sabato 20 marzo 2021

#Arte: Giorgio de Chirico e la Pittura metafisica

Le muse inquietanti, Giorgio de Chirico, 1916-1918.
"Metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά].
Quella parte della filosofia che, andando oltre gli elementi contingenti dell'esperienza sensibile, si occupa degli aspetti più autentici e fondamentali della realtà, secondo la prospettiva più ampia e universale possibile. Essa mira allo studio degli enti «in quanto tali» nella loro interezza e concentra la propria attenzione su ciò che considera eterno, stabile, necessario, assoluto, per cercare di cogliere le strutture fondamentali dell'essere."

Il termine viene coniato nel primo secolo avanti Cristo dal filosofo Andronico di Rodi, per dare un nome a tutte quelle opere di Aristotele che non trattavano di fisica; da qui il termine "metafisica" (letteralmente: "dopo la fisica").La Pittura metafisica nasce tra il 1910 e il 1913, successivamente al Futurismo e in opposizione a esso.
Ne fu fondatore e massimo esponente Giorgio de Chirico, nato il 10 Luglio 1888 a Volos, in Tessaglia, Grecia, da genitori italiani appartenenti alla nobiltà.
Il padre, Evaristo de Chirico (1841-1905) era un ingegnere italiano, Direttore delle Ferrovie della Tessaglia, costruttore della ferrovia del Pelion e figlio del barone palermitano Giorgio Filigone de Chirico, mentre la madre era la baronessa genovese Gemma Cervetto (1852-1936).
All'età di tre anni - nel 1891 - perse la sorella Adelaide, e lo stesso anno nacque il fratello Andrea Francesco Alberto de Chirico (1891-1952), scrittore, pittore e compositore italiano che prese nel 1914 lo pseudonimo di Alberto Savinio.
Visse per i primi diciassette anni della sua vita tra Atene e Volos, dove studiò disegno, sotto gli insegnamenti di Mavrudis - pittore greco - e successivamente dal pittore e soldato Carlo Barbieri e dallo svizzero Jules-Louis Gilliéron.
Grazie ai suoi studi da privatista imparò l'italiano, il francese e il tedesco, nel 1900 si iscrisse e iniziò a studiare al Politecnico di Atene, nel 1906 si trasferì a Firenze dove studiò all'Accademia di Belle arti, e nel 1907 studiò all'Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera.
Dopo un breve soggiorno a Milano nel 1909 si ritrasferì a Firenze, e lì dipinse la sua prima opera di Pittura Metafisica: "L'enigma di un pomeriggio d'autunno" (1910).
Nel 1911 si trasferì a Parigi, dove frequentò artisti come Guillaume Apollinaire (1880-1918), Max Jacob (1876-1944) e Pablo Picasso (1881-1973); proprio in questo periodo della sua vita De Chirico creò alcune delle opere più importanti non solo della Pittura Metafisica, ma di tutta la storia dell'arte del ventesimo secolo.
Visse a Venezia, Roma e New York dove, da pittore già affermato, partecipò alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma, collaborò con Il Meridiano d'Italia di Franco Servello (1921-2014), lavorò con Vogue e Harper's Bazaar e lavorò come decoratore d'interni assieme a Picasso ed Henri Matisse (1869-1954).
Perse la vita pochi mesi dopo il suo novantesimo compleanno - festeggiato in Campidoglio -, e ad oggi il suo sepolcro si trova nella Chiesa di San Francesco a Ripa (ubicata a Piazza San Francesco D'Assisi, rione Trastevere, Roma).

Natura morta accidentale, Filippo De Pisis, 1919.
Ora che abbiamo sbirciato nella vita di questo artista giramondo vi starete giustamente chiedendo: ma quindi che cos'è la Pittura Metafisica?

L'obiettivo della Pittura Metafisica e dei suoi artisti era creare nelle loro opere un'atmosfera rarefatta, quasi magica; le figure non sono deformate o irriconoscibili e le immagini sono molto nitide, predomina la staticità, tutto sembra fermo in un istante senza tempo, gli oggetti e gli spazi sembrano pietrificati, indefiniti.
I dipinti del maggiore esponente della Pittura Metafisica - che non diventò mai una vera e propria corrente -, Giorgio de Chirico, colpiscono proprio per l'apparente semplicità delle immagini utilizzate, mentre invece mostrano una realtà completamente diversa da quella che conosciamo, seppur simile allo stesso tempo.
L'assenza di figure umane centrali, così come la prospettiva - costruita con molteplici punti di fuga incongruenti tra loro per far inconsciamente ricercare all'occhio umano l'ordine di disposizione delle immagini -, risultano elementi fondamentali nella Pittura Metafisica che, nonostante perse di popolarità con il tempo, rimase sempre un'esperienza di fondo per tutti i suoi esponenti.

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