mercoledì 27 aprile 2022

TheBeatles: The Beatles (The White Album)

Sappiamo che i quattro di Liverpool avevano poco tempo libero e forse è proprio grazie al loro essere sottopressione, che hanno composto brani che ancora adesso reputiamo moderni e attuali. Diciamo forse, perché anche ne momenti di pausa non sono stati da meno, e il White Album ne è la prova. Dopo l’apice di Sgt. Pepper, i Beatles non si sono fermati facendo uscire i singoli: “All You Need Is Love” e “Lady Madonna”, oltre l’EPMagical Mystery Tour”. Il lavoro martellante li sprona, quindi, a prendersi dei mesi di vacanza, nei quali volano in India

 I primi a partire, nel febbraio del 1968, sono George Harrison e John Lennon, insieme alle mogli Pattie Boyd e Cyinthia Lennon. Vengono accolti all’ashram del guru Rishikesh e dopo quattro giorni li raggiungono Paul McCartney assieme alla fidanzata Jane Asher, con Ringo e Maureen Starkey. Non sono gli unici nomi famosi, infatti lì presenti troviamo anche i cantanti Donovan e Mike Love e l’attrice Mia Farrow, in compagnia della sorella Prudence.

“Nel doppio album la musica era migliore perché lì ero me stesso. Era totalmente diverso rispetto a Sgt. Pepper e molti di quei pezzi mi piacevano di più.”

- John Lennon

Nel soggiorno in India imparano tecniche di meditazione trascendentale, oltre alla possibilità di intrattenersi con il Maharishi Mahesh Yogi. I primi a tornare in Inghilterra sono Ringo e la moglie, dopo dieci giorni. Paul e Jane rimangono per cinque settimane, mentre John, Cynthia, George e Pattie ritornano il 12 aprile. L’India – nel bene e nel male – è rimasta dentro tutti e quattro, tanto che l’esperienza ha segnato la psicologia dei ragazzi, oltre a promuovere l’attivismo che porterà John e George a essere i protagonisti dei decenni successivi.

“È stato un album ad alta tensione. Eravamo tutti nel pieno della fase psichedelica o ne stavamo appena uscendo. Era strano. Non avevamo mai registrato in mezzo a riunioni di affari e a gente che stava lì con noi per ore”.

- Paul McCartney

Nel maggio del 1968 i Beatles ritornano a lavorare ad Abbey Road, assieme agli immancabili George Martin e Geoff Emerick (tecnico del suono). Fa la sua comparsa anche Chris Thomas, nuovo assistente di Martin, e una donna che rimarrà nella storia – anche qui, nel bene e nel male – del gruppo: Yoko Ono, da poco fidanzata con John. Sono così tanti i pezzi pronti, che decidono di fare un doppio album, contenente trenta canzoni.

Il primo brano che registrano è di John: Revolution, poi divenuta Revolution 1. Nonostante l’abbandono di Emerick, il lavoro è incessante fino ad agosto, quando si spostano ai Trident Studios di Soho per registrare Dear Prudence, canzone dedicata proprio alla sorella di Mia Farrow, che in India non ha lasciato il suo bungalow per giorni interi. Quando tornano ad Abbey Road, con loro c’è anche Eric Clapton, grande amico di George che registra While My Guitar Gently Weeps. L’album viene finito il 14 ottobre 1968, anche se due giorni dopo John e Paul modificano completamente la scaletta.

“Dopo Sgt. Pepper il nuovo album faceva pensare più a una band che registra insieme. Ricordo che lavoravamo contemporaneamente in tre sale: in una Paul faceva le sovraincisioni, in un’altra c’era John e nella terza c’ero io che registravo i cori.”

- George Harrison

In quei mesi Paul ha conosciuto l’artista pop Richard Hamilton, per questo lo incarica di pensare alla copertina dell’album. Richard pensa a un collage di foto dei quattro, che però farà parte del poster omaggio dell’album. Richard e Paul, infatti, credono al fatto che la copertina debba essere totalmente bianca, con solo il nome The Beatles. L’idea funziona, tanto che ancora adesso è conosciuto come “The White Album”. Hamilton, inoltre, ha l’idea di numerare ogni copia, tanto che nel 2015, quella dal numero 000001, di John Lennon, viene venduta all’asta da Ringo per una cifra di 790.000 dollari. La 000005 è stata venuta nel 2019 per 19.000 sterline.

“Concordo sul fatto che avremmo dovuto fare due album distinti: il ‘White’ e il ‘Whiter’”

- Ringo Starr


L’album ha avuto oltre un milione di prenotazioni, e dato che è il primo con l’etichetta Apple, i quattro non possono permettersi di fare molta pubblicità. Nonostante questo, però, è in tutti i negozi di musica il 22 novembre 1968, e il 7 dicembre è primo nelle classifiche in: Gran Bretagna, Australia, Canada, Francia, Germania, Norvegia, Spagna, Svezia e Stati Uniti. La rivista Rolling Stone lo ha eletto Album dell’anno nel 1968, e figura al decimo posto nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi.

Nel lato A del primo disco troviamo i brani McLennon: Back In The U.S.S.R, Dear Prudence, Glass Onion, Ob-La-Di, Ob-La-Da, Wild Honey Pie, The Continuing Story Of Bungalow Bill e Happiness Is A Warm Gun. Più il brano di Harrison: While My Guitar Gently Weeps.

Nel lato B del primo disco abbiamo le tracce McLennon: Martha My Dear, I’m So Tired, Blackbird, Rocky Raccoon, Why Don’t We Do It In The Road, I Will, Julia; la traccia Harrison Piggies e quella Starkey: Don’t Pass Me By.

Nel lato A del secondo disco troviamo le tracce McLennon: Birthday, Yer Blues, Mother Nature’s Son, Everybody’s Got Something To Hide Except For Me And My Monkey, Sexy Sadie, Helter Skelter e la traccia Harrison: Long Long Long

Nel lato B del secondo disco ci sono le tracce McLennon: Revolution 1, Honey Pie, Cry Baby Cry, Revolution 9, Good Night e la traccia Harrison: Savoy Truffle.

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