martedì 4 agosto 2020

#Musica: La canzone del sole

Chi di noi non conosce "La canzone del sole" di Lucio Battisti? È tra le canzoni che impariamo nella prima infanzia, perché ce la insegnano tra le mura di casa, o a scuola. Nei miei ricordi personali, mi vedo provare a suonarla alla pianola, titubante ma incantata più dalle parole che dalle note.

Non voglio spiegare il significato ambientalista o dei primi amori adolescenziali, concetti che abbiamo compreso perfettamente, ma come al solito, voglio concentrarmi sul significato personale, su quello nascosto e che in pochi portano alla luce: l’insicurezza delle zone ombra.
La psicologia ci insegna che siamo fatti di parti di luce e d'ombra, che a volte certi nostri atteggiamenti sono decisi più dalla seconda, e mi sono sempre chiesta: “La zona ombra, o inconscio, è sul serio cattiva come appare?”.

Incubi, paranoie, ansie… perché la parte oscura ci degna della sua presenza in questo modo? Quanti di noi provano quotidianamente a zittire quei pensieri che più o meno partono con: “Eh, però, figurati se può capitare a te”, “Ma dove pensi di andare?”, “Ma ti senti? Ma ti vedi?”.

L’obiettivo dell’essere umano è quello di stare bene. La mente ci lancia campanelli d’allarme, dandoci l’illusione di un dolore fisico quando vuole avvisarci che c’è qualcosa che non va all’interno del nostro corpo. La stessa cosa capita con le emozioni, o i pensieri negativi.

Sono solo dei campanelli d’allarme che devono darci il coraggio e la forza di cercare il problema dentro di noi. Perché pensiamo di non essere abbastanza, o di avere limiti? Quando si scopre il reale problema e lo si affronta, prendiamo pienamente coscienza di noi stessi e riusciamo a cambiare anche la realtà che ci circonda.

“Il sole quando sorge
Sorge piano e poi
La luce si diffonde tutta intorno a noi
Le ombre e i fantasmi della notte
Sono alberi e cespugli
Ancora in fiore
Sono gli occhi di una donna
Ancora pieni d’amore”


Non a caso, quando abbiamo il coraggio di illuminare le nostre zone ombra, scopriamo che la negatività nasconde una forte positività, che nel momento in cui scendiamo a patti con noi stessi e ci mettiamo in gioco, testando i nostri limiti, essi si ampliano. 
Pensiamo erroneamente che esistano confini tra noi e il resto del mondo, invece siamo tutti parti di un unico insieme. Non esiste il bianco e il nero, così come non esiste il giorno e la notte, la zona luce e la zona ombra.
Abbiamo l’illusione di essere due facce, quando siamo tutti la stessa medaglia.

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