giovedì 17 settembre 2020

#Cinema&SerieTv: Mulan - Disastro annunciato?

La recensione contiene spoiler


Sono passati davvero pochi giorni da quando l'attesissima live action della DisneyMulan” è sbarcata sulla piattaforma digitale e già il pubblico si trova diviso. A pesare sulla pellicola ha inciso (e non poco) il costo aggiuntivo ai 69 dell'abbonamento standard dei 22 per la premiere vip. Il prezzo per avere il film in anteprima nel catalogo è stato calibrato in base al numero medio di utenti che con uno stesso abbonamento usufruiscono del servizio. Non essendoci la possibilità di vedere “Mulan” al cinema, c’è chi ha scelto di vederlo, dividendo i soldi della premiere con gli altri utenti dell’abbonamento, chi ha boicottato, optando per l’attesa e chi, infine, ha scelto la “strada alternativa”. 

La storia di Mulan è molto famosa: quando l'impero cinese viene attaccato, l'imperatore convoca un uomo a famiglia, ma siccome il padre della protagonista è troppo vecchio e malato per combattere, lei si spaccia per un uomo e prende il suo posto tra le fila dell'esercito cinese.
La live action è stata una delusione sotto diversi punti di vista e i commenti online non sono dei migliori. Il voto attuale su imbd non arriva neanche alla sufficienza, infatti il punteggio è di 5.7/10.

Ciò che ha deluso i fan dell’eroina cinese sono stati i tanti, troppi, cambiamenti fatti. Partiamo dai punti che hanno fatto storcere il naso ai più: l’assenza di Mushu, il drago “motivatore” che accompagna Mulan nel suo viaggio: al posto del drago, si è scelta una fenice, mai inquadrata da vicino, realizzata anche in maniera dozzinale.


Grandi assenti sono stati anche la nonna “peperino” dell’eroina e l’immancabile amico grillo Cri Cri. La storia d’amore tra Shang e Mulan non si concretizza mai e il falco, braccio destro del villain, si dimostra essere una strega. Ciò che permea tutto il film è la magia, il Ki, che sdogana quello che, nel film d’animazione, Mulan raggiunge con non pochi sforzi: la forza. La magia, l’energia dell’universo, è un elemento che ho trovato ingombrante, che fa perdere anche un po’ il senso che il cartone animato aveva: il Ki è un elemento innato che si può governare seguendo alcune direttive, mentre la forza era data dai duri ed estenuanti allenamenti svolti dai soldati. Allenamento fisico e astuzia permettono alla nostra eroina di salvare la Cina nel cartone animato.

La musica orientale permea l’intero film, anche se i fan erano pronti a cantare la colonna sonora con gli occhi lucidi: tutti rimasti delusi. Un’altra delusione, forse più mia,  è stato il fatto che Mulan non si taglia i capelli nel momento in cui prende il posto del padre e parte per la guerra. Il taglio dei capelli è un momento drastico, quasi catartico per la protagonista, l’inizio della sua menzogna e un rafforzamento del suo non voler tornare indietro. Nel film, invece, la protagonista si limita a tirarli su in un chignon ordinato.

La storia del film è basata più sulla vera e propria leggenda cinese della ragazza che salvò la Cina e, forse, se si fosse marcato di più questo aspetto, avrebbero avuto un riscontro diverso. Quando si scelse per la realizzazione di “Togo”, si mantenne bene o male la storyline di Balto, ma si rese più vicino a quello che successe di Alaska nel 1925. Diversamente, invece, con Mulan si è premuto molto sul paragone con il cartone animato del 1998, cosa che poi, alla fine della fiera, ha deluso i più. I fan erano a conoscenza che, essendo un remake, sarebbero mancati alcuni elementi, ma il film ha davvero pochi riferimenti al film d’animazione. 

Quando, nel 1998, “Mulan” uscì vide delle proteste dal mondo asiatico perché lo banalizzava, rendendolo un prodotto dedicato soprattutto da giovani. Il film del 2020, invece, sembrava rivolgersi ad un pubblico prettamente adulto, con una strizzata d’occhio ai tempi moderni: il film non termina con l’happy ending amoroso, ma con il raggiungimento dell’aspirazione più alta insita nel cuore dell’eroina. A Mulan l’amore non serve, non è importante nella narrazione, perché lei non sarà la mogliettina che aspetta il marito di ritorno dalla guerra. Lei sarà sul campo di battaglia, sempre, a difesa dei più deboli. Non è con un matrimonio che si onora la famiglia, né la patria. 

Al momento, però, i giudizi sono precoci, sia perché Disney+ non è diffusa quanto Netflix o Prime Video, sia perché tempo qualche mese e sarà disponibile a tutti per la visione. 

E a voi il film è piaciuto? Noi di 4Muses siamo curiose di leggere la vostra impressione.


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