sabato 11 marzo 2023

#StorieRomane: Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea

La Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea è tra i più importanti musei italiani incentrati sull’arte degli ultimi secoli. 

È situato non a caso in Viale delle Belle Arti, neanche troppo lontano dalla Galleria Borghese. Infatti, è adiacente a uno degli ingressi nord di Villa Borghese. È facilmente raggiungibile attraverso i tram 3 e 19, le rispettive linee posseggono una fermata proprio in fronte alla galleria.

L’istituzione nasce nel 1883, la cui prima sede fu il Palazzo delle Esposizioni in Via Nazionale.

L’architetto Cesare Bazzini, in occasione dell’Esposizione internazionale di Roma del 1911, progettò l’edificio che costituisce l’attuale sede della Galleria.

Lucio Fontana, Concetto spaziale - Attese

L’ingresso è da subito invitante, con i suoi gradini che portano un ingresso imponente adornato da colonne. L’interno del museo non è certo piccolo ed è possibile scorgere opere di diversa natura pronte a sorprendere il visitatore una dopo l’altra.

Spesso le opere appaiono come provocazioni all’estetica classica, una sfida che amplia gli orizzonti dell’arte e dei suoi concetti. Si nota infatti una traslazione di immaginario rispetto a ciò che ci possiamo aspettare da un’arte incentrata sui secoli più lontani.

L’arte della Galleria Nazionale elogia prevalentemente il quotidiano, il mondo della vita, ci astrae da tutto ciò che diamo per scontato per poi farcelo ritrovare con sguardo rinnovato.

Un elogio e una critica alla modernità e agli scarti che produce, utilizzati dall’artista per ri-significare l’oggetto stesso e la realtà che lo circonda.

Ci si muove tra le sale tra immagini nitide e precise per poi lasciar scivolare l’inconscio in elaborazioni astratte dell’estro creativo. Quadri e sculture dal significato ermetico accompagnati da forme del moderno che si impongono nella loro semplice complessità.

Craig Horsefield - Soda Siphon
Il visitatore può riflettersi in immagini speculari o perdersi in dipinti che richiamano impressioni di esperienze lontane. Può addirittura, ironicamente, scambiare le sedie per opere d’arte; complice il loro design particolareggiato.

E tornando alle opere della galleria, possiamo intuire come l’arte contemporanea testimoni una nuova ricerca del divino.

Giordano Bruno riteneva che Dio fosse ovunque e in nessun luogo, ed è questo il primo pensiero che ci sovviene una volta lanciato uno sguardo all’insieme di opere da cui è costituita la galleria.

Dio in questo caso non viene più cercato, viene scoperto nel presente e nel quotidiano (ovunque) e nell’astratto (in nessun luogo).

Insomma, se siete appassionati di arte approfittatene e lasciatevi anche voi incantare dall’estetica delle opere presenti nella galleria. Vi abbiamo fornito l’indirizzo e i mezzi per arrivarci, non avete scuse!

In ogni caso vi ricordo che la città è un museo a cielo aperto e che ci sono tanti luoghi che aspettano di essere ri-scoperti. 

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