venerdì 18 settembre 2020

#StorieRomane: La Porta Alchemica

 

Nei giardini di Piazza Vittorio, sul colle Esquilino, è presente un monumento che prende il nome di “Porta Alchemica” o “Porta Magica”. Non si trova nella sua posizione originaria: la Porta fu smontata nel 1873 e ricostruita nel 1888, con l'aggiunta di due statue del dio Bes, precedentemente situate nei giardini del Palazzo del Quirinale.

Non si sa bene quando venne edificata la Porta, si presuppone tra il 1655 e il 1680, ma si sa chi ne fu il proprietario: il marchese di Pietraforte Massimiliano Savelli Palombala nella sua residenza a Villa Palombala.

Abbiamo già parlato di Cristina di Svezia, se vi siete persi l’articolo potete ritrovarlo cliccando qui.           

La passione del Marchese per l’alchimia nasce nel 1656 circa, grazie all’amicizia con Cristina, la quale era appassionata di scienza e alchimia. Fu istruita da Cartesio stesso e nella sua dimora possedeva un laboratorio gestito dall’alchimista Pietro Antonio Bandiera. 

Nel Seicento a Palazzo Riario, sede di un’accademia, si riunivano i personaggi più illustri del tempo, quali: il medico esoterista Giuseppe Francesco Borri, l’astronomo Giovanni Cassini, l’alchimista Francesco Maria Santinelli, e molti altri…

Borri fu accusato dalla Chiesa di eresia, e rinchiuso a Castel Sant’Angelo. Una volta scarcerato venne ospitato dal Marchese il quale voleva apprendere i segreti dell’alchimia.

La leggenda narra che una notte Borri si mise alla ricerca di una misteriosa erba, in grado di trasformarsi in oro. Al mattino l’uomo sparì, ma nei pressi della Porta erano state trovate delle pagliuzze dorate, segno che l’esperimento di trasmutazione alchemica era riuscito.

Nessuno sa ancora il significato reale dei simboli incisi sugli stipiti, l'architrave e il basamento. Si dice che siano stati lasciati dal Borri e che il Marchese li abbia resi pubblici nella speranza che qualcuno, un giorno, li comprendesse. Altri sostengono che siano stati fatti da Palombala stesso, per tenere lontani i curiosi da quello che era l’ingresso del suo laboratorio di alchimia.



I simboli incisi sulla porta si ritrovano in molti libri di alchimia e filosofia esoterica dello stesso periodo storico. Sugli stipiti della porta è rappresentata la sequenza dei pianeti associati ai rispettivi metalli: Saturno-piombo, Giove-stagno, Marte-ferro, Venere-rame, Luna-argento, Mercurio-mercurio.

 A ogni pianeta viene associato un motto ermetico, seguendo la lettura dal basso in alto a destra, per scendere dall’alto in basso a sinistra.

Ancora adesso la Porta possiede molta energia esoterica, tanto che è presente nel film “L’anno mille” (2008), diretto da Diego Febbraro, dove viene utilizzata come portale tra Medioevo e la Roma contemporanea.

Nei primi livelli del videogioco “Tomb Raider: Chronicles-La leggenda di Lara Croft” (2000), la protagonista per trovare la pietra filosofale deve cercare di aprire la Porta Magica.

Nel film “Sono tornato” (2018) Mussolini viene fatto cadere dall’alto proprio davanti a questa Porta.

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