mercoledì 3 gennaio 2024

#TheBeatles: Golden Slumbers

Oggi torniamo ad analizzare una canzone dei Beatles. Lo facciamo con una celebre, anche se si parla poco della storia dietro questo brano.

Golden Slumbers” è una canzone McLennon – nel senso che i crediti sono Lennon/McCartney – presente nell’album del 1969 “Abbey Road”.

Per capire meglio il senso di questa canzone vi consigliamo di leggere anche l
’articolo dedicato alla biografia dello stesso Paul, o di recuperare gli articoli dedicati ai brani The long and winding road, Oh, Darling! o Let it be” che ben fanno capire come si sentisse McCartney in quel periodo.

Qui non ne parleremo in modo più approfondito perché rischieremmo semplicemente di ripetere sempre le stesse cose.
"Once there was a way to get back homeward
(Una volta c’era un modo per tornare verso la propria patria)
Once there was a way to get back home
(Una volta c’era un modo per tornare a casa)
Sleep, pretty darling, do not cry
(Dormi, dolce amore, non piangere)
And I will sing a lullaby.
(E ti canterò una ninna nanna.)

Golden slumbers fill your eyes
(Sogni d’oro riempiono i tuoi occhi)
Smiles awake you when you rise
(I sorrisi ti sveglieranno quando ti alzerai)
Sleep, pretty darling, do not cry
(Dormi, dolce amore, non piangere)
And I will sing a lullaby.
(E ti canterò una ninna nanna)"


Il brano è relativamente breve, e infatti è stato unito alle altre due canzoni “Carry the weight” e “The End”.

Crediamo, però, che valga la pena scrivere cosa abbia ispirato Paul McCartney tanto da inciderla.

Golden Slumbers” è una ninnananna presa da un’opera teatrale del 1603 del drammaturgo elisabettiano Thomas Dekker dal titolo: “The Pleasant Comedy Of Patient Grissill” (trad. “La piacevole commedia del paziente Grissill”).
Alla morte della madre, il padre di Paul si risposò con una donna che a sua volta aveva una figlia, Ruth, che amava suonare il piano. Lei tendeva a collezionare numerosi spartiti e tra questi c’era proprio l’adattamento per piano vittoriano del poema di Dekker. Paul adolescente rimase affascinato dalle parole di quella poesia, in quanto non conosceva la musica e non poteva sapere come suonassero le note trascritte.

Tornato a casa anni dopo, ormai come uomo di successo, ritrova il tutto e decide di adattarlo alla sua situazione. I problemi con i Beatles fanno in modo che vengano aggiunti i primi due versi, come una speranza di tornare da dove è partito: Liverpool, la culla di solidità e di numerosi ricordi d’infanzia felici, dove la famiglia non aveva soldi eppure ci si divertiva semplicemente stando insieme a suonare e cantare attorno a un pianoforte.

Piccola curiosità: pianoforte comprato al negozio di Harry Epstein, il quale aveva un figlio Brian, che sarebbe poi diventato il famoso manager dei Beatles.


Guidato dalla spirale inconscia del suo passato, Paul sente la voglia di consolare un bambino terrorizzato – forse se stesso, il suo bambino interiore – e lo fa volendogli cantare una ninna nanna come sono soliti fare i genitori quando il proprio figlio si sveglia urlante durante la notte, per rincuorarlo.
E proprio come in un gioco di specchi, dove tutti siamo tutti, Paul è grato del fatto che il padre fosse stato vivo nel momento dell’uscita di questa canzone, perché ha potuto capire quanto importante fosse stato per la carriera del figlio.

Ora, anche noi siamo curiosi quanto voi di conoscere le parole della poesia, quindi eccovela qua:

“Golden slumbers kiss your eyes,
(I sogni d’oro baciano i tuoi occhi,)
Smiles awake you when you rise.
(I sorrisi ti svegliano quando ti alzi.)
Sleep, pretty wantons, do not cry,
(Dormi, bel dongiovanni, non piangere,)
And I will sing a lullaby:
(E ti canterò una ninna nanna:)
Rock them, rock them, lullaby.
(Cullali, cullali, ninna nanna.)

Care is heavy, therefore sleep you;
(La cura è pesante, perciò il tuo sonno;)
You are care, and care must keep you.
(Tu sei la cura e la cura deve tenerti.)
Sleep, pretty wantons, do not cry,
(Dormi, bel dongiovanni, non piangere,)
And I will sing a lullaby:
(E ti canterò una ninna nanna:)
Rock them, rock them, lullaby
(Cullali, cullali, ninna nanna).”

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