venerdì 21 luglio 2023

#Racconti: 1884 pt. 2

AVVERTENZA
: Questa sarebbe una seconda parte, ma la prima non è mai stata necessaria. E forse non lo sarà neanche questa.

È un pomeriggio torrido, a tratti asfissiante, così caldo da fare il giro e tornare freddo. Ma il freddo non è fuori, bensì dentro e non parliamo mica di aria condizionata, perché è il 1884 e non l’hanno ancora inventata.

Erf: “Hai anche tu la sensazione che ci sia una voce narrante che ci stia introducendo?

Idaa: “Non riesco a sentire niente, se non immenso turbamento per la fastidiosa presenza che sta per giungere a noi”.

Un calcio dall’inutile veemenza apre la porta. La figura di Lucagian fa la sua comparsa: una smorfia di dolore è dipinta sul suo volto. Lucagian si regge un piede, lasciando intuire quelli che sono gli effetti collaterali del calcio lanciato contro la porta.

Idaa: “Ben ti sta!

Lucagian: “Gentile come sempre, anche io sono felice di vederti”.

Erf: “Lo hai portato?

Nessuno avrebbe mai capito a cosa si riferisse Erf, ma tra loro tre scorre una forma di comunicazione con la quale si intendono anche senza intendersi.

Lucagian guarda Erf, lanciandogli un sorriso sghembo. Nascosto dietro l’uscio della porta ha un enorme sacco di iuta, sembra che contenga un cadavere.

Lucagian: “Vi assicuro che qui dentro non c’è un cadavere, purtroppo ci sono cose peggiori”.

Idaa ed Erf guardano Lucagian senza fare una piega, ormai sono abituate alle sue iperbole ed esagerazioni. Lucagian inizia a frugare dentro il sacco, iniziando a tirare fuori diversi oggetti, tra cui: una bottiglia di gin vuota, una boccetta contenente pepe nero in grani, cinque piatti di ceramica con motivi a fiori, un piumone invernale, un coltello che sembra un’arma, un pianoforte a coda, una siringa con l’ago insanguinato, un divanoletto, una gruccia per abiti e altri oggetti che in questo momento non sembra utile elencare.

Idaa: “Ma cos’è? La versione da psicopatico della borsa di Mary Poppins?

Erf: “Lucagian, allora, te lo ripeto, lo hai portato?

Lucagian: “Scusa, sto cercando… ah, eccolo qui”.

Lucagian tira fuori un vassoio di argento vivo con sopra tre tazzine di caffè colme quasi fino all’orlo. Non si spiega come il contenuto non si sia versato.

Idaa: “Io non capisco perché ogni volta dobbiamo bere quella roba”.

Erf: “Idaa, sai che va fatto”.

Lucagian: “Guardate dentro la tazzina, riuscite a scrutare il vostro riflesso? Questo caffè è nero come i segreti oscuri dell’universo, come gli abissi più profondi di galassie perdute”.

Erf: “Figo”.

Idaa sta zitta, aspettando impazientemente che Lucagian smetta di blaterare. Ed effettivamente Lucagian finisce di parlare, forse turbato dallo sguardo di Idaa che si fa sempre più torvo. I tre bevono il caffè.

Idaa: “Ma perché è così dolce?

Erf: “Sì, stavolta è quasi stucchevole”.

Lucagian: “Non temete care fanciulle, sappiate che non ho messo dello zucchero ma polvere di stelle”.

Idaa: “Non voglio neanche sapere cosa tu intenda per polvere di stelle”.

Erf: “Dovremmo chiamare un medico, stiamo letteralmente fluttuando nello spazio”.

Lucagian: “Solo perché gli astronauti non li hanno ancora inventati”.

Erf: “Non penso che siamo ancora nel 1884”.

Idaa: “Direi decisamente di no, quello di fronte a noi è il satellite della Fox”.

Erf: “Cos’è un satellite? Cos’è la Fox?


Erf: “Non l’hai fatta tu, tu vieni dal 1884”.

Lucagian: “Ah vero”.

Idaa: “In questo momento sto pensando a come uccidervi entrambi”.

I tre si guardano per qualche secondo e scoppiano in una fragorosa risata.

Erf: “Ma lo avete sentito stavolta no? C’è una sorta di narratore che commenta quello che facciamo”.

Lucagian: “Guarda per forza, alla fine noi neanche esistiamo, non abbiamo nemmeno una forma fisica. Siamo letteralmente un testo”.

Erf: “È tutta colpa tua, questo non sarebbe successo se ti fossi impegnato di più e avessi fatto delle riprese, piuttosto che scrivere solo la sceneggiatura. A quest’ora avremmo una forma”.

Ed è proprio con la proverbiale incompiutezza di una giornata senza tempo che la storia finisce, con un dialogo inconcluso dentro uno spinoff mai creato.

Lucagian: “Avevo già usato uno stratagemma simile per concludere una storia, finiva così un racconto che scriverò

Se volete tornare nel passato, vi lasciamo i link di:
1883 (il primo)
- 1884 (il prequel) 
- 1885 (il futuro) 

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