martedì 20 settembre 2022

#Cinema&SerieTV: Crimes of the future

Da diverse settimane è disponibile nei cinema italiani il film “Crimes of the future”. Il regista della pellicola è David Cronenberg, divenuto una figura cardine nella storia del genere horror-fantascientifico.

La seguente recensione è esente da spoiler significativi, per cui può essere letta sia da chi deve ancora vedere il film e sia da chi l’ha visto. In entrambi i casi, questa recensione fornisce allo spettatore ulteriori chiavi interpretative.

Il mondo in cui si svolgono gli eventi del film sembra essere un futuro a tratti distopico, un futuro dalle sfumature attuali in cui lo spettatore viene subito immerso.

Dal film, infatti, emergono molteplici tematiche, spesso correlate tra loro, sulle quali lo spettatore contemporaneo può riflettere, quali: l’estetica, le arti performative, l’evoluzione, la bioetica, la chirurgia e l'immagine di sé.

L’estetica e le arti performative

La parola “bellezza” nel film è quasi inflazionata, ma ciò che sorprende è che viene utilizzata per situazioni che noi definiremmo tutt’altro che belle. Il gusto della nuova umanità ci appare perverso e deviato, così come la concezione di arte presentata nel film.

Si sa che ciò che chiamiamo arte è un insieme di pratiche eterogenee e mutevoli, spesso non correlate fra loro. Nel mondo di “Crimes of the future”, la chirurgia è considerata a tutti gli effetti una pratica artistica. Una chirurgia non più atta alla semplice risoluzione dei problemi fisiologici, ma un’arte che permette di esplorare l’essere umano, che tratta il corpo come una tela e una verità da scoprire. Un’arte che dà spettacolo. Ed è in questo contesto che le anomalie organiche divengono spettacolo, costituendo significati che nascondono il destino evolutivo dell’umanità.


L’evoluzione e la bioetica

In “Crimes of the future”, l’evoluzione umana è alle porte, alcuni individui delle specie stanno cambiando drasticamente la propria conformazione interna. Un individuo che sviluppa nuovi organi e inizia a nutrirsi di materia inorganica è ancora umano? Ecco che l’evoluzione diviene un problema etico e politico per i più reazionari; mentre per i visionari, gli sviluppi di nuove funzioni e le possibilità di modificare se stessi, aprono opportunità inaudite per la specie.

La chirurgia e l'immagine di sé

L’ignoto celato dentro i nuovi corpi è più attraente dell’aspetto esteriore. La chirurgia ha il compito di mostrare al mondo il corpo, di esibirlo in uno spettacolo performativo. In un mondo in cui tutti divengono potenziali chirurghi, l’arte chirurgica diviene veicolo di piacere visivo e sensuale. Il pensiero di Foucault, celato dietro il suo studio “La nascita della clinica”, raggiunge in queste modalità il suo compimento più estremo. Una medicina che precede la nascita della parola, basata sul colpo d’occhio e sull’esperienza. Così, l’oscurità presente all’interno del corpo diviene linguaggio autosufficiente a esplicare la realtà. L’organo neoformato stupisce, ammutolisce gli spettatori senza parlare, è il germe di significati reconditi sul destino dell’umanità.

Ed è in questo contesto che si dispiega una battaglia fra l’ego e il proprio corpo. Si tratta di una continua trasformazione inconscia dei propri organi interni e il rifiuto conscio di ciò che sta accadendo all’interno del sé. Il rifiuto di un Io statico di identificarsi con ciò che si sta diventando. In tal caso, la chirurgia è anche un dispositivo di controllo proprio dell’ego, un’arte che permettere di preservare il sé da mutamenti strutturali. Ma è anche un arte capace di plasmare il corpo per esprimerlo ed esprimersi. 

Conclusioni

Lo stile di Cronenberg ritorna in nuove forme che omaggiano la filmografia dell’autore.

Crimes of the future” non abbandona l’estetica ormai retro futuristica che ha caratterizzato film storici del regista, come “La mosca”, “Videodrome” e “Il pasto nudo”. Il titolo della pellicola è anche omonimo a un film del 1970 diretto da Cronenberg, del quale tuttavia non è il remake. 

Ed è così che l’inquietudine che trasuda dalla pellicola si tinge di una mescolanza tra passato e futuro, portandoci a interrogarci sul destino dell’essere umano e sulle pulsioni che da sempre anela.

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