sabato 29 aprile 2023

#Mitologia: Conoscere l'Universo

Girando sui vari social non è raro imbattersi su video di persone che parlano della legge d’attrazione, di come l’universo ci parla e di come siamo tutti energia.

Essendo sostenitori di tutto ciò fin dalla nostra infanzia, non possiamo che essere felici, ma come funziona davvero il tutto? Basta solo chiedere e ci sarà dato?

Proviamo a parlarne oggi. Diciamo proviamo perché ci siamo accorti, dopo circa cinque mesi dall’apertura di questa rubrica, che questi articoli sono più un flusso di coscienza

Destra e sinistra

No, non parliamo di orientamento politico, bensì dei nostri amati emisferi. Come ben sappiamo, il sinistro è logico, razionale, ama conoscere e conosce solo in base a ciò che vede, elaborando in ogni momento il passato per creare circuiti sempre più sicuri dove a un’azione ne corrisponde un’altra certa. Il destro, invece, è totalmente intuitivo, artistico, irrazionale, simbolico.     
Se il primo ci parla nel quotidiano, il secondo ha facoltà di parola durante i sogni, nella meditazione, rendendo conscio l’inconscio solo quando ne abbiamo potere.
In “misteri del femminile” abbiamo già parlato di ciò, quindi forse è meglio non dilungarci troppo.

Fin dai tempi antichi l’uomo ha sempre voluto andare oltre il conosciuto, imbattendosi in questa “chiamata” sia nei viaggi per terra e mare, che nelle conoscenze legate alla materia.
Non possiamo ignorare, però, quanto l’essere umano voglia conoscere di quello che non è tangibile, del destino dell’umanità, e di quanto ci sia di vero delle varie realtà.     
Tutto ciò non essere supportato dalla logica, eppure l’essere umano ha cominciato a esplorare tale campo e anche il più scettico, una volta iniziato il cammino, si è ricreduto, pur senza darsi una vera e propria spiegazione.

Inconscio Collettivo e Archetipi

Se il nostro inconscio personale è una sorta di pozzo contenitore dove poter attingere ai nostri ricordi più reconditi, lo stesso – passateci ogni descrizione pressapochista per non sforare con la lunghezza dell’articolo – può valere anche per l’inconscio collettivo. Difatti questo può ricordare un vero e proprio contenitore universale, con all’interno tutti gli archetipi, dal più grande al più piccolo.

Gli archetipi per Jung sono dei contenuti dell’inconscio stesso, a seconda dei quali noi possiamo percepire la realtà e quindi reagire a essa in maniera differente, tra le varie culture e il cambiamento dei tempi storici.
Proprio come i Nove Mondi, l’inconscio collettivo può essere suddiviso in tre parti:

- Inferiore: formato dalle immagini più arcaiche e dai simboli onirici di origine lontanissima. Entrambi presenti nei miti, nelle leggende e ovviamente strettamente legate alle culture passate;

- Medio: tutto ciò che ha a che fare con la società contemporanea, che oggigiorno ha la fortuna di poter essere facilmente decifrabile per ogni parte del mondo, visto che siamo strettamente connessi.

- Superiore: rappresenta tutta la potenzialità dell’umanità, con le aspirazioni e i valori futuri.


“Essi sono, infatti, moventi infallibili dei disturbi nevrotici e anche psicotici, dato che essi si comportano esattamente come gli organi del corpo o i sistemi funzionali organici trascurati o lesi”

- Jung/Kerenyi

Ma per Jung gli archetipi non si fermano solamente a immagini indecifrabili bensì a veri e propri organi psichici che, mal funzionando, possono provocare disturbi fisici o mentali. Ecco perché per lui era fondamentale imparare a comprendere il linguaggio della propria anima.

Anche oggi, così come da sempre, è quindi necessario chiederci il perché dei nostri sogni, interpretarli ogni volta che li ricordiamo, sedere a meditare, osservando le immagini che il nostro inconscio porta in superficie.
È solo ed esclusivamente tuffandoci in queste acque profondissime che possiamo accrescere con la conoscenza del nostro vero Sé.
Di certo non possiamo ignorare uno dei simboli più conosciuti dell’inconscio: l’acqua, appunto.

Acqua

Anche l’astrologia parla chiaro: i segni d’acqua (Cancro, Scorpione e Pesci) sono i più empatici (quindi anche i più manipolatori), i più sensibili (quindi anche i più pezzi diavetecapito) e di sicuro quelli a cui è davvero impossibile mentire, perché sanno sempre tutto, anche quando fanno finta di non sapere.

Così anche nei miti l’acqua rappresenta sempre il punto di contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti (Caronte traghetta le anime oltre il fiume Acheronte) e tra ciò che si conosce e tra quello che non si conosce (le tre Norne dimorano presso il pozzo Urd)

L’acqua è l’elemento che dà la vita, senza di esso tutto è sterile, morto. Non a caso l’uomo cerca l’acqua, o le sue tracce passate, su Marte e molto probabilmente lo farà anche per tutti i prossimi pianeti a portata di mano.
L’acqua diviene fin da subito simbolo del nuovo: il bambino si forma nel liquido amniotico e quando è pronto per venire al mondo, ecco che avviene la classica rottura delle acque.
E ancora, può anche essere simbolo di passaggio da una condizione all’altra: Noè salva gli animali dal Diluvio Universale, con l’acqua che resetta del tutto l’umanità precedente. Mosè salva il suo popolo, liberandolo dalle grinfie dell’Egitto passando proprio attraverso l’apertura delle acque del Mar Rosso.

Sicuramente è sempre stato – e probabilmente sempre sarà – simbolo di purificazione, perché è grazie all’abluzione precedente all’orazione che l’essere umano riesce a essere meglio concentrato, con una mente più aperta ed espansiva.
Per i medium, poi, l’acqua è un portale sempre aperto con le diverse realtà.

Creature dell’acqua

Come tutti i luoghi, anche l’acqua è ben popolata e no, non parliamo dei pesci o delle creature marine in generale. Rimaniamo nel mitologico e cerchiamo di elencare alcune figure conosciute quali: sirene, ninfe, silfidi e pelne.
La descrizione di tutte queste creature è pressoché simile: sono esseri che ricordano le sembianze femminili, dotate di estremo fascino, che eccellono nelle arti soprattutto nella danza e nel canto.
Bisogna, però, diffidare dalla naturale bellezza e grazia che emanano perché possono sì aiutare i naviganti, ma anche illuderli, manipolarli e portarli a morte certa.

Non è un caso, ovviamente, che siano descritte in questo modo. L’inconscio è il regno dei misteri, del femminile. Qui il razionale non troverà mai le sue risposte, e se si impunta, può distruggersi del tutto.
Lo si spiega benissimo nell’Odissea, dove Ulisse deve affrontare le Sirene. Ben sapendo, però, che loro parlano in maniera diversa a ogni uomo, già sa che il problema non sono queste creature dal canto ammaliatore, bensì il suo animo.     
Ulisse deve salvarsi dal suo Ego che lo vuole un vero e proprio eroe con la piena conoscenza del mondo. Ma ogni promessa di grandiosità nasconde solo una forte paura di essere dimenticati, una dimostrazione di insicurezza ed è solo con la conoscenza di Sé (“Conosci te stesso”, ricorda qualcosa?) che si riesce sul serio a vincere il mondo.

Come puoi dire al tuo fratello: «Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio», mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.43Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d'altronde albero cattivo che produca un frutto buono. 44Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. 45L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

- Luca 6,42-45

Non serve a nulla, quindi, guardare e giudicare i comportamenti altrui, se per primi non vediamo i nostri.
Grazie, poi, alle piccole grandi scoperte che faremo del nostro interno, potremmo accedere a quelle degli altri, imparando così a valutare con minore durezza gli atteggiamenti di chi ci circonda.

Plasmare la realtà

È attraverso il nostro inconscio che descriviamo la nostra visione della realtà e di conseguenza è solo con la conoscenza più profonda di noi stessi se possiamo cambiarla.

E così, con una maggiore analisi interiore, possiamo acquisire più sicurezza; attraverso la traduzione delle nostre immagini mentali riusciamo a capire cosa la nostra anima vuole dirci e “improvvisamente” ci rendiamo conto che ci stiamo muovendo in questa società più spediti, circondati da tutto ciò che abbiamo sempre desiderato.

“Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato.”

- Mt 11:24

Illusione o Verità?

Forse non avremo mai una risposta a questa domanda, perché il tutto dipende dal nostro grado di scetticismo. Possiamo chiamarlo come vogliamo, così come possiamo credere a ciò che vogliamo.
La nostra risposta, comunque, di solito prevede un’altra domanda: “Ma alla fine, cosa cambia saperlo se tanto è così che funziona?”.

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