamo.

Attenzione: non sempre riusciamo, e spesso siamo cadute nella trappola della frustrazione, pensando di non essere abbastanza brave. Ecco perché le pagine di questo libro, che ancora sanno un po’ di salsedine, sono state per noi fonte di illuminazione, comprensione e gratitudine.  

“Non esiste realtà che non sia collegata a un osservatore e non esiste osservatore che non sia collegato a una realtà.”

Sappiamo che per queste cose non è vero il detto “Vedere per credere”. È una di quelle false credenze che vanno abbattute e disimparate fin da subito. Se, infatti, volete cominciare il vostro cammino spirituale o iniziatico, e vi aspettate delle prove, state pur certi che quelle prove non arriveranno mai.

Bisogna cambiare aspetto, stravolgere la frase in: “Credere per vedere”. Perché è solo grazie alla fiducia totale verso l’intero Universo che entriamo in un’ottica differente di realtà, e cominciamo a vedere ciò che prima sfuggiva ai nostri occhi. 

“Niente è come sembra, nessuno è come sembra. Che cos’è il mondo che conosciamo?”

Immaginiamo di poter andare indietro nel tempo, nell’epoca dei Romani, per esempio. Incontriamo un cittadino di Roma fuori le terme, fresco fresco di bagno rilassante. Lo fermiamo e gli diciamo: “Sai, il tuo corpo può sembrarti pulito, ma su di te e in te vivono miliardi di esserini che nascono, si riproducono e muoiono continuamente. Proprio come tu vivi qui, su questo pianeta. Alcuni sono innocui, altri ti danno malattie.” Lo sconcertereste e vi chiederebbe la prova di tutto ciò. Solo che voi non l’avete, perché non sono stati inventati ancora gli strumenti adatti.

Ebbene, solo perché duemila anni fa non esistevano strumenti che oggi abbiamo e che possono provare la veridicità di quelle parole, non vuol dire che fossero false ai tempi dei nostri antenati Romani. Così come solo perché al momento non abbiamo determinati strumenti, non vuol dire che certe realtà non esistano. 

Ecco, quindi, che il termine scoprire assume un altro significato. O meglio, incarna di più il suo significato primario: "privare qualcosa di ciò che chiude o ricopre: s. una pentola. Aprire, scoperchiare, chiudere, coprire, ricoprire.

“Creare la realtà non è aspettare che una cosa accada, ma ricordarsi che è già accaduta.”

Scoprire qualcosa di nuovo, quindi, è semplicemente la capacità di togliere il velo su qualcosa che prima era coperto, a noi nascosto. Se siete curiosi di esplorare tutto ciò che non vedete, partendo prima di tutto dal vostro interno, questo è il libro che fa per voi. 

Attenzione, però. Perché prendersi la totale responsabilità per tutto ciò che accade nella nostra vita, nel bene o nel male, non sempre ci fa bene. Il libro certo vi spiega anche come sciogliere certe resistenze, ma se non ve la sentite, non acquistatelo. Se non siete pronti sul serio a questo processo di consapevolezza, potreste farvi sul serio male.

Nessun commento:

Posta un commento