mercoledì 30 giugno 2021

#Cinema&SerieTv: Maschile Singolare - Recensione

Il mese del Pride è quasi finto, e noi di 4Muses in questo (fin troppo) caldo giugno non abbiamo praticamente parlato del mondo LGBTQ+. Non volevamo parlare delle solite cose di cui si parla sempre e che potete trovare in mille altri posti, o forse semplicemente ci teniamo a non cadere nel banale come succede spesso in questi casi.
Parlare, però, è l'unico modo che abbiamo per combattere l'ignoranza, e in questi ultimi giorni più che mai è necessario dover informare e non rimanere in silenzio.
Crediamo proprio che Maschile Singolare sia un buon punto da cui iniziare.
Distribuito su Prime Video dal 4 Giugno 2021, il film è diretto da Alessandro Guida e Matteo Pilati, e comprende un cast di attori con volti ben più che conosciuti in Italia. Per dirne un paio: Michela Giraud (Cristina nel film) l'avrete sicuramente conosciuta grazie ai suoi interventi su Colorado e Comedy Central o ancora, l'avrete riconosciuta in "LOL - Chi ride è fuori" (2021-in produzione). Potrete averla sentita su Rai Radio 2 (ha fatto parte del cast di Radio due weekend) o vista sul canale YouTube "Educazione Cinica".
Per Barbara Chichiarelli (Orsola nel film) c'è poco da dire, per riconoscerla basta veramente poco: per moltissimi basta dire Livia Adami, sorella maggiore di Aureliano Adami (interpretato da Alessandro Borghi) in "Suburra - La serie" (2017-2020), l'abbiamo vista in "La Dea Fortuna" (2019) di Ferzan Özpetek ed ha ricoperto anche il ruolo di Dalila nel film "Favolacce" (2020), per cui è stata candidata ai Nastri D'Argento 2020 come attrice non protagonista.
A proposito della serie TV di Suburra, l'interprete di Lele, Eduardo Valdarnini, che in "Maschile Singolare" è Denis, potete vederlo anche nei panni di Luca in "Qualcosa di nuovo" (2016) di Cristina Comencini e in "Pasolini" (2014) di Abel Ferrara.
Gianmarco Saurino, che nel film è Luca, è il dottor Lorenzo Lazzarini nella serie "Doc - Nelle tue mani" (2020-in produzione), Nico Santopaolo in "Che Dio ci aiuti" (2011-in produzione) e Massimo Altieri in "Non dirlo al mio capo" (2016-2018), lo abbiamo visto inoltre accanto a Pierpaolo Spollon in "Leonardo" (2021-in produzione).
Giancarlo Commare (Antonio nel film), invece, ha interpretato il ruolo di Edoardo Incanti in "SKAM Italia" (2018-in produzione), adattamento italiano dell'omonima serie norvegese (Niccolò Peretti in "Provaci ancora Prof!" (2005-2017), quello di Bruno Calì ne "Il Capitano Maria" (2018) accanto a Vanessa Incontrada e Rocco Amato ne "Il Paradiso delle Signore" (2015-in produzione). Lo abbiamo visto inoltre ne "I bastardi di Pizzofalcone" (2017-in produzione), "Che Dio ci aiuti" (2011-in produzione) e in "Don Matteo" (2000-in produzione).

E proprio da quest'ultimo parte tutto.
Non sappiamo se l'informazione che ci viene fornita da Antonio sia stata effettivamente studiata, ma vi giuriamo che il suo essere "Cancro ascendente Vergine", come lui stesso afferma nel film, è in realtà una descrizione del personaggio già piuttosto esaustiva.
Antonio è insicuro, non riesce a stare da solo e ha costantemente bisogno di appoggio e supporto; lo si nota da tutto, a partire dal suo essere completamente dipendente dal marito Lorenzo (interpretato da Carlo Calderone) fino ad arrivare alle piccole cose; viste le premesse, potrete immaginare che essere lasciato dopo dodici anni di relazione, senza una casa e senza un lavoro è, come si dice a Roma (città in cui tra l'altro è ambientato il film), "'na bella tranva 'n faccia".

In questo film vediamo il nostro protagonista affrontare tutti gli stadi di quello che considera un lutto vero e proprio, passando per la negazione ("A me la stanza servirebbe per due-tre settimane. Un mese al massimo."), fino ad arrivare alla fase dell'accettazione, al momento in cui non gli andrà più bene il ruolo della "stampella" (si autodefinisce così più di una volta), e deciderà finalmente di fare le cose solo per se stesso.

"- Sarei felice solo all'inizio, poi andrebbe a finire come con Lorenzo e non mi va.
- È questo che vuoi fare? I dolci?
- Non lo so se lo voglio fare per sempre, però ci voglio provare. Senza essere la stampella di qualcuno."


Questo film parla a chiunque, e Antonio in realtà è tutti noi.
Non importa la vostra identità di genere né il vostro orientamento sessuale, un po' Antonio lo siamo o lo siamo stati proprio tutti.
Che sia nel mettere la felicità dell'altro sempre prima della nostra (e quindi nell'annullarsi per il prossimo), nel ricercare attenzioni e conforto in sconosciuti, nel rifiutare ogni tipo di legame ed ergere muri o nel riprovare a mettersi di nuovo in gioco (e forse rinnamorarsi) ma rendersi comunque conto di non poter tornare al punto di partenza, alla fine dell'ora e quaranta di film comunque avrete rivisto qualcosa di Antonio in voi. O qualcosa di voi in Antonio.

In "Maschile Singolare" si parla di una realtà che oggi si può vivere davvero, si parla di un'unione civile.
Si parla del fatto che non è utopia che due uomini si amino e che riescano a vivere nella cosa più simile al matrimonio che esista ad oggi in Italia, si normalizza una cosa che purtroppo per moltissimi normale ancora non è: le coppie omosessuali vivono la loro quotidianità esattamente come quelle eterosessuali.
Lo sappiamo, e se dobbiamo dirvi la verità il semplice fatto di dover ribadire una cosa del genere a noi fa molto ridere; permetteteci il termine, ma discorsi del genere sono banali e scontati.
Per quanto però lo siano per noi, però, sappiamo bene che non lo sono per tanti altri, e questo è piuttosto evidente, viste le assurde situazioni che ci troviamo ancora a vivere.


Nessun commento:

Posta un commento