venerdì 30 settembre 2022

#Racconti: Diversamente Favola

Voce Narrante: C’era una volta una principessa imprigionata nel suo castello che aspettava da lungo tempo l’avvento del principe azzurro e…

Spettatore: Ma no! Che cos’è questo cliché! E poi è alquanto sessista far ricoprire alla donna sempre il ruolo della vittima da salvare.

Voce Narrante: C’hai pure ragione, riproviamoci…

Spettatore: E mi raccomando, se vuoi raccontare una favola non farla troppo distante dalla modernità.

Voce Narrante: Pure questo… aspetta che penso qualcosa…
 
Spettatore: Sbrigati! Che mi hai già fatto perdere tempo ad aprire questa pagina! 

Voce Narrante: C’era una volta un principe imprigionato in un castello che sognava di esplorare e vedere il mondo esterno, Glielo avevano raccontato in mille modi, ma voleva vederlo con i suoi occhi. Il re malvagio, suo zio, non permetteva al principe di uscire perché temeva che avrebbe radunato un esercito per usurpare il trono. 

Allora il principe attendeva, guardando fuori dalla finestra, una persona che lo portasse in salvo da quella prigionia.

Un giorno, mentre era intento nelle sue letture, il principe incontrò il mago di corte che era appena stato punito dal re.

Principe: Che vi è successo, sembrate ferito!

Mago: Niente che io non possa guarire con un incantesimo… al re non è piaciuta la mia barzelletta e mi ha punito con dieci frustate.

Principe: E che barzelletta era?

Mago: Sapete qual è la città italica preferita dalle creature fantasy di bassa statura?

Principe: No.

Mago: MilNano.

Principe: Mio zio ha fatto bene a frustarvi. Piuttosto, oltre a delle barzellette orrende, conoscete qualche incantesimo per farmi uscire di qui?

Mago: Ahimè non esiste alcun incantesimo del genere, perché sennò darebbe problemi allo svolgimento della trama di questa storia, tuttavia, nel secondo tomo nella terza fila dello scaffale laggiù potrete trovare qualcosa di interessante. Il titolo del tomo è “Incantesimi da un tempo lontano”.

Mago: Aspettate! Ho un'altra barzelletta! Ci sono un nano e un elfo che volevano prendersi beffa di un loro amico umano sedicente intenditore di idromele. L’elfo suggerisce al nano di urinare in un bicchiere facendo finta sia idromele e…

Principe:
La ringrazio, ma devo scappare… devo… andare in bagno.

Voce Narrante: Così il principe si nascose in bagno per sfuggire alla barzelletta. Poco dopo, uscì controllando attentamente che il mago fosse andato via, e andò a esaminare il tomo indicato. Il principe portò quel tomo in camera e leggendolo, scoprì l’incantesimo Visotomo, una formula permetteva di comunicare con altre persone che conoscessero la stessa magia. L’incantesimo era semplice:

Per l’excalibur di re Arturo,

oso dimandare di visotomo!

Oh, stregoneria del futuro

dispiegati nel ciel di cromo.

Purtroppo, la formula doveva essere recitata senza la possibilità di leggere, e il principe, dalla pessima memoria, ci impiegava tempo prima di recitare i giusti versi. Dopo diversi tentativi, riuscì a evocare un portale che non poteva attraversare. Dall’altro lato del portale vi era un’amazzone, con la quale iniziò a dialogare.

Principe: Anche voi conoscete la formula, dunque?

Amazzone: Sì, l’ho rubata alla druida. Qui posso conoscere gente interessante e… uomini carini, a tal proposito avete proprio un bell’aspetto! Chi siete?

Principe: Sono colui che è conosciuto dal popolo come “il principe in catene”. Se mi libererete e mi aiuterete a usurpare il re, garantirò prosperità al vostro popolo e vi cederò il titolo di regina. A me interessa solo uscire di qui.

Amazzone: Mi andrebbe pure, ma vorrei raccontarvi prima una barzelletta che mi è stata detta dalla druida.

Principe: No, per carità del creatore!

Amazzone: Come preferite… Comunque, chiamatemi con questo incantesimo domani, nel momento in cui il sole tramonterà all’orizzonte. Stabiliremo una strategia.

Voce Narrante: Passò un giorno e il principe attese con trepido entusiasmo il tramonto. Tuttavia, ricordiamo che il principe non possedeva un’ottima memoria, specialmente quando si trattava di ricordare incantesimi.

Principe: Com’era la formula… Aspetta, forse ricordo…

Per la lancia di Lancillotto,

oso dimandare di facciabucco!

Stregoneria fammi fare il botto

lanciandomi da un trabucco.

Voce Narrante: Ma per quel tentativo, la formula piuttosto che non far effetto, evocò un diverso incantesimo. Il principe iniziò a volare e con impeto fu scagliato al di fuori della finestra, schiantandosi e morendo sul colpo.

Spettatore: E finisce così?

Voce Narrante: Si.

Spettatore: Ma fa schifo.

Voce Narrante: Allora la prossima volta lasciami raccontare in pace.

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