giovedì 11 marzo 2021

#Cinema&SerieTv: Tribes of Europa - Recensione

Tribes of Europa” è una serie tv tedesca prodotta da Netflix di genere distopico. Nel 2029 un misterioso blackout porta a decenni di caos e distruzione. L’improvvisa assenza di elettricità e la fine della tecnologia mettono ko i governi e gli stati di tutto il mondo. L’incolparsi a vicenda pone fine ai paesi e la popolazione si aggrega come può, dando vita alle tribù. Ci troviamo in Europa, più precisamente in Germania e seguiamo le vicende dei tre fratelli Origini, Liv (Henriette Confurius), Elja (David Ali Rashed) e Kiano (Emilio Sakraya), figli del capo della tribù omonima che ha scelto di vivere in pace tra i boschi, con una ristretta cerchia di persone. La pace sembra prosperare, nessuno sa dove questa tribù viva di preciso e la vita sembra scorrere tranquilla, fino a quando i tre fratelli non scorgono una navicella perdere il controllo e precipitare nel loro bosco. Subito si diffonde il panico, perché la struttura del velivolo non appartiene a nessuna di quelle esistenti nel dicembre nero, cioè prima del blackout del 29. Il pilota è gravemente ferito e cerca di recuperare un prezioso oggetto che porta con sé, un cubo atlantideo. L’oggetto è di massimo valore, raro e sembra disporre di una tecnologia che bypassa il problema elettrico. Un altro clan, però, mira ad impadronirsi del cubo, ovvero i Corvi, presentati come i cattivi della serie per i loro modi di fare crudeli e violenti. I corvi, infatti, scovano le tracce della navicella e, grazie ad essa, riescono a raggiungere il territorio degli Origini. Mentre sono alla ricerca del cubo che Elja ha trovato e nascosto, fanno una carneficina della popolazione. Elja riesce a scappare, Liv viene data per morta perché gravemente ferita e Kiano viene rapito dai corvi, con lo scopo di torturarlo e schiavizzarlo per fargli rivelare che fine abbia fatto il cubo atlantideo.

La serie, prodotta in Germania, ricorda molto “The 100” (ne abbiamo già parlato qui) basata sulla riconquista della Terra da parte della popolazione degli “skykru” che dopo secoli riescono a tornare sul pianeta, ormai privo delle radiazioni atomiche che sembravano averlo distrutto. Tribes of Europa riprende il concetto di tribù e i conflitti che sorgono per il potere e ancora una volta il destino del mondo è in mano a dei ragazzi. Acune scene di lotta sono state direttamente estrapolate dalla serie tv “The 100”, come la scena in cui due personaggi si affrontano nella “gabbia” o arena: come la Blodreina sceglieva chi dovesse vivere o morire in una sfida che ricordava i gladiatori romani, così succede in Tribes of Europa, con il capo dei cattivi che sceglie chi premiare con la libertà.

Le ambientazioni post apocalittiche sembrano uscite direttamente dai set di "The Walking Dead", con i paesaggi desolati dove la natura, ormai libera dalle “infestazioni” umane, riprende il controllo di ciò che era suo. Negli ultimi anni stanno uscendo diverse serie tv o film con ambientazioni post-apocalitttiche, segno di un tentativo di ammonimento nei confronti del mondo e, mettendo date sempre più vicine alla nostra, forse c’è un tentativo di far pensare a quanto ormai le situazioni politico-ambientali siano critiche.
Il messaggio lanciato nella serie tv è chiaro: l’uomo cerca sempre di prevaricare l’altro e la pace sembra ottenersi solo ed esclusivamente con il dominio, con scene cruente e bagni di sangue a indicare quanto sia sbagliato. Il regista Philip Koch ha ammesso che la serie tv mostra ciò che possiamo diventare nel momento in cui cominciamo a credere nel progetto comunitario (un non tanto vago riferimento alla Brexit?). Inoltre i Corvi sembrano ricordare il periodo del nazismo, con le loro torture e i loro progetti di razza superiore, destinata a imposessarsi di quella che una volta veniva chiamata “Europa”.

Il messaggio legato all’elettricità scomparsa, con l’impossibilità di ricrearla e di istruire ingegneri che possano ripristinarla, sembra una critica al nostro mondo, quello del 2021, fatto di oggetti che, privi di corrente smetterebero di funzionare. Se ci pensiamo, è così: se gli smartphone, i computer, gli elettrodomestici o anche la semplice corrette elettrica delle lampadine smettesse di funzionare, i governi mondiali si incolperebbero a vicenda, dischiarerebbero guerra gli uni contro gli altri, con la conseguente caduta delle nazioni. Siamo totalmente dipendenti dall’elettricità che veramente un blackout prolungato potrebbe portare a seri danni. Inoltre l’uomo non riuscirebbe a vivere in pace in un contesto “primitivo”, quindi lo scenario proposto da Tribes of Europa sarebbe davvero, per quanto problematico, anche realistico.

La serie tv, composta di sei puntate, è uscita a febbraio quindi per il momento è troppo presto pensare a una seconda stagione, nonostante la prima si chiuda con un cliffhanger non indifferente. Speriamo arrivino presto conferme da parte di Netflix.

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