mercoledì 22 marzo 2023

#TheBeatles: Girl

Per un artista come John Lennon non è di certo strano pensare che dei suoi brani siano evoluzioni di quelli precedenti, ed è lo stesso John a confermare che “Girl” è la versione precedente del brano “Woman”; ecco perché è necessario prima parlare del brano dei Beatles contenuto nell’album del 1965 “Rubber Soul”.

Anche se Cynthia, la prima moglie di John, ha sempre sostenuto di essere la protagonista del brano, noi ci permettiamo di dissentire un pochino. Troviamo, infatti, che nel testo John parli di un ideale di donna, un po’ come se stesse descrivendo come lui vede ogni figura femminile.  

Come diremo meglio dopo, John è famoso per il suo essere criptico e conoscendo la sua infanzia (vi consigliamo di recuperare l
’articolo sulla sua vita) ci viene facile capire che ogni parola di questo brano deriva da un suo trauma infantile. 
Is there anybody going to listen to my story
(C’è qualcuno che vuole ascoltare la mia storia)
all about the girl who came to stay?
(quella sulla ragazza che è venuta per restare?)
She’s the kind of girl you want so much it make you sorry
(È il tipo di ragazza che vuoi così tanto da starci male)
still you don’t regret a single day.
(eppure non ti penti di un solo giorno.)


Forse sbagliamo ma reputiamo John Lennon troppo introspettivo per pensare che possa aver dedicato questa canzone a Cynthia o unicamente a una donna.
Se “Woman”, come John stesso ha dichiarato, è dedicata a tutto il genere femminile, viene più da pensare che lo stesso accade anche qui con “Girl”. Tra i versi, quindi, capiamo come Lennon vedeva le relazioni con il genere femminile quando aveva venticinque anni.

Dalla prima strofa lo notiamo subito: John, nonostante il dolore che poteva provare nell’avvicinarsi emotivamente alle ragazze, non ha mai rimpianto nessuna storia, anche se ha poi chiuso i rapporti con Cynthia quando è entrata in scena Yoko Ono.

Tra l’altro, nonostante il matrimonio, Cynthia veniva ripetutamente tradita da John e troviamo difficile che lui l’abbia reputata la donna che è venuta per restare.

Ah girl, girl.
(Ah ragazza, ragazza.)

When I think of all the times I tried so hard to leave her
(Quando penso a tutte le volte che ho provato così tanto a lasciarla)
she will turn to me and start to cry
(lei poi è tornata da me e ha iniziato a piangere)
and she promises the earth to me and I believe her
(e mi promette l’impossibile e le credo)
after all this time I don’t know why.
(dopo tutto questo tempo e non so il perché.)


Siamo abituati a vedere John Lennon come l’uomo forte, e forse il docu-film Get Back ci ha riportati con i piedi per terra, ma vedendo la scelta delle parole per la seconda strofa non possiamo ignorare come la figura della donna per lui significhi qualcuno che lo faccia soffrire al punto di desiderare la rottura, senza avere il coraggio di lasciare. Il tutto, molto probabilmente, deriva dal trauma infantile proovcato dalla madre Julia. Per approfondire potete leggere sia la biografia di John, che l’articolo su “Nowhere boy”.

Julia abbandona John quando è solo un bambino, per lasciarlo crescere alla sorella di lei, Mimi. Così John adulto non riesce a lasciare nessuna donna, perché nella rottura delle relazioni rivive lo stesso trauma del passato e l’emozione del bambino abbandonato torna prepotente a farsi sentire. Basta, quindi, che una donna faccia un passo indietro, che gli faccia promesse assurde, che sa mai potrebbe mantenere, per far tornare tutto come prima.

Possiamo biasimarlo? Certo che no. Adesso parliamo di traumi infantili, adesso ricorriamo all’analisi quando ci rendiamo conto che stiamo replicando gli stessi errori. Sebbene il John di metà anni Settanta avesse iniziato un percorso psicologico, nel decennio precedente psicologi, psichiatri e terapeuti erano considerati i dottori dei matti e i più volevano tenersi alla larga.

She’s the kind of girl who puts you down
(È il tipo di ragazza che ti critica)
when friends are there
(quando ci sono gli amici)
you feel a fool.
(e ti senti uno stupido.)
When you say she’s looking good
(Quando le dici che è bella)
she acts as if it’s understood
(si comporta come se fosse scontato)
she’s cool.
(È interessante.)


La nostra tesi quasi viene confermata con la terza strofa: John descrive la donna come una madre che ti sgrida davanti i tuoi amici e ti fa sentire uno stupido. Ovvio, sappiamo come questo sia tossico sia nel rapporto madre/figlio, che in quello d’amore o amicizia, eppure cerchiamo di concentrarci ancora di più sia sul trauma, sia su come deve aver vissuto le sue relazioni: un bambino in perenna lotta con ciò che voleva fare e la sua paura di sentirsi uno stupido.
Nell’immaginario del giovane John, la donna è anche una figura che sminuisce ciò che prova l’uomo, che anche di fronte un complimento, la donna si comporta come se fosse ovvio.
John è il bambino che ricerca le attenzioni della madre e che nell’essere ignorato, resta sempre insoddisfatto.

Quando diciamo che John Lennon era facilmente influenzabile dalle donne, quasi manipolabile, i più rispondono che non può essere vero, che uno come lui non poteva essere così fesso.
Partiamo col dire che essere manipolati non è sinonimo di essere fessi, anzi. Siamo tutti soggetti alla manipolazione, sia da vittime che da carnefici. Il processo si avvia con l’emotività perché una delle due parti sa bene dove andare a colpire. Troppo spesso, poi, chi definiamo carnefice neanche si rende conto di star agendo secondo il dolore di chi ha di fronte. Per questo motivo non ci sentiamo di incolpare nessuno, né deve passare il messaggio che se si sta in una relazione tossica è colpa della vittima.

In questa strofa soffriamo noi per primi nell’immaginare il piccolo John davanti alla madre. Nel rendersi conto che lui non cresce assieme a lei, a differenza delle due sorelle, e che non solo è stato abbandonato da un genitore, ma da entrambi perché il padre è finito chissà dove con chissà chi.
Gli zii non gli hanno mai fatto mancare l’affetto, è ovvio, ma non per questo sono riusciti a evitarli il trauma emotivo. Nel 1968, con l’uscita del brano “Julia”, confermeremo quanto della madre abbia cercato in ogni donna.  

Was she told when she was young that pain would lead to pleasure?
(Quando era giovane le hanno detto che il dolore potrebbe portare al piacere?)
Did she understand it when they said
(Ha capito cosa intendevano quando le hanno detto)
that a man must break his back to earn his day of leisure?
(che un uomo deve spaccarsi la schiena per ottenere il suo giorno di riposo?)
Will she still believe it when he’s dead?
(Lo crederà ancora quando lui sarà morto?)


Crediamo che l’ultima strofa sia più per se stesso, una forza per andare avanti giorno dopo giorno ricordandosi che il dolore è la spinta verso la guarigione e che il riposo può esserci solo dopo un periodo di duro lavoro.
Certo, c’è sempre una nota amara alla fine, con quel “Lo crederà ancora quando lui sarà morto?” perché è vero che una pianta per crescere ha bisogno della pioggia, ma solo con essa, la pianta muore. L’equilibrio, si sa, è tutto ed è fondamentale per il nostro stare bene con noi stessi e gli altri.

A metà anni Sessanta John è di certo ancora alla ricerca di quell’aiuto che ha urlato pochi mesi prima l’uscita di “Girl”. Avrà bisogno di un decennio e mezzo, l’ultimo della sua vita, per dare alla luce una nuova consapevolezza di sé, espressa in quella che sarà, appunto, “Woman”.

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