venerdì 30 settembre 2022

#Pensieri: Ombra custode

L'ombra nera mi guarda, è leggermente inquietata per il fatto che io possa vederla, ma continua comunque a guardarmi e forse si sente in colpa. È inutile che chiedo cosa voglia da me, tanto non mi risponde e non possiamo capirci. Penso voglia solo minacciarmi, ma da quanto capisco può fare poco nella sua condizione.

Voglio chiederle cosa mangia, sempre se qualcosa mangia. In realtà è solo una scusa per liberare la casa dagli insetti (sperando si nutra di insetti). Non comunica molto, o almeno a me non sembra. È alquanto aggressiva e sembra voglia nutrirsi di me o di qualcosa che io possa fornirle. Le dico che sarebbe più appetitosa una carbonara o comunque dei deliziosi cereali a forma di anelli che hanno sapore di miele e dei quali non voglio fare il nome per non fare pubblicità alla marca.

L'ombra sembra alquanto irritata per il fatto che ora io voglia comunicare piuttosto che avere paura. Si vergogna anche leggermente, anche se non vuole ammetterlo, e cerca di sfuggire alla mia percezione. Che buffo, prima vuole apparire cattiva e ora sembra si vergogni. Continuo però a non capire il suo sinistro scopo e chiedo come si trovi qui. Non credo che capisca bene i linguaggi umani, ma penso abbia capito che io voglia comunicare con lei. Niente di concreto, sta qua a cercare di nascondersi, ma io la sento comunque.

Le dico che se vuole qualcosa può prenderla senza farmi male, ma si irrita. 

Non so se si irriti perché non è scontato che non voglia farmi male oppure perché è scontato che debba farlo.

Le dico in ogni caso che non c’è bisogno di essere così scontrosi, le chiedo se vuole un drink per placarsi… ma immediatamente dopo mi rendo conto che non può bere. Tanto meglio però, il rum che ho in frigo fa davvero schifo.

Ora però sembra quasi triste per quello che è, ma le dico che le è andata meglio di me dato che io sono fatto di carne e provo dolore.

Per la prima volta la sento sorridere, anche se cerca di trattenere la risata per cercare di essere macabra. Le dico che se le fa piacere posso inquietarmi al suo cospetto, ma questa frase la offende particolarmente. In realtà un pochino mi inquieta davvero. Mi chiedo perché certa gente veda il proprio angelo custode mentre io veda quest’ombra che si ostina imperterrita a stare qui.

Non so, devo accendere dell’incenso? Come posso parlare a qualcosa che non vuole parlarmi? È un’ombra ma sembra di avere a che fare con alcuni esseri umani. Ecco, scrivendo quest’ultima frase si è offesa ancora di più. 

Ma io giro il coltello nella piaga e le dico che ho più paura degli umani che di lei. E poi le dico che non fa una bella figura a offendersi così spesso.

Vabbè io ho sonno, è tempo del prossimo delirio narcolettico e lei vuole rimanere a guardare. Guardi pure, non ho niente da nascondere. Buonanotte ombra.

"Stanotte, un'ombra mi guarda...
non so se voglia salvarmi
o rapirmi nell'ora tarda
e da questo sonno svegliarmi".
(Gianluca Boncaldo, "Un'ombra mi guarda")

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