venerdì 19 febbraio 2021

#Costume&Società: Il Carnevale di Venezia

Se parliamo dei carnevali più famosi - non solo d'Italia, ma del mondo -, non possiamo non citare il Carnevale di Venezia, che vede la città colorarsi per una settimana intera e trasformarsi in un vero e proprio ballo in maschera e che attira ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo.

Le sue origini, antichissime, risalgono al Basso Medioevo (precisamente al 1094), quando il Doge Vitale Falier de' Doni cita in un documento per la prima volta il Carnevale.
Sarà solo nel 1296, però, che il Carnevale verrà riconosciuta come festa pubblica, precisamente in un editto in cui il Senato della Repubblica dichiarò festivo il giorno che precede la Quaresima.
Durante questa festa, grazie all'anonimato che le maschere e i costumi elargivano si aveva l'opportunità di sfogarsi e avere una sorta di bilanciamento dei ceti sociali in quanto diveniva accettabile anche la derisione pubblica di autorità e aristocrazia.

"Buongiorno, signora maschera!"

Era così che ci si salutava per strada, durante il giorno di festa.
Sesso, religione e professione si lasciavano alle spalle e dietro al costume che si sceglieva - e quindi di conseguenza al personaggio - si poteva fare qualsiasi cosa.
Qualsiasi cosa, a tal punto che nel corso dei secoli dovettero mettere delle limitazioni: divenne più semplice commettere reati di varia natura, ed è per questo che nel 1339 viene decretato il divieto di circolamento notturno in maschera, mentre nel 1458 a seguito di alcuni uomini che travestiti da figure ecclesiastiche o da donne e che entrarono nei luoghi sacri, si proibì l'accesso a suddetti luoghi sacri.
Nel 1797, dopo la caduta della Serenissima - la Repubblica di Venezia -, si decretò il divieto assoluto di mascheramento, con una eccezione per le feste in maschera nei palazzi privati e il Ballo della Cavalchina al Teatro la Fenice e solamente a Murano e a Burano si proseguirono i festeggiamenti.

Solo nel 1979 il Carnevale di Venezia fu istituito nuovamente grazie ad alcune associazioni di cittadini e al contributo del Comune di Venezia, del Teatro la Fenice, della Biennale di Venezia e degli enti turistici.
A oggi questa festività ha recuperato - e superato - il suo antico splendore, e viene considerata unica su scala internazionale per storia, atmosfere e maschere.

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