lunedì 26 luglio 2021

#Costume&Società: A ruoli invertiti non fa ridere

Se c’è una cosa in cui crediamo fermamente è il lottare per i diritti, perché ognuno possa dire la sua. Diamo voce a chi non ne ha, scriviamo articoli contro violenze e razzismo, nel nostro piccolo proviamo a fare la nostra parte. Il problema sorge quando poi, guardando certi video, restiamo completamente spiazzate e non in senso positivo. Se avete un minimo di contatto con i social, di sicuro non vi saranno sfuggiti quei video dove la donna, in maniera più o meno velata, minaccia un uomo o lo obbliga a pagarla perché possa uscire con gli amici. Certo, detta così non rende perfettamente l’idea, perché il pensare che un uomo debba arrivare a supplicare per avere una serata diversa fa venire i brividi, eppure il sunto dei video è sempre lo stesso.

Per anni le donne si sono battute per i propri diritti, per affermare la propria libertà di essere se stesse. Possiamo uscire con le amiche, votare, scegliere se lavorare o badare alla casa, se avere un partner oppure no, se vestirci con gonne lunghe fino alle caviglie o shorts. Anni di battaglie che hanno portato alle manifestazioni in piazza, alle suffragette e quante come loro che hanno combattuto per un mondo equo. Ora, tralasciando il fatto che ci sono ancora delle disparità tra uomo o donna, siamo davvero arrivati al punto che per avere noi donne dei diritti dobbiamo negarli agli uomini?

Ovviamente quando vediamo questi video, non possiamo esimerci dal dire la nostra, ma non perché non sappiamo stare allo scherzo, ma perché gelosia e violenza non sono mai da sottovalutare. Non fanno ridere, punto. La violenza non ha genere e non è mai solamente fisica, che è quella sottintesa nei video, ma spesso quella mentale è ancora più terribile.

L’ultima risposta che abbiamo ricevuto? Questa: “A ruoli invertiti non fa ridere”. E a noi sorge spontanea un’altra domanda: perché non fa ridere? Perché gridiamo allo scandalo se una donna viene picchiata o minacciata, ma se succede a un uomo scappa la risata? Non c’è nulla da ridere, perché si alimenta così un circolo vizioso in cui la donna potrà sempre perseguitare l’uomo che non potrà fare nulla. Pensate solo alle prese in giro che ha dovuto subire Johnny Depp per aver detto che  Amber Head lo aveva picchiato. Morale della favola? Lei paladina del MeToo, lui ha perso diversi lavori, come la parte di Grindelwald in “Animali Fantastici e Dove Trovarli”, ruolo che stava per ricoprire per il terzo anno di seguito.

Se l’uomo denuncia è un inetto, un debole, non una persona che è arrivata al limite, ma qualcuno che merita la derisione altrui. Sentiamo già le risposte di qualcuno: “I numeri delle donne che subiscono violenze sono più alti” e grazie tante, ci piacerebbe rispondere. Non stiamo andando verso una parità di diritti, stiamo semplicemente riversando un pregiudizio su un altro essere umano. Vedete poi, come abbiamo detto tante volte, che vittima e carnefice sono due facce della stessa medaglia?

Quindi sì, è vero, a ruoli invertiti certi video non fanno ridere, ma dal nostro punto di vista neanche così come sono.

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