sabato 13 febbraio 2021

#Musica: Il vento della vita

Il vento della vita” è una canzone di Ermal Meta, contenuta nell’album “Non abbiamo armi” (2018). Noi di 4Muses amiamo molto il cantante di origine albanese, naturalizzato italiano e questa canzone secondo noi è estremamente importante.

Non è forse la più conosciuta, ed è un peccato perché ci ha sostenute in momenti di vera crisi interiore ed esteriore. Siamo qui, quindi, per renderla anche vostra, per darvi quel significato più profondo che va oltre alle parole. Speriamo possa assicurarsi un posto nella vostra playlist personale, perché merita davvero tanto.

Andare avanti e poi tornare/al punto di partenza/per poi ricominciare la mia corsa senza meta/è così che amo fare/per la voglia di non perdermi più niente del percorso/nella gara della vita/dove correre non basta/devi andare più veloce/e spesso c’è da perdere amicizie e falsi amori

Avendo un po’ perso la nostra routine, forse ci siamo dimenticati com’era il mondo prima della pandemia. Vivevamo sempre a pieno regime: facevamo colazione ma già pensavamo al lavoro, o a cosa preparare per cena. Non assaporavamo mai il momento presente. La vita è un po’ come il mare, non trovate? Sta a noi decidere se stare inermi tra onde che vanno e vengono, o se invece accorgersi e seguire il moto dell’acqua. Dalle sue parole Ermal sembra essere interessato alla seconda parte: sa che tutto va e tutto torna, e lui ama proprio questo andare avanti per tornare indietro. E ogni volta che torna, nota una sfumatura in più che prima gli era fuggita. Ma altri sono troppo presi dall’affrontare una vita come se fosse una gara a chi va più lontano. E in questa gara “egoica” spesso lasciano indietro i rapporti che limitano e non fanno andare sempre più veloci.

“Ma rientra nella norma/mi ci sono abituato/mi basta sapere che/io non ho perso tempo, ho preso vento/per gonfiare le mie vele/navigare in mari sconosciuti/io non ho perso tempo/a volte ho perso me/per poi ritrovarmi e ripartire/ancora verso te”

Lasciare andare ciò che ostacola o non va più non è un’azione sbagliata, anzi. Va benissimo, così come un albero deve lasciare andare via il secco per poter crescere più forte, anche noi dobbiamo interrompere i rapporti che ci stanno stretti. Ciò che è fondamentale, però, è non rinnegarli. Ermal non pensa ai vecchi rapporti come una perdita di tempo, non nutre rancori nei loro confronti, anzi. Li vede come il vento per gonfiare le sue vele e procedere spedito verso nuove avventure. Questo pezzo ci commuove sempre, siamo sincere. Il passato non deve tormentarci con sensi di colpa, né deve farci covare gelosie, invidie o pensare vendette. Il passato è il vento che ci spinge verso il futuro. È la nostra forza. Ermal non punta il dito contro il prossimo, non ha perso tempo (sempre con altri) perché a volte si è semplicemente perso (ricordate? Gli altri siamo noi) ma si è sempre ritrovato, con l’obiettivo di andare incontro al “te”, a un’altra situazione, un’altra persona.

“Cadere, rialzarsi e poi sognare/tornare a farsi male/è il prezzo da pagare per stare bene/e mi faccio forza ogni maledetta volta/ma non è solo fortuna/anzi è una gran fatica/e gli ostacoli son tanti/mi ci sono abituato”

In questa corsa sfrenata noi cadiamo, ci rialziamo, sogniamo un percorso senza ostacoli e quando ce li troviamo davanti, torniamo a soffrire perché pensiamo di non meritarli. Vedete, noi pensiamo che ogni ostacolo sia un mezzo di crescita. E ne siamo estremamente convinte. Non significa, però, che sia meraviglioso averne, fanno male. Viviamo intensamente quel dolore. Solo quando abbiamo appreso da lui, riusciamo a vedere la fortuna di essere inciampate o cadute.

“Parlare, sono stanco di parlare/con la gente che crede di sapere quale sia la direzione/ma non ascolta una parola/mi ci sono abituato”

Se avessimo un Euro per ogni persona che ci ha detto (attenzione, detto, non consigliato) di fare una cosa, piuttosto che un’altra, fidatevi che saremmo ricche sfondate. La gente vi indicherà sempre un’isola, anche se voi dite che volete procedere in mare aperto. Non vi ascolta. E allora, credeteci, non perdete tempo con loro. Se loro non ascoltano, voi non parlate. Se è il mare aperto ciò che volete, esploratelo, fate di quell’infinito la vostra casa. Se volete andare verso un’isola, va bene lo stesso. Ciò che conta è la vostra vita, la vostra direzione.

“Andare avanti e poi tornare/al punto di partenza/per poi ricominciare la mia corsa senza fretta”

Vivete ogni istante, ogni momento, ogni attimo. Tuffatevi in mare, se necessario, ma non abbiate mai la fretta di concludere. Non siate impazienti di avere qualcosa. Cercate di amare l’attesa. Masini in una sua canzone ci dice: “Bisogna imparare ad amare anche il niente”. Riprendete fiato, rilassatevi. Insomma: cercate di amare ogni singolo momento.

Il Vento soffia senza chiedersi quali capelli stia scombinando, quali fogli stia facendo volare via, o quante persone stia rinfrescando con la sua aria. Il vento soffia e muove i mari, fa cadere pollini, alimenta o smorza i fuochi. Per noi nulla è casuale, e tutto è sempre al posto giusto.

Seguite il cambiamento della vita prendendo la forza dal vento e scegliendo la direzione da quella bussola che è la vostra Consapevolezza.

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